Il conguaglio dell’assegno unico prevede il pagamento o la ricezione di somme da parte dell’Inps in certe situazioni particolari
L’assegno unico è una misura nazionale e universale riconosciuta ai membri di un nucleo familiare, indipendentemente dal tipo di professione che svolgono (dipendente o autonoma) e dalla condizione lavorativa, cioè se lavorano oppure sono disoccupati.
Dalla sua entrata in vigore, ha sostituito gran parte delle agevolazioni previste per i figli a carico e, infatti, può essere richiesto per ogni figlio dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
Ogni anno gli importi dati vengono rivalutati, e quindi generalmente aumentati, per seguire l’andamento del costo della vita crescente nel tempo.
Per presentare la domanda ti consigliamo anzitutto di richiedere l’ISEE in corso di validità. Anche se non è essenziale per ricevere l’assegno unico, allegando questo documento alla richiesta di fruizione dell’assegno unico, l’Inps sarà in grado di calcolare con maggior precisione l’assegno, perché la cifra cambia a seconda del reddito.
Se non alleghi subito questo documento, ma lo fai in un secondo momento, ci sarà un conguaglio.
Il conguaglio dell’assegno unico non è diverso rispetto a ogni altro tipo di conguaglio. Si fa riferimento all’ipotesi in cui, in un secondo momento e per effetto di ricalcoli, ti venga aggiunto o tolto del denaro.
Per quanto riguarda l’INPS, il conguaglio dell’assegno unico funziona così: se non presenti l’ISEE, ricevi la cifra base prevista per l’assegno unico. Una volta presentato il documento, verrà effettuato un ricalcolo e riceverai denaro in più, se ti spetta.
Fino al 31 dicembre 2023 era possibile ricevere l’assegno unico sul RDC, ossia un importo unico con il Reddito di cittadinanza, se ne avevi diritto. Oggi non è più possibile perché questa misura è stata abolita e sostituita con l’Assegno di inclusione.
È poi presente un altro conguaglio, che dipende dal fatto che gli importi vengono adeguati all’inflazione, ma gli indici di rivalutazione ISTAT non escono immediatamente, con il mese di gennaio. Vediamo quindi le particolarità qui di seguito.
Il conguaglio assegno unico spetta a chi ha fatto domanda per questa misura. Come abbiamo già specificato, in fase di presentazione della domanda non è obbligatorio presentare l’ISEE. In questo caso, però, l’importo dell’assegno è il minimo previsto dalla normativa, cioè 57 euro in caso di figli minorenni e 28,50 euro in caso di figli maggiorenni.
È bene sapere, però, che l’ISEE deve essere presentato:
In tutti questi casi, infatti, l’Inps ricalcola la cifra dell’assegno in base al reddito fiscale che dichiari presentando l’ISEE.
Oltre al conguaglio già citato riguardante il ricalcolo dopo aver presentato la dichiarazione ISEE, c’è un altro tipo di conguaglio, che ricevi a inizio anno.
Nel 2024, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, quello che comunemente chiamiamo “indice ISTAT” è stato reso noto solo a metà gennaio.
Questo ha fatto sì che il pagamento dell’assegno unico per il mese di gennaio 2024 sia stato fatto sulla base dei valori del 2023.
Anche in questo caso, quindi, si è effettuato un conguaglio automatico, a partire dal mese di febbraio, dando la differenza di soldi in più per via dell’aumento degli importi dell’assegno.
In pratica, quello che non hai percepito a gennaio, lo hai ricevuto in aggiunta all’importo di febbraio.
Dunque, il conguaglio dell’assegno unico quando arriva? Dipende da quale conguaglio. Può arrivare nei mesi successivi alla presentazione della dichiarazione ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More, o nel mese di febbraio, una volta che è stato pubblicato l’indice ISTAT.
Se per uno dei casi già affrontati in questo articolo hai diritto al conguaglio, è facile individuare la somma che riceverai in più o che ti verrà trattenuta.
L’INPS, infatti, per facilitare la gestione delle somme, aumenterà o diminuirà la rata successiva a quella del calcolo del conguaglio in base alla somma che ti è dovuta in più o in meno.
Nell’esempio di qualche paragrafo fa, arriva a febbraio 2024 per via della rivalutazione di gennaio, ed eventualmente nel mese dopo l’acquisizione della dichiarazione ISEE, se presentata in momento successivo alla domanda per l’assegno unico o al rinnovo automatico dello stesso.
Ricordiamo infatti che l’ISEE è un documento con validità annuale, ed è bene preparare per tempo la documentazione, per non trovarsi impreparati all’inizio di ogni anno.
Per vedere il conguaglio dell’assegno unico, ti basterà guardare gli accrediti sul tuo conto per capire se ci sono stati importi diversi rispetto a quello che ricevi normalmente.
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