Data scientist, business process analyst e machine learning engineer sono sempre più richiesti: vediamo di cosa si occupano e perché la loro presenza è preziosa
La transizione energetica è ormai una realtà sempre più vicina: la decarbonizzazione e l’utilizzo di fonti rinnovabili stanno diventando sempre più centrali nell’industria energetica.
Questo cambiamento non riguarda solo gli aspetti legati alla produzione dell’energia, ma anche la tecnologia: sono molte, infatti, le figure professionali che devono innovarsi o adattarsi a questa nuova realtà.
Oggi le opportunità per le società che operano nel settore energetico – e che abbiano concretamente nella gestione dell’energia una parte importante del proprio business – sono molteplici e, se ben direzionate, possono permettere una forte diversificazione del proprio business e allo stesso modo la possibilità di cavalcare positivamente un momento di mercato molto intenso.
“Una grande opportunità che si traduce, ovviamente, anche nella richiesta di competenze specifiche”, precisa Gionata Aldeghi, Manager della divisione Renewables and Energy Efficiency di Hunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato.
“Perché le aziende del settore energy non possono certo permettersi di rimanere indietro e perdere occasioni fondamentali di sviluppo del business. E il successo del business, oggi più che mai, passa anche attraverso la mole di dati che ogni azienda possiede e che, se ben analizzati, possono guidare le scelte strategiche del top management”.
Gli strumenti digitali come l’intelligenza artificiale, il machine learning e i big dataÈ una enorme raccolta di dati che supera i limiti dei database tradizionali. Per essere analizzata necessita di tecnologie e metodi analitici specifici, in modo da estrarre valori e conoscenze, che, ad esempio, in un contesto aziendale possono essere d’aiuto nel prendere le decisioni migliori. More analytics stanno diventando sempre più importanti per migliorare l’efficienza nei processi produttivi dell’energia.
In questo contesto emergono nuove figure professionali pronte ad affrontare le sfide della transizione tecnologica del settore energetico: professionisti con competenze multidisciplinari che siano in grado di comprendere aspetti sia ingegneristici che informatici.
Vediamo nel dettaglio tre esempi.
Il data scientist, figura molto richiesta, aiuta a trasformare i dati grezzi in informazioni utilizzabili per prendere decisioni strategiche nel campo dell’energia.
Grazie alla sua conoscenza avanzata della matematica e degli strumenti tecnologici, questo professionista analizza grandi quantità di dati provenienti da diverse fonti per individuare tendenze, modelli o anomalie che possono essere utilizzati dalle aziende nell’ottimizzazione dei processi produttivi.
Il data scientist può sviluppare modelli di previsione dell’andamento del mercato energetico attraverso l’utilizzo del machine learning. In questo modo le aziende possono prevedere con maggiore precisione l’offerta e la domanda futura dell’energia rinnovabile.
Infine, la figura del data scientist è fondamentale anche nella valutazione degli impatti ambientali generati dalla produzione energetica. Con il supporto dei suoi strumenti analitici infatti è possibile effettuare una valutazione completa e accurata sulla sostenibilità della produzione energetica adottata dall’azienda.
Le retribuzioni annue spaziano tra i 40.000 euro lordi per un profilo con 2 o 3 anni di esperienza e i 65.000 di una figura senior.
Il business process analyst è una figura professionale in forte crescita. In un’epoca di cambiamenti rapidi e costanti, le aziende del settore energetico devono essere in grado di adattarsi velocemente alle nuove tecnologie per rimanere competitive sul mercato.
Questa figura professionale ha il compito di analizzare i processi aziendali e identificare possibili miglioramenti da implementare per ottimizzare l’efficienza operativa dell’azienda.
Il business process analyst utilizza strumenti tecnologici avanzati e tecniche di data analysis per individuare aree critiche dell’organizzazione che necessitano di intervento.
Lo specialista nel processo aziendale è anche responsabile della valutazione delle soluzioni software proposte dai fornitori esterni: deve avere conoscenze approfondite dei sistemi informatici disponibili sul mercato ed essere in grado di scegliere la soluzione più adatta alle esigenze dell’azienda.
La forbice retributiva è compresa tra i 45.000 euro annui lordi per un profilo junior e i 70.000 euro per coloro che hanno alle spalle carriere più lunghe.
Il machine learning engineer è un professionista che si occupa di sviluppare e implementare soluzioni di intelligenza artificiale basate sull’apprendimento automatico, in grado di analizzare grandi quantità di dati per identificare modelli e tendenze che possono essere utilizzati per migliorare processi e decisioni.
Nell’ambito della transizione energetica, la figura del machine learning engineer è fondamentale per le aziende che si occupano di energia poiché permette di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, ridurre i costi e migliorare l’efficienza energetica.
Grazie alle sue competenze, infatti, è possibile sviluppare algoritmi in grado di analizzare i dati riguardanti consumi energetici e fonti di energia rinnovabile, prevedere i consumi futuri, individuare eventuali inefficienze e suggerire soluzioni per migliorare la sostenibilità ambientale.
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