Anche per il 2023 i genitori possono fare domanda all’INPS per il bonus che aiuta le famiglie a pagare l’asilo nido
Il 2023 è l’anno della ripresa dopo la grande pandemia che ha colpito il mondo tra il 2021 e il 2022. Nonostante questo, a livello economico si sono verificati degli aumenti dei costi delle materie prime nonché dei beni di prima e di seconda necessità, complice anche la guerra tra Russia e Ucraina.
Questo scenario ha delle ripercussioni anche sulle rette degli asili nido che, si stima, siano aumentate del 10% rispetto agli anni precedenti.
Per venire incontro alle famiglie, lo Stato ha confermato anche per il 2023 il bonus asilo nido garantendo ai nuclei familiari un sussidio economico variabile a seconda della situazione economica e all’età dei figli.
Come funziona questo bonus? Occorre presentare domanda? Vediamo insieme i passi da compiere.
Questo beneficio consiste in un contributo economico riconosciuto alle famiglie per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati.
Non solo, mira ad assicurare un’entrata economica anche nel caso siano necessarie forme di assistenza domiciliare in favore di bambini con meno di tre anni affetti da gravi patologie croniche.
La legge, infatti, prevede che il bonus in ogni caso può essere concesso solo per figli di età compresa tra i 0 ed i 36 mesi. Previsioni particolari sono previste per i bambini che compiono i 3 anni nel corso dell’anno 2023.
Se chi fa domanda ha tutti i requisiti di legge, una volta fatta la richiesta riceverà i soldi direttamente nella modalità prescelta in fase di domanda. Si può infatti scegliere tra:
Dipende. Il valore viene riparametrato in base all’ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More in corso di validità, cioè all’Indicatore della Situazione Economica del nucleo familiare, un documento che viene rilasciato sempre dall’INPS.
L’Istituto di previdenza, con il messaggio numero 889 del 02 marzo 2023, specifica che sono previste tre diverse fasce:
L’ISEE preso a riferimento è quello dell’ultimo giorno del mese precedente rispetto al mese scolastico pagato. Se, ad esempio, devo pagare la retta di marzo, dovrò fare riferimento all’ISEE valido al 28 febbraio.
Attenzione: si può accedere al beneficio anche senza presentare l’ISEE, oppure se il documento presenta errori e/o omissioni. In questo caso però si rientra nell’ultima fascia e quindi l’importo erogabile sarà sempre quello base, cioè 1.500 euro.
Il genitore del figlio che sostiene il costo della retta oppure il soggetto affidatario del minore deve presentare la domanda online direttamente sul sito Inps nella sezione dedicata, accedendo con SPID oppure CIE. Nel caso in cui non riesca a fare richiesta in autonomia, può prendere appuntamento e farsi assistere da un Patronato.
Dobbiamo specificare che la domanda deve indicare i mesi di frequenza scolastica del figlio compresi tra gennaio e dicembre 2023. Le mensilità massime erogabili sono 11.
Attenzione: Il contributo per la frequenza dell’asilo nido viene erogato a patto che sia allegata alla domanda tutta la documentazione che attesta il pagamento delle singole rette. Sono esclusi gli eventuali servizi integrativi come, ad esempio, ludoteche, spazi gioco, pre-scuola.
L’importo del bonus, infine, non potrà mai essere superiore alla spesa effettivamente sostenuta.
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