Cresce la contrattazione sindacale, boom dei fringe benefit soprattutto per bonus spesa e carburante. Scende invece il welfare per il sociale e per la mobilità
In un contesto socio-economico reso difficile dall’emergenza sanitaria l’ultimo osservatorio Edenred, leader mondiale nelle soluzioni per il welfare aziendale, conferma che le aziende hanno retto l’urto della pandemia, senza penalizzare gli investimenti in questo campo. Secondo l’indagine, basata su un bacino di 500 mila utenti e 3 mila imprese, le erogazioni sono passate dal 15,6% del totale nel 2019 al 19,5%, in crescita quasi del 4%. Boom dei fringe benefit soprattutto per bonus spesa e carburante, mentre scende la spesa per la mobilità.
Il welfare aziendale, a maggior ragione durante la pandemia, è stato una fondamentale integrazione al reddito. Il credito pro capite disponibile nel corso del 2020 per singolo dipendente risulta pari a circa 850 euro, importo sostanzialmente in linea con gli 860 euro registrati per il 2019. Questa singola evidenza è di per sé molto rilevante tenuto conto del contesto pandemico e del calo del Pil dell’8,8% nel 2020. I flexible benefit si confermano un importante strumento di integrazione salariale anche in un contesto straordinariamente critico. A fronte di una caduta del reddito disponibile delle famiglie nel 2020, pari a circa tre punti percentuali secondo le stime di Banca d’Italia, la quota welfare continua a giocare un ruolo importante.
Cresce il welfare contrattato con i sindacati, ma la scelta unilaterale delle aziende è ancora prevalente. Il 76% del welfare in azienda è erogato sulla base di una scelta unilaterale da parte delle imprese. La scelta liberale del datore di lavoro conferma il ruolo principale di questo approccio riguardo agli strumenti di finanziamento del welfare aziendale. Edenred, tuttavia, sottolinea anche la crescita della componente contrattata con i sindacati: il 34% dei beneficiari di misure di flexible benefit deriva dalle quote stabilite da un contratto nazionale di categoria (CCNL), mentre coloro che decidono di convertire il premio di risultato cash in servizi welfare rappresenta il 18%, in aumento dal 14% dell’anno prima. In generale crescono le erogazioni di welfare sulla base di accordi sindacali vincolati al premio di risultato dal 15,6% del 2019 al 19,5% del 2020.
L’aggregato fringe benefit e area ricreativa ha raggiunto nell’ultimo anno il 45% circa dei consumi, rispetto al 41% circa del 2019, in costante crescita negli anni. All’interno di questa macroarea vanno però sottolineate due tendenze contrapposte, specifiche dell’anno appena trascorso: da una parte la contrazione dell’area ricreativa, passata dal 22% circa del 2019 al 15% del 2020, dall’altro l’espansione del fringe benefit, aumentato dal 18% circa nel 2019 al 30% circa nel 2020. In particolare, per quanto riguarda i fringe benefit, spiccano buoni spesa e buoni carburante. Sulle percentuali rilevate, naturalmente, hanno inciso una serie di fattori “straordinari” dovuti alla pandemia: dalla contrazione dei consumi al cosiddetto “Decreto Agosto”.
L’aggregato di spesa relativo al welfare sociale, ovvero la macro-categoria istruzione, previdenza e sanità, continua a ricoprire circa il 50% dei volumi di spesa complessivi anche per il 2020, in lieve calo dal 54% circa dell’anno precedente. In particolare calano, rispetto al totale, le spese per rimborsi istruzione (dal 33,8% nel 2019 al 28,3% nel 2020) parzialmente bilanciate da un aumento di spesa in previdenza integrativa e complementare (dal 12,7% nel 2019 al 13,7% nel 2020) e assistenza sanitaria (dal 7,6% nel 2019 all’8,9% nel 2020).
Una riduzione è registrata anche per la voce relativa alle spese per mobilità, intese essere sia rimborso di titoli di viaggio per abbonamenti al trasporto pubblico del dipendente o dei suoi familiari a carico, sia acquisto diretto di abbonamenti casa-lavoro, che passa dal 3,7% nel 2019 al 2% nel 2020 alla luce, evidentemente, delle importanti restrizioni imposte dal lockdown e dal conseguente ampio ricorso allo smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More. Per rispondere ai cambiamenti radicali che stanno impattando sulla mobilità aziendale, Edenred ha lanciato da poco Easy Mobility, un portale multiservizi che supporta le aziende nello sviluppo e nella gestione di piani di spostamento casa – lavoro, in grado di offrire soluzioni efficaci alle nuove esigenze espresse dal mondo dell’impresa e del lavoro.
«Tra le numerose difficoltà che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso» – spiega Stefania Rausa, Direttore Marketing e Comunicazione di Edenred Italia – «l’ecosistema del welfare aziendale ha tuttavia mostrato un importante grado di solidità, grazie ad una vasta platea di imprese che hanno continuato a investire in queste misure di integrazione al reddito riconoscendone l’importanza nel rispondere alle esigenze dei propri lavoratori e delle loro famiglie. Dopo anni di crescita e consolidamento quale strumento in grado di offrire supporto economico su numerosi ambiti, che vanno dall’integrazione al reddito, alla spesa sociale e ai servizi alla persona, il welfare aziendale si conferma, anche durante la pandemia, un fondamentale e virtuoso strumento di valorizzazione del rapporto tra impresa, dipendenti e collettività.
Così come nella fase successiva alla grande crisi economica del 2008 durata 5 anni, che segnò le condizioni di un’ampia diffusione del welfare aziendale, anche oggi, a seguito della grave crisi dovuta alla pandemia in corso, è possibile prevedere un forte slancio del welfare aziendale che si rileva un fondamentale strumento integrativo rispetto alle politiche di welfare community».