Lavorare in remote coworking è possibile: ecco come la tecnologia aiuta a stare con le persone anche a distanza
Il coworking è uno degli elementi che compongono il lavoro che cambia: flessibile, dinamico, vivace, e anche digitale. Sì, perché è possibile lavorare in spazi condivisi anche attraverso la tecnologia, che ci aiuta a mantenere la quotidianità con i nostri amici e potenziali partner di business, anche se decidiamo di lavorare da casa, o da qualsiasi altro luogo che non sia un ufficio.
Ecco che lo smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More non significa per forza lavorare in piena solitudine: gli spazi di coworking sono sempre più attrezzati: biblioteche, sale riunioni, mini palestre, bar e punti di ristoro o spazi relax, in cui condividere momenti di pausa e, al tempo stesso, trovare stimoli dalle suggestioni di chi incontriamo nel coworking.
Grazie alla tecnologia, possiamo sperimentare il coworking virtuale, senza rinunciare a stare con le altre persone, pur scegliendo di rimanere nel salotto di casa o in un parco cittadino.
Il coworking virtuale è uno spazio digitale in cui più persone si ritrovano per lavorare insieme o in autonomia, avendo a disposizione dei luoghi virtuali nei quali incontrarsi.
Nel caso del coworking virtuale, la possibilità di scelta del luogo è ancora più ampia: il digitale permette di avere a disposizione un range praticamente infinito di spazi virtuali, in tutto e per tutto simili alle ambientazioni degli uffici reali.
Un esempio calzante di coworking a distanza è la piattaforma Caveday, una stanza Zoom in cui le persone che hanno effettuato l’accesso hanno pagato per lavorare in silenzio, per un’ora o tre, con persone che non conoscono, e per avere poi l’occasione di conoscerle.
Un’altra esperienza interessante è quella di Zwap, che si configura come una sorta di community dedicata al mondo del lavoro, nella quale le persone possono entrare per condividere e conoscere altri professionisti, e apprendere le ultime novità che riguardano l’ambito lavorativo.
Gli spazi di coworking virtuale, accessibili da qualsiasi device, variano in base alle esigenze degli utenti: ci sono aziende che, grazie alla tecnologia, forniscono alle persone spazi di coworking in tutto riconducibili agli uffici reali, con la dotazione aggiuntiva di avatar, postazioni e sale riunioni virtuali. Altre piattaforme propongono modelli più semplici, ma utilizzano l’intelligenza artificiale per suggerire il coworker ideale.
Il coworking virtuale, infatti, non è unicamente un mezzo che favorisce la collaborazione tra persone della stessa azienda, che lavorano da parti del mondo diverse. Rappresenta anche un ottimo modo per mettere in contatto dipendenti e collaboratori di aziende diverse, o liberi professionisti che vogliono potenziare il networking per trovare nuove occasioni di scambio e di business, o semplicemente poter confrontarsi con altri professionisti per ascoltare esperienze lavorative diverse.
Il coworking virtuale consente di frequentare persone che lavorano dall’altra parte del mondo rispetto a noi, o semplicemente di conoscere persone che vivono nella nostra stessa città, ma che non abbiamo mai incontrato. Si creano, così, possibilità di relazioni anche amicali che fanno bene alla nostra salute mentale e migliorano il nostro rendimento nel lavoro.
Poter scambiare opinioni, condividere difficoltà o preoccupazioni e magari trovare le soluzioni proprio grazie al coworking non può che portare benessere al nostro quotidiano, e migliorare le performance lavorative.
Ogni sessione di coworking virtuale ci permette di poter chiedere consigli o dialogare con persone che hanno avuto esperienze completamente diverse.
Il lavoro da remoto può portare con sé un senso di solitudine, con una conseguente perdita di motivazione. Ecco che il coworking virtuale risponde al bisogno di maggior contatto e vicinanza con altre persone che chi passa molto tempo a lavorare da remoto si ritrova a provare.
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