Reddito di cittadinanza 2022, cosa cambia in concreto?

(foto Shutterstock)

La legge di bilancio 2022 stanzia nuovi fondi e rivede i requisiti di congruità dell’offerta di lavoro

Cosa ci si deve aspettare nel 2022? 

Lo scorso ottobre il Comitato scientifico per il Reddito di Cittadinanza ha avanzato 10 proposte per migliorare l’RdC dopo aver evidenziato, in una relazione al Ministro Orlando, le diverse criticità della misura.

La legge di Bilancio 2022 introduce alcune modifiche, per rispondere alle criticità riscontrate, alla normativa sul reddito di cittadinanza e, in particolare, prevede che:

  • vengano stanziati nuovi fondi per il 2022;
  • vengano rivisti i requisiti che definiscono la congruità di un’offerta di lavoro;
  • il beneficiario non possa rifiutare più di un’offerta di lavoro durante la percezione del reddito;

È previsto, inoltre, che il reddito di cittadinanza vada via via diminuendo progressivamente dal 6° mese di percezione, per incentivare il beneficiario della misura a cercare lavoro; tale misura non verrà però applicata ai nuclei familiari in cui vi sono minori di età inferiore a 3 anni.

Cos’è il reddito di cittadinanza?

Il reddito di cittadinanza (d.l. 4/2019) è un beneficio economico, mirato a supportare le persone e le famiglie bisognose, che versano in condizioni socioeconomiche svantaggiate. Il pagamento del reddito di cittadinanza può essere erogato ai nuclei familiari con determinate caratteristiche e che rispettino alcuni requisiti reddituali. Oltre a dare un supporto economico, è anche uno strumento di politica attiva del lavoro e favorisce il diritto all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel lavoro. 

A chi spetta?

Ai fini della spettanza del reddito di cittadinanza, devono essere presenti ricorrere cumulativamente determinati requisiti: 

  • cittadinanza italiana o europea, o titolarità di permesso di soggiorno di lungo periodo UE, del richiedente; 
  • residenza in Italia del richiedente da almeno 10 anni del richiedente, di cui gli ultimi due in modo continuativo; 
  • ISEE del nucleo familiare inferiore a 9.360 euro, se all’interno non vi sono minori;
  • patrimonio immobiliare italiano o europeo, non comprensivo dell’abitazione principale, inferiore a 30.000 euro in riferimento al nucleo familiare; 
  • beni mobili per un importo che non superi i 6.000 euro per i nuclei familiari composti da una persona, accresciuto di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo (fino ad un massimo di 10.000 euro), incrementati di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo, 5.000 euro per ogni componente disabile e 7.500 euro per ogni componente disabile grave o in condizione di non autosufficienza; 
  • reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicati per un determinato parametro di equivalenza (predefinito a seconda dei casi), aumentabile sino a 7.560 euro in caso di richiesta di pensione di cittadinanza o 9.360 euro in caso di abitazione in locazione; 
  • possesso di autoveicoli, in riferimento a tutti i componenti del nucleo familiare, entro i 1.600 cc di cilindrata o, per i motoveicoli, 250 cc non di recente immatricolazione. Non si devono inoltre possedere imbarcazioni. 

 

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