Flying Jewel, esempio di arte interattiva creato da Riccardo Stecca Bassato, software developer che utilizza i sensori di presenza per le opere d’arte
Il software developer rientra nelle 25 figure professionali in ascesa nel 2022 secondo LinkedIn, e le sue competenze sono applicabili agli ambiti lavorativi più diversi. La tecnologia digitale entra in ogni settore, anche in quelli apparentemente meno scientifici e più legati alle materie umanistiche. È il caso dei sensori di distanza per il rilevamento della presenza, che possono trasformare un’installazione artistica in una vera e propria esperienza interattiva.
Un esempio di arte digitale interattiva è Flying Jewel, un’opera d’arte creata da Riccardo Stecca, Interactive Media Developer italiano, attualmente residente a Londra, dove collabora con diverse realtà.
Flying Jewel è il titolo dell’opera d’arte interattiva che ha come protagonista una libellula, immersa nel suo habitat naturale, un meraviglioso campo di fiori color pastello. L’opera è la prima della serie Living Jewels, che Riccardo Stecca ha dedicato al mondo degli insetti. «Partendo dalla complessità delle libellule, e dall’incredibile varietà dei loro colori e del loro comportamento, ho avviato un lavoro artistico più ampio indirizzato all’universo degli insetti – spiega Riccardo Stecca – . Nella prima opera, Flying Jewels, ho utilizzato movimenti procedurali e animazione generativa, per infondere vita ad una rappresentazione digitale e sognante della libellula».
In pratica, il disegno digitale della libellula nel campo di fiori viene installato su una parete, attraverso un semplice schermo al quale è applicato anche un sensore che rileva la presenza e i movimenti di una o più persone che gravitano nelle vicinanze dell’opera. Non appena il sensore viene sollecitato, la libellula inizia a volare, girarsi, e muoversi nel cielo del disegno virtuale.
L’arte interattiva coinvolge lo spettatore dandogli un ruolo attivo nella contemplazione dell’opera. Alcune installazioni di arte interattiva ottengono questo risultato proprio facendo muovere l’osservatore attorno, o addirittura all’interno di esse. Altre volte gli spettatori stessi sono parte dell’opera artistica. In questo senso, l’artista crea un vero e proprio evento, e il visitatore diventa coautore dell’opera insieme all’ideatore.
«L’arte si sta muovendo nei nuovi media, raggiungendo le persone nei loro salotti e offrendo esperienze interattive e immersive mai vissute fino ad ora – dice Riccardo Stecca – . L’arte interattiva si propone come una versione ‘viva’ dell’arte tradizionale, dove invece di una tela si ha uno schermo che nasconde un computer e dei sensori. L’arte in realtà aumentata è, ormai, alla portata di tutti.
Le persone sperimentano situazioni di ogni genere semplicemente dal salotto di casa, proprio utilizzando la tecnologia necessaria alla virtual reality. Questo vale anche per l’arte: oggi le più grandi gallerie d’arte, come Christie’s, si stanno specializzando anche nel trattare l’arte virtuale. È una modalità di fruizione decisamente diversa, basti pensare che l’opera può essere noleggiata, e poi restituita alla galleria o all’artista».
Il software developer è una delle 25 professioni del futuro più richieste, proprio perché le sue competenze sono applicabili ad ambiti diversi: «Personalmente mi sono appassionato all’utilizzo della tecnologia virtuale associato all’arte, ma mi sono dedicato ad attività anche molto diverse – conclude Riccardo Stecca – . Ad esempio, ho realizzato un’applicazione per presentare prodotti farmaceutici all’avanguardia, con esperienze di realtà virtuale che permettevano un vero e proprio ‘viaggio’ all’interno della cellula. Ma gli ambiti di applicazione della virtual reality sono davvero infiniti».
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