Settimana lavorativa di 4 giorni. La proposta di legge del governo in Belgio

Settimana lavorativa di 4 giorni. La proposta di legge del governo in Belgio.
(foto Shutterstock)

I lavoratori potranno chiedere di fare in 4 giorni le 38 ore lavorative settimanali, con un periodo di prova di sei mesi

Le ore settimanali di lavoro restano le stesse, ma si possono organizzare su quattro giorni. È un progetto di riforma del mercato del lavoro molto ambizioso, del quale il Governo belga ha recentemente dato notizia.

Orario settimanale invariato

L’orario di lavoro settimanale rimarrà inalterato, ma sarà spalmato su un numero minore di giorni. I lavoratori potranno chiedere di fare in 4 giorni le 38 ore lavorative settimanali con un periodo di prova di sei mesi (scelto in modo che un dipendente non rimanga bloccato troppo tempo in una scelta eventualmente sbagliata). Poi si potrà scegliere se tornare alla precedente pianificazione di cinque giorni o continuare con i quattro. Il datore di lavoro potrà rifiutare la richiesta motivandola, e per le aziende vi sarà l’obbligo di comunicare con almeno una settimana di anticipo i turni di lavoro ai dipendenti.

Un lavoratore potrebbe anche chiedere di lavorare su più giorni una settimana e meno quella successiva. Questo garantirebbe una maggiore flessibilità alle persone in situazioni di co-genitorialità, ovvero di genitori che vivono separati. 

Il diritto alla disconnessione

Tutte le aziende con più di venti dipendenti dovranno assicurare il diritto alla formazione per creare piani che potenzino le competenze. Nel progetto di riforma del lavoro, il Governo belga propone di aumentare i giorni di formazione da tre a cinque al mese e l’adozione del diritto di disconnessione (da negoziare a livello aziendale). 

Il diritto alla disconnessione prevede la facoltà di spegnere tutti i dispositivi, dal cellulare al pc, e la possibilità di ignorare i messaggi e le chiamate di lavoro dopo la fine del proprio turno.

Anche qui come in altri paesi è stata l’esperienza durante la pandemia a velocizzare una riforma che punta a rendere più flessibile il mercato del lavoro al fine di raggiungere un tasso di occupazione dell’80% entro il 2030. Il premier belga ha così spiegato che l’obiettivo di queste proposte è dare alle persone e alle aziende più libertà di organizzare il proprio orario di lavoro.

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