Il libretto famiglia è un metodo per pagare i piccoli lavori nell’ambito domestico in maniera semplice e veloce
Il libretto famigliaLibretto nominativo prefinanziato per il pagamento di prestazioni occasionali. More è uno strumento messo a disposizione dall’INPS per aiutarti a pagare in modo regolare alcune prestazioni di lavoro occasionale.
Puoi usarlo, ad esempio, per pagare baby-sitter, colf, assistenti agli anziani o insegnanti per ripetizioni. È pensato per situazioni straordinarie, che non si ripetono nel tempo, e ti permette di gestire queste attività rispettando tutte le regole, con copertura assicurativa e contributiva già inclusa.
Utilizzare il libretto famiglia è più semplice di quanto pensi: devi solo registrarti sulla piattaforma online dell’INPS, acquistare dei titoli prepagati e usarli per pagare il lavoratore. Ogni prestazione ha un valore fisso che comprende già i contributi e l’assicurazione.
Capita a tutte e tutti, prima o poi, di aver bisogno di un aiuto per attività domestiche occasionali. Grazie al libretto famiglia, puoi chiedere un servizio senza dover firmare un contratto di lavoro vero e proprio. È sufficiente comunicare il rapporto all’INPS e pagare la prestazione attraverso questo strumento.
Con il libretto famiglia, non solo paghi in modo corretto, ma sei anche in regola con tutti i versamenti necessari.
Come ogni strumento, anche questo ha delle regole e dei limiti da rispettare. In questo articolo vedremo in modo semplice cosa è il libretto famiglia, come funziona, come si usa e a chi si rivolge.
Secondo quanto previsto dalla legge, i privati che non svolgono attività d’impresa, come ad esempio i membri di una famiglia, possono usare un libretto nominativo prepagato: il libretto famiglia INPS.
Questo strumento è stato pensato per aiutarti a gestire bisogni semplici e non continuativi, come avere bisogno di una baby-sitter, di una colf, di una badante o di altri aiuti occasionali, senza dover firmare un contratto di lavoro a lungo termine.
Il libretto famiglia INPS non va confuso con altri documenti, come il libretto di famiglia internazionale, che in ambito europeo riguarda la situazione anagrafica e familiare di una persona. In Italia, invece, quando si parla di libretto di famiglia, ci si riferisce a uno strumento utile per semplificare il pagamento di piccoli lavori svolti da chi non fa quella professione in modo abituale.
In breve, il libretto famiglia è un modo semplice e regolare per pagare lavori occasionali richiesti da famiglie e privati.
Come abbiamo visto, per usare il libretto famiglia devi prima acquistare i titoli di pagamento. Ma come funziona esattamente?
Prima di tutto devi registrarti come “utilizzatore”. Per farlo, entra nel sito dell’INPS, vai nella sezione dedicata alla gestione dei rapporti di lavoro occasionali e scegli l’opzione “libretto famiglia”.
A questo punto devi creare il tuo profilo, inserendo alcuni dati di base come codice fiscale e residenza. La procedura guidata ti aiuterà a compilare tutto in modo semplice.
Dopo aver registrato i tuoi dati, potrai accedere all’area dove è possibile gestire i rapporti di lavoro e acquistare i titoli di pagamento.
Se ti stai chiedendo chi può usare il libretto famiglia, la risposta è semplice: è riservato alle persone fisiche, cioè ai cittadini privati, che vogliono pagare attività non legate a un’impresa o a un lavoro professionale.
È pensato per chi ha bisogno di un aiuto occasionale in ambito domestico o familiare.
Non possono usarlo aziende, professionisti o chi ha una partita IVA, nemmeno per pagare collaborazioni saltuarie.
Il libretto famiglia è quindi uno strumento utile soprattutto per le famiglie che vogliono pagare piccoli lavori in modo regolare e sicuro.
A questo punto la registrazione è completata, ma non puoi ancora pagare nessuno. Prima devi caricare il tuo “portafoglio virtuale” acquistando i titoli di pagamento.
Il versamento deve essere di almeno 10,00 € o multipli di 10,00 €, a seconda delle tue esigenze. Puoi farlo usando il modello F24 oppure strumenti di pagamento elettronico (carta di debito o carta di credito), direttamente attraverso il servizio disponibile sul sito dell’INPS.
Se ti capita di avere titoli che non usi, puoi anche chiedere il rimborso delle somme non utilizzate, tramite l’apposita sezione del portale.
Per attivare il libretto famiglia, devi seguire alcuni passaggi attraverso il portale INPS.
Prima di tutto, accedi al sito usando le tue credenziali digitali (SPID, CIE o CNS) e seleziona il profilo di “Utilizzatore Libretto Famiglia”. Durante la registrazione potrebbero servirti alcuni dati anagrafici aggiornati.
Dopo che la prestazione lavorativa è stata svolta, devi comunicare all’INPS, entro il terzo giorno del mese successivo, tutti i dettagli: chi ha lavorato, quanto è durata l’attività, dove si è svolta e qual è stato il compenso. Chi ha svolto il lavoro riceverà una notifica via email o SMS.
Per semplificarti tutto, puoi anche usare l’app “INPS Mobile”, disponibile su smartphone e tablet.
Le attività che possono essere retribuite tramite questo strumento sono ben definite:
Ogni titolo di pagamento ha un valore nominale di 10,00 € ed equivale al pagamento di un’ora lavorativa. Se vuoi utilizzarli devi acquistarli sul sito dell’INPS e poi sarà l’Istituto a versarli al lavoratore entro il 15 del mese successivo a quello in cui il lavoro è stato svolto.
Uno dei primi obblighi da rispettare è il limite massimo del valore delle prestazioni che puoi pagare con il libretto famiglia. In pratica, ci sono dei limiti sia economici sia di tempo.
Ogni famiglia può pagare lavori occasionali nell’arco di un anno (dal 1° gennaio al 31 dicembre) fino a un massimo di 10.000 €. Questo importo è la somma di tutte le prestazioni fatte da diversi lavoratori per la stessa famiglia.
Ci sono poi regole ancora più precise per ogni singolo rapporto:
Ci sono dei limiti da rispettare anche per chi presta lavoro (baby sitter, colf, badante, giardiniere, insegnante privato…). Non è possibile percepire più di 5.000 € totali, quindi sommando tutti i rapporti avuti nelle varie famiglie in cui ha prestato servizio.
Questa forma di rapporto dà una serie di diritti a chi lavora:
In pratica, il libretto famiglia è un vantaggio sia per chi offre il servizio sia per chi lo riceve. L’iscrizione agli enti previdenziali e assicurativi è già compresa nel costo orario che paga chi utilizza il libretto.
Un dubbio molto comune riguarda se il libretto famiglia fa reddito, cioè se le somme ricevute devono essere dichiarate e se incidono sul proprio reddito personale.
I compensi ottenuti tramite il libretto famiglia non sono soggetti a tassazione IRPEF, perché il totale che ogni prestatore può ricevere in un anno, da tutti gli utilizzatori, non può superare 5.000 €.
Quindi, se rimani entro questi limiti, i soldi ricevuti non fanno parte del reddito imponibile IRPEF e non devi pagarci sopra le tasse.
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