Secondo l'indagine Tecnocasa aumentano alimentari e negozi di vicinato, più in sofferenza abbigliamento e studi professionali
Volano i piccoli supermercati e si riscoprono le botteghe di quartiere, mentre vanno diminuendo le richieste di immobili per negozi di abbigliamento e gli studi dei professionisti. È quanto emerge dall’ultima indagine sul mercato degli immobili per l’impresa realizzata dal gruppo Tecnocasa, che ha analizzato le operazioni concluse dal gruppo nel corso del 2020.
La tendenza è in atto già da anni, con brand della grande e media distribuzione che hanno aperto numerosi negozi nelle grandi città. Ma in questi ultimi mesi i numeri sono esplosi: fra il primo e il secondo trimestre del 2020 la percentuale di affitti per l’apertura di super e minimarket (sul totale degli affitti di locali commerciali) è passata dal 6,4 al 14,4%. Un balzo importante e da osservare nel tempo, per capire se il trend si confermerà o se sarà solo un fenomeno estemporaneo. Anche il fenomeno del negozio di vicinato ha subito un forte incremento e la sua riscoperta, nella dimensione commerciale e sociale, ha fatto registrare un buon andamento alle reti Tecnocasa.
La diminuzione più marcata si registra invece nel settore abbigliamento, dove i contratti passano dal 9% del totale nel primo trimestre 2020 a 6,5% nel secondo trimestre. A mettere in crisi i negozi di moda era già arrivato da tempo l’e-commerce, ma dal punto di vista immobiliare il segmento resisteva grazie ai brand più importanti. Per i grandi marchi, infatti, la bellezza e centralità del negozio fisico non è un optional. Gli ultimi mesi tuttavia hanno inflitto alle attività un duro colpo, a cui in estate si è aggiunto il calo importante dei turisti, molti dei quali top spender. Tecnocasa registra poi una lieve contrazione degli affitti anche per attività di ristorazione e somministrazione, passate da 9,8% a 9,2%.
In calo anche le locazioni per spazi commerciali da destinare ad attività professionali: siamo passati da 14,1% a 9,2%. Un dato su cui hanno inciso sicuramente il ricorso allo smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More e la possibilità di svolgimento di tante attività da remoto. Il fenomeno è stato notato da più parti e proprio il mese scorso l’ad del gruppo Leonardo (attore chiave nel settore aerospace e sicurezza) Alessandro Profumo, nel corso del meeting di Rimini, ha annunciato che nel prossimo periodo si libererà il 30% degli spazi ora occupati da uffici.
Altro segmento che ha subito un ridimensionamento è quello dei capannoni, sempre più ricercati dalle società di logistica e della distribuzione. Il forte ricorso all’e-commerce, suggerisce l’analisi di Tecnocasa, ha spinto alla ricerca di soluzioni vicine alle metropoli e ben posizionate, per velocizzare la consegna delle merci. Consegna che interessa non solo il domicilio dell’acquirente ma anche il punto vendita come conseguenza della riscoperta della prossimità che ha reso necessario un veloce rifornimento dei negozi.
Se il trend dovesse proseguire, la logistica urbana avrà un ruolo sempre più importante. I contratti di locazione di capannoni con la finalità di stoccare le merci sono passati, tra il primo e il secondo trimestre di quest’anno, dal 38,3% al 50,5%.