Home working, su Torre si incontrano domanda e offerta

FUTURO_Lavoro da remoto, su Torre si incontrano domanda e offerta
(In foto: Alexander Torrenegra)

La piattaforma crea il match grazie all’intelligenza artificiale. Esiste dal 2017, ma nell’ultimo anno ha preso il volo. E il suo creatore, Alexander Torrenegra, punta a superare LinkedIn

Con la pandemia decolla “Torre”, piattaforma fondata nel 2017 dal columbiano Alexander Torrenegra: offre un sistema di recruiting completamente automatizzato, che funziona grazie all’intelligenza artificiale. Tra gli effetti dei lockdown, è ormai cosa ben nota, c’è stato quello di aprire la strada a tutti i processi digitali, compresi quelli che ancora tardavano a diffondersi. E il settore delle risorse umane non fa eccezione: meeting e colloqui si sono spostati per la quasi totalità su piattaforme online, ma anche il processo di recruiting sta cambiando. Nell’ultimo anno, infatti, la curva di crescita di Torre.co ha subito un’impennata in positivo, e continua a crescere. 

Cos’è

Il sistema nasce per far incontrare domanda e offerta: come si legge nella home page del portale, Torre è un network professionale per il lavoro flessibile e da remoto. Un concetto che quattro anni fa, nel 2020, iniziava ad affermarsi solo a macchie di leopardo e che oggi, dopo dodici mesi di smart working forzato a livello mondiale, è diventato per molti una parola d’ordine. Nel sito ci si può loggare come datore di lavoro o come prestatore: ci sono offerte di lavoro full time, part time, autonomo ed anche tirocini. L’idea di fondo è simile a quella che anima il portale italiano Digital Work City, lanciato appena tre mesi fa dall’italiano Nicolò Boggian. 

Come funziona

Iscriversi a Torre è semplice: al centro della pagina spiccano due pulsanti gialli: “post a job” e “build your genome”. Chi è alla ricerca di nuove offerte di lavoro può cliccare sul secondo e iniziare a lavorare sul proprio profilo, inserendo dati e competenze. Non ci sono indicazioni relative al sesso o all’età, solo ai punti di forza, alle skill già consolidate e a quelle che si vorrebbero migliorare. Si può aggiungere – ma non è obbligatorio – una foto e un link al proprio profilo LinkedIn (o altri social) o al proprio sito. Il curriculum vero e proprio passa in secondo piano: l’idea di Alexander Torrenegra, creatore del portale, è che il classico cv sia un mezzo ormai inutile e superato. Il sistema che ha ideato, infatti, crea qualcosa che somiglia più ad un diario, dove ogni indicazione sul profilo entra automaticamente in connessione con le ricerche in atto. 

Torrenegra, imprenditore visionario

Torrenegra, del resto, lavora da sempre pensando al futuro: la sua prima startup l’ha creata a 18 anni e a poco più di venti, dopo aver lasciato Bogotà per gli Stati Uniti, ha creato la prima delle sua quattro aziende dedicate al matching automatico tra domanda e offerta. Torre è l’ultima nata, quella in cui ripone più ambizione. «Con Torre – scrive dal suo stesso profilo – stiamo costruendo un nuovo network professionale per il lavoro remoto e flessibile. Questo sistema reinventa il matching tra offerte di lavoro e nuovi talenti, sfruttando l’intelligenza artificiale, sistemi di analisi e centinaia di altri fattori. L’obiettivo a lungo termine di Torre è diventare la piattaforma globale che permette a ciascuno di trovare opportunità di lavoro soddisfacenti in modo agile, senza discriminazioni. Stiamo diventando, per LinkedIn e Indeed, quel che è Whatsapp per iMessage, o Google per Yahoo». 

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