L’edificio che ospita il nuovo “green retail park”, ideato da Oscar Farinetti, è un inno alla sostenibilità, nell’architettura e nelle proposte commerciali
Inaugura mercoledì 9 dicembre Green Pea, primo “green retail park” al mondo dedicato al tema del rispetto, del pianeta prima di tutto. È l’ultima creazione di Oscar Farinetti, che ha voluto veder nascere la sua nuova creatura proprio accanto al primo Eataly, aperto a Torino nel 2007. Il Green Pea è un centro commerciale avveniristico, tanto nell’aspetto quanto nel concept: all’interno trovano spazio un museo, un club dedicato all’ozio creativo, una piscina panoramica e un centinaio di punti vendita che si dividono tra life, home, fashion, beauty. L’edificio è certificato Nzeb (nearly zero energy building), e studiato secondo i più moderni criteri di sostenibilità e risparmio energetico.
Il nome stesso è un inno alla sostenibilità: green pea, ovvero “pisello verde”, nelle intenzioni di Farinetti è il simbolo di un pianeta ideale, rotondo e verde. Consumare in modo responsabile è diventato l’imperativo categorico del nuovo millennio, e gli imprenditori più lungimiranti l’hanno capito molto bene. Rispettare la natura si impone come dovere, ma può essere anche un piacere: un concetto che Farinetti ha sintetizzato nel claim “from beauty to duty”. E l’ha tradotto in un centro commerciale che si estende per 15 mila metri quadrati, dedicati a cambiare il rapporto con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero. Tra le vetrine si affacciano prodotti studiati per durare a lungo e che, giunti a fine vita, si possano riutilizzare o riciclare. Oltre ai negozi non mancano luoghi di ristorazione, un museo, una spa e una piscina. Il quarto piano, infatti, ospita l’Otium Pea Club, uno spazio dedicato all’ozio creativo con la prima infinity pool di Torino affacciata sull’arco alpino.
L’edificio che ospita Green Pea è certificato Nzeb (nearly zero energy building), ovvero è pressoché in grado di automantenersi. È alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica. Il building di Green Pea è stato progettato come un elemento innovativo e resiliente, sostenibile in ogni suo dettaglio, in modo da permettere all’intera struttura di respirare e far respirare, in armonia con l’essere umano e con gli elementi naturali. La struttura comprende anche un’area “didattica”: chi ne vuole approfondire l’architettura e il funzionamento, infatti, può visitare il Green Pea Discovery Museum, dove i visitatori di ogni età possono scoprire le nuove tecnologie toccandole con mano.
«In un modello sociale basato sui consumi – spiega Oscar Farinetti, fondatore di Green Pea – occorre indirizzare il commercio verso valori utili al benessere vero, il quale può esistere solo se in equilibrio con gli altri umani. Lo scenario non è complicato da leggere. Il problema principale consiste nella compatibilità tra le attività volte al miglioramento della vita e la salute del pianeta. Il 90% degli scienziati ci dice che il nostro modo di consumare è diventato incompatibile, e quando il 90% degli scienziati dice una cosa, normalmente ci azzecca. È giunto il momento di modificare il nostro modo di consumare. Green Pea nasce per questo. Si pone l’obiettivo di dimostrare che vi è la possibilità, subito, di vivere in armonia con il pianeta senza rinunciare al bello. Poiché ci sembra di aver raggiunto questo scopo già con Eataly per quanto riguarda il cibo, dunque l’agricoltura, ora ci proviamo con le altre principali attività di consumo: muoversi, abitare, vestirsi e poi stare puliti, in forma e sapienti. È un progetto nuovo, dunque incominciamo da Torino, la città italiana che inventa… da sempre».