Chi rientra in Italia dopo anni all’estero beneficia di uno speciale sconto fiscale per cinque anni
È chiamato anche «Rientro dei cervelli»: si tratta di uno speciale regime fiscale con uno sconto del 70% delle tasse, che permette di percepire soldi in più in busta paga, senza oneri a carico dell’azienda. Possono beneficiarne i cittadini che fanno rientro in Italia dopo anni all’estero, a condizione che permangano nel nostro Paese per i successivi due anni. Vediamo nel dettaglio come funziona questo speciale regime fiscale.
Il cosiddetto «regime speciale per lavoratori impatriati» è stato introdotto dall’articolo 16 del decreto legislativo numero 147 del 2015 detto anche «Decreto Internazionalizzazione».
La finalità è chiara: offrire un regime fiscale di vantaggio, che aumenta lo stipendio (senza costi ulteriori per le aziende), e rendere così più conveniente il mercato del lavoro italiano per i cittadini che lavorano all’estero e che vogliono tornare in Italia.
Possono accedere a questo regime di vantaggio tutti i lavoratori, dipendenti o autonomi, che rispettino tutte queste condizioni:
E nel caso in cui un lavoratore si trasferisca di nuovo all’estero prima dei due anni? Non solo decade dal beneficio fiscale, ma verranno recuperati tutti i benefici già fruiti, con applicazione di sanzioni e interessi.
È un regime di vantaggio perché la tassazione non è calcolata su tutto lo stipendio, ma solo su una parte.
La normativa prevede che i «redditi di lavoro dipendente, i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e i redditi di lavoro autonomo» concorrono a formare il reddito complessivo limitatamente al 30%. La percentuale è ridotta al 10% per i soggetti che trasferiscono la residenza in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.
Cosa significa? Che se un lavoratore ha una retribuzione lorda di 100.000 euro, solo 30.000 euro verranno considerati ai fini della tassazione.
Secondo l’Agenzia delle Entrate, sono agevolabili i redditi di lavoro dipendente e assimilati e i redditi di lavoro autonomo, che derivano dall’esercizio di arti e professione. Mentre per quanto riguarda il reddito di impresa è agevolabile unicamente quello dell’imprenditore individuale, poiché prodotto dalla persona fisica mediante l’esercizio della propria attività lavorativa in regime di impresa.
Attenzione ad un aspetto: non è importante quando il reddito è prodotto, potendo godere dello sconto fiscale anche redditi prodotti successivamente al rientro in Italia.
I benefici fiscali durano cinque anni di imposta, cioè a partire da quello in cui viene trasferita la residenza in Italia, e per i successivi quattro anni di imposta.
È prevista una proroga di ulteriori cinque periodi di imposta ai lavoratori con almeno un figlio minorenne o a carico, anche in affido preadottivo, oppure nel caso in cui i lavoratori diventino proprietari di almeno un’unità immobiliare di tipo residenziale in Italia. In queste due ipotesi, il beneficio fiscale si riduce al 50%.
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