Che cos’è e come funziona il libretto famiglia

Libretto famiglia 2023
(foto Shutterstock)

Il libretto famiglia è un metodo per pagare i piccoli lavori nell’ambito domestico in maniera semplice e veloce

A tutti i privati può succedere di aver bisogno di utilizzare delle prestazioni di lavoro occasionali, una soluzione che ti permette di usufruire di alcuni servizi domestici senza l’obbligo di instaurare un contratto di lavoro. Basti pensare a tutti quei servizi regolari come baby sitter, colf o badante, giardiniere, ecc.

In questi casi non hai l’obbligo di stipulare un contratto, ma ti basta comunicare questo rapporto all’Inps. Il pagamento della retribuzione, poi, avviene utilizzando un metodo molto semplice, cioè il libretto famiglia. Con questo strumento non solo potrai pagare il servizio, ma sarai in regola anche con tutti i versamenti (contributi, assicurazione…). 

Come ogni strumento, per utilizzarlo bisogna rispettare alcune regole e limiti. In questo articolo vedremo nel dettaglio questi aspetti, oltre a spiegare bene di cosa si tratta, come si utilizza e a chi è rivolto.

Che cos’è il libretto famiglia

Così come previsto dalla legge, i privati che non esercitano attività di impresa – e quindi, ad esempio, i membri di una famiglia – possono utilizzare un libretto nominativo prefinanziato: il libretto famiglia.

È uno strumento che è stato introdotto per andare incontro alle esigenze basilari e di carattere non continuativo che un nucleo familiare può avere, come ad esempio dover usufruire della prestazione di una baby sitter, di una colf o badante o di altri professionisti che possono servire al nucleo familiare quando non si ha la necessità di stipulare un contratto a lungo termine.

Le attività che possono essere retribuite tramite questo strumento sono ben definite:

  • lavori domestici: giardinaggio, pulizia o manutenzioni varie;
  • assistenza domiciliare: sia per bambini, come baby sitter, sia per anziani, come collaboratori domestici;
  • insegnamento privato supplementare.

Ogni titolo di pagamento ha un valore nominale di 10,00 euro ed equivale al pagamento di un’ora lavorativa. Chi vuole utilizzarli deve acquistarli sul sito dell’Inps e poi sarà l’Istituto a versarli al lavoratore entro il 15 del mese successivo a quello in cui la prestazione si è svolta.

Come si utilizza

Come abbiamo visto, i titoli di pagamento vanno acquistati, ma per poterlo fare prima di tutto bisogna registrarsi come “utilizzatore”, ma vediamo passo passo come fare.

Per prima cosa, è necessario autenticarsi sul sito dell’Inps all’interno della sezione dedicata alla gestione dei rapporti occasionali e selezionare l’opzione “libretto famiglia”.

A questo punto bisogna registrare il proprio profilo come utilizzatore, inserendo alcuni dati anagrafici di base, come il codice fiscale e la residenza. La procedura guidata ti aiuterà a compilare tutti i campi necessari.

Una volta inseriti tutti i dati, si accede a una sezione in cui sarà possibile gestire il rapporto con tutti i lavoratori e acquistare i titoli di pagamento.

Come acquistare i titoli di pagamento

A questo punto la registrazione è completa, ma non si può ancora pagare nessuno. Prima bisogna alimentare il proprio “portafoglio virtuale” con i titoli di pagamento.

Il versamento, che deve essere pari a 10,00 euro o a multipli di 10,00 in base alle esigenze, può essere fatto tramite modello F24 o con strumenti di pagamento elettronico (carta di debito o credito), utilizzando il servizio messo a disposizione dallo stesso portale Inps.

Se ti capita di aver acquistato dei titoli che poi restano inutilizzati, puoi anche chiedere il rimborso di queste somme tramite l’apposita sezione dedicata.

Obblighi da rispettare

Un primo importante obbligo è quello del rispetto del limite massimo del valore delle prestazioni utilizzate. Ogni famiglia può pagare lavori occasionali nell’arco dell’anno (1 gennaio – 31 dicembre) fino a 10.000 euro. Questo limite è dato dalla somma di tutte le varie prestazioni intercorse tra il richiedente e i vari lavoratori. 

Ci sono poi dei limiti più stringenti sul singolo rapporto:

  • ogni famiglia può aver bisogno di servizi occasionali, ma può avere rapporti fino a 2.500 euro con una stessa persona
  • il valore di tutti i lavori pagati ai vari soggetti, quali possono essere baby sitter, giardinieri o collaboratori domestici, non può superare i 10.000 euro complessivi 
  • il limite di tempo per ogni prestatore di lavoro è 280 ore l’anno.

Limiti e diritti del lavoratore

Ci sono dei limiti da rispettare anche per chi presta lavoro (baby sitter, colf, badante, giardiniere, insegnante privato…). Non è possibile percepire più di 5.000 euro totali, quindi sommando tutti i rapporti avuti nelle varie famiglie in cui ha prestato servizio.

Questa forma di rapporto dà una serie di diritti a chi lavora:

  • riposi previsti in materia di orario di lavoro;
  • versamento dei contributi INPS, con iscrizione alla gestione separata;
  • assicurazione INAIL contro gli infortuni sul lavoro.

Insomma, un vantaggio sia per chi li utilizza sia per chi riceve pagamenti con questo strumento. L’iscrizione agli enti previdenziali e assicurativi, infatti, è inclusa nel costo orario pagato dall’utilizzatore.

 

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