Women’s Forum, lavori del futuro: gli italiani vorrebbero le donne ai vertici

Donne nei ruoli chiave in azienda
(Foto Shutterstock)

Otto italiani su dieci vorrebbero una donna alla guida di un importante progetto o società. Eppure sul lavoro è palese la discriminazione delle donne, che hanno inoltre pagato lo scotto più pesante durante la pandemia

L’osservatorio Barometro G7” 2021 del Women’s Forum for the Economy and Society mette in luce una (per molti inattesa) fiducia da parte degli italiani nelle potenzialità femminili. In fatto di climate change, intelligenza artificiale ed energia, infatti, l’assoluta maggioranza degli intervistati afferma di vedere meglio una donna alla guida di un importante progetto o di una grande società. Eppure le donne hanno pagato lo scotto più pesante nei mesi di pandemia e il “dislivello” lavorativo (gender gap) con gli uomini è ancora tale da rendere la carriera molto più difficile, soprattutto per le lavoratrici madri. Un problema di cui gli italiani, sempre secondo i dati del Barometro G7, sono pienamente coscienti. 

Lavori del futuro: 8 italiani su 10 metterebbero una donna ai vertici

Meglio un amministratore delegato uomo o donna, per la guida di un importante gruppo nel campo dell’energia? Alla domanda diretta, posta dal Women’s Forum for the Economy and Society, l’83% degli italiani ha risposto “donna”. Una percentuale ben più alta rispetto alla media europea, che si ferma al 72%. Non solo: l’80% degli intervistati vede meglio un team femminile per sviluppare un progetto di contrasto al cambiamento climatico (contro una media europea del 65%). E ancora: se parliamo di intelligenza artificiale, gli italiani sono i più convinti d’Europa che le donne dovrebbero avere un ruolo di leadership in questo settore. L’88% del campione ritiene che la loro presenza avrebbe un impatto positivo sulla società e sullo sviluppo economico e l’82% è convinto che una maggiore presenza femminile renderebbe le nuove tecnologie più inclusive, a vantaggio di qualsiasi utilizzatore. 

Eppure le donne sono le più penalizzate dalla pandemia e nel mondo del lavoro

Rispetto agli uomini, dopo l’esperienza della pandemia da Covid-19 le donne hanno più paura del futuro: il “gap” più evidente si registra nel Regno Unito, dove il distacco tra le donne (74% temono per il proprio futuro) e gli uomini (58%) è di 16 punti. L’Italia in compenso segna la performance peggiore, con l’85% delle donne intervistate che si dichiarano preoccupate per il futuro. È la percentuale più alta tra quelle registrate. 

Le donne, inoltre, hanno più frequentemente la sensazione di non avere il tempo per prendersi cura della propria salute e soffrono maggiormente di ansia, depressione, forte stress o burn-out

Ancora, per quanto riguarda i dati italiani, il 65% degli intervistati concorda sul fatto che nel mondo del lavoro, per le donne la strada per fare carriera è più impervia, per via dei sacrifici dovuti alla famiglia. Gli italiani dimostrano inoltre piena coscienza del fenomeno del gender gap, tanto che il 51% degli intervistati (una delle medie più alte) sostiene che le disuguaglianze, il divario di genere, siano esagerati

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