Ci si può assentare dal lavoro per dare assistenza a un familiare gravemente disabile, percependo un’indennità. Ecco chi ne ha diritto
Il congedo straordinario è un periodo in cui un lavoratore dipendente non lavora al fine di assistere un familiare affetto da un grave handicap.
Tale periodo di astensione dal lavoro può durare fino a 2 anni, frazionabili anche a giorni; dal conteggio sono esclusi i giorni festivi, i sabati, e le domeniche solo se tra un periodo di congedo e l’altro vi è ripresa lavorativa.
Sì, ma il requisito della convivenza deve essere presente dalla data di decorrenza del congedo richiesto e non al momento dell’invio della domanda. Per beneficiare del congedo straordinario è necessario che la convivenza con il familiare disabile sia conservata per tutta la durata dello stesso.
Recentemente la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’esclusione da tale elenco del figlio che, al momento della presentazione della richiesta, ancora non conviva con il genitore gravemente disabile.
Questo beneficio viene riconosciuto a determinati soggetti, conviventi con il disabile, e secondo un ordine di priorità previsto dalla legge:
Non possono richiedere il congedo straordinario:
Come indicato nella circolare INPS n. 38/2017, il congedo straordinario non spetta al convivente di fatto, ma solo la parte dell’unione civile che debba, tra l’altro, prestare assistenza all’altro partner.
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