L’indagine Nomisma fa emergere la necessità di creare spazi su misura per favorire la collaborazione informale, il benessere delle persone e la sostenibilità aziendale
L’ufficio del futuro dovrà saper favorire l’integrazione dell’uomo con la natura e il benessere fisico e mentale dei lavoratori. Ma dovrà anche essere un luogo in grado di ispirare e ospitare momenti di condivisione e collaborazione informale.
Gli spazi, di conseguenza, dovranno essere progettati per favorire da un lato la vicinanza con la natura, dall’altro il dialogo spontaneo con i colleghi.
Questo l’identikit che emerge dall’indagine Nomisma sul futuro dei luoghi di lavoro, presentata presso la sede di Assolombarda di Milano, insieme a Welcome feeling at work, il progetto di riqualificazione urbana realizzato da Welcome Milano per sostenere la qualità della vita dei lavoratori grazie ad elementi come la sostenibilità ambientale e la connessione tra persone e natura.
L’osservatorio, che ha coinvolto 10 aziende e oltre 500 lavoratori collocati nell’Area Metropolitana di Milano, rileva innanzitutto come nel post covid il rientro in ufficio sia in molti casi difficile.
Molte persone hanno scoperto la comodità di lavorare da casa e notevole risparmio su abbonamenti ai mezzi, carburante, tempo speso per spostamenti non più necessari. Le aziende, d’altro canto, preferirebbero per lo più avere i lavoratori in ufficio. Come conciliare le due esigenze?
“Quasi tutte le società o almeno le più grandi” spiega Marco Leone, senior advisor Nomisma, “hanno definito una modalità di lavoro ibrido, 50% da remoto e 50% in ufficio. Ma quel 50% di tempo che si spende in ufficio non deve essere più dedicato esclusivamente al lavoro nella propria scrivania. Deve essere rivolto all’interazione, alla collaborazione”.
“Quindi tutti gli uffici dovrebbero in futuro avere una serie di accorgimenti in termini di spazi, layout e attrezzature che agevolino la collaborazione e l’interazione fra le persone. Un esempio su tutti: una volta esisteva la sala riunioni standard, in futuro ci saranno diverse tipologie di sale riunioni, da 2, da 4, da 6, da 8 o da più persone, ci saranno luoghi dedicati alla collaborazione informale, per bersi un caffè, pranzare o fare yoga insieme, per interagire e collaborare, invogliando le persone a tornare in ufficio”.
L’indagine Nomisma mette in luce, inoltre, una sensibilità molto accentuata per quanto riguarda le tematiche ambientali. Gli intervistati, ad esempio, ritengono che sia fondamentale adottare misure per ridurre l’utilizzo di plastica (88%). Inoltre, l’83% è d’accordo nel dire che ciascuno dovrebbe modificare il proprio stile di vita per contrastare i cambiamenti climatici.
Per quanto riguarda le responsabilità delle istituzioni e dei datori di lavoro, il 87% è convinto che sia prioritario garantire il benessere psico-fisico delle persone, a casa come sul posto di lavoro.
In tutti i settori sono richiesti maggiori livelli di sostenibilità per quanto riguarda le confezioni e gli imballaggi, ma abbigliamento e arredamento sono considerati i principali responsabili dell’impatto ambientale a causa delle nostre attività (78%).
L’Osservatorio ha raccolto anche alcune delle azioni messe in atto dalle imprese intervistate. Spiccano la trasmissione dei valori del brand, la flessibilità del lavoro e degli spazi, la tutela e il benessere delle persone, la retention dei talenti e, infine, la ricerca di soluzioni e di un layout per «fare insieme».
Ad esempio, un maggior numero di sale riunioni, spazi per conference call singole o di gruppo, spazi dedicati al fitness e al relax e auditorium per workshop con gli stakeholder. Sul piano della sostenibilità le case history di successo mostrano l’orientamento verso una produzione-consumo sostenibile, incentivi alla mobilità green, un’attenzione nella riduzione degli imballaggi e la produzione e l’utilizzo di energia pulita.
La ricerca di una migliore integrazione fra uomo e natura anche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro è considerata imprescindibile dalla quasi totalità dei lavoratori (95%).
Gli intervistati, infine, hanno dimostrato di conoscere in buona parte (43%) il concetto di biofilia, intesa come l’integrazione dell’uomo con l’ambiente circostante e in particolare con la natura, per favorire il benessere fisico e mentale.
Questo perché i lavoratori desiderano per il loro futuro un luogo di lavoro capace di sostenere il proprio benessere psico-fisico (87%), di aumentare l’ossigeno e purificare l’aria (86%), di favorire la produttività dei dipendenti grazie ad un ambiente confortevole (85%), ma allo stesso tempo un ambiente che contribuisca a migliorare la reputation aziendale (76%) e favorire il benessere in ufficio grazie alla luminosità degli ambienti connessi con la natura (74%).
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