Puoi richiedere il bonus barriere architettoniche direttamente quando fai la dichiarazione dei redditi
Le barriere architettoniche sono ostacoli fisici che limitano o impediscono accesso e mobilità delle persone, soprattutto di chi ha una disabilità. Possono trovarsi in edifici pubblici e privati, sui marciapiedi e nelle strade.
Esempi comuni sono scale senza rampe, porte troppo strette, pavimenti irregolari, assenza di ascensori. Per garantire a tutte e tutti un accesso equo e una maggiore autonomia è necessario rimuovere le barriere architettoniche, così da favorire anche la partecipazione sociale.
La Legge 104 del 1992 è una norma fondamentale per la tutela delle persone con disabilità. Non riguarda solo i diritti sul lavoro, ma promuove anche accessibilità e abbattimento delle barriere architettoniche, perché l’ambiente deve essere inclusivo.
L’articolo 24 della legge prevede che enti pubblici e privati adottino misure per garantire l’accesso agli edifici e ai servizi.
La normativa sulle barriere architettoniche considera la loro eliminazione necessaria per una società equa, in cui tutte le persone possano usare gli spazi senza difficoltà.
Il bonus barriere architettoniche è un’agevolazione che incentiva i lavori per eliminare gli ostacoli negli edifici già esistenti. Prevede una detrazione del 75% delle spese sostenute per interventi che migliorano l’accessibilità, ad esempio installazione di ascensori, rampe o servoscala. Puoi usarlo per i lavori pagati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 e vale per edifici residenziali e spazi pubblici.
Questa misura serve a migliorare la mobilità delle persone con disabilità e la loro qualità della vita attraverso la rimozione delle barriere.
Il bonus barriere architettoniche 2025 è un’agevolazione fiscale pensata per favorire i lavori che rendono gli edifici più accessibili e più facili da usare, soprattutto per chi ha disabilità o difficoltà motorie. Ti permette di detrarre le spese sostenute per eliminare gli ostacoli fisici e migliorare l’ingresso, il movimento e l’utilizzo degli spazi.
Dal 2025 il bonus non si può più usare come sconto in fattura al momento del pagamento. Puoi ottenerlo solo come detrazione d’imposta nella dichiarazione dei redditi, secondo le aliquote previste. L’obiettivo è promuovere inclusione sociale e una migliore qualità della vita dentro le case e negli spazi comuni. La misura vale sia per abitazioni private sia per edifici condominiali.
Gli interventi coperti dal bonus barriere architettoniche comprendono lavori come installazione di ascensori, rampe o servoscala. Devi fare in modo che tutte le spese siano documentate e tracciabili con fatture o ricevute.
Quando fai la dichiarazione dei redditi con modello 730 o modello Redditi, ricordati di chiedere il bonus e di allegare tutta la documentazione. Solo così potrai ottenere la detrazione.
Dal 1° gennaio 2024 non puoi più usare lo sconto in fattura né la cessione del credito per il bonus barriere architettoniche, come previsto dal Decreto Legge 39/2024. Il bonus però resta valido e puoi ancora usarlo in dichiarazione dei redditi.
In pratica paghi tu tutto l’intervento e poi recuperi il 75% di quella spesa come detrazione delle imposte nei 5 anni successivi.
Questa misura ti permette di recuperare il 50% delle spese che hai sostenuto per lavori di ristrutturazione fatti per eliminare barriere architettoniche. Puoi usarla anche per adattare gli ambienti interni, ad esempio con la sostituzione dei sanitari o delle porte.
Il tetto di spesa è di 96.000 € per ogni unità immobiliare. La detrazione si usa in 10 anni con l’IRPEF oppure, quando è previsto, anche tramite sconto in fattura.
Questa agevolazione, nata con la Legge di Bilancio 2022 e poi prorogata, ti permette una detrazione del 75% delle spese che hai sostenuto. Vale solo per gli interventi che rispettano i requisiti tecnici del DM 236/1989.
La detrazione si usa in 5 quote annuali uguali.
È una delle misure più usate perché offre un vantaggio economico alto ed è facile da ottenere.
In alcuni casi la rimozione delle barriere architettoniche può rientrare tra gli interventi trainati del Superbonus. Significa che il lavoro è agevolato se lo fai insieme ad altri interventi di efficientamento energetico che sono quelli principali. In queste situazioni l’aliquota può arrivare anche al 90% o, in casi particolari, a percentuali più alte. Le regole però sono più rigide e serve verificare con attenzione tutti i requisiti prima di iniziare i lavori.
Oltre alle detrazioni puoi usare l’IVA ridotta al 4% per comprare beni che ti aiutano nella mobilità. Sono compresi, ad esempio, ascensori, montascale, rampe e dispositivi per persone con disabilità. Lo sconto IVA vale sia per la fornitura sia per l’installazione fatta da imprese qualificate.
Per avere il beneficio devi presentare la documentazione che dimostra che ne hai diritto, ad esempio un’autocertificazione o un certificato medico.
Oltre ai bonus nazionali ci sono incentivi regionali e comunali che si sommano alle misure principali. Alcuni enti locali danno contributi a fondo perduto per adattare le abitazioni private.
Le persone con disabilità possono chiedere detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More specifiche per comprare ausili tecnici e informatici.
Ti conviene controllare spesso bandi e avvisi del tuo comune o della tua regione per non perdere le opportunità disponibili. Molti enti bilateraliSono associazioni private tra sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro di un determinato settore, con varie funzioni (es. conciliazione nelle liti di lavoro, sostegno al reddito dei lavoratori, formazione professionale). More riconoscono anche rimborsi o bonus a chi ha sostenuto spese per facilitare gli spostamenti e la mobilità di persone con disabilità.
Per avere il bonus barriere architettoniche 2025 devi rispettare alcuni requisiti. I lavori devono riguardare edifici già esistenti e devono servire davvero a eliminare le barriere. Se intervieni sull’ingresso, alla fine dei lavori l’immobile deve essere utilizzabile da persone con capacità motoria o sensoriale ridotta senza bisogno di aiuto.
L’intervento deve essere asseverato da un tecnico abilitato.
Per chiedere l’abbattimento delle barriere architettoniche è meglio rivolgersi a un professionista, ad esempio un architetto o un ingegnere, così può progettare gli interventi e preparare tutta la documentazione.
Dopo i lavori puoi chiedere la detrazione fiscale compilando il modello 730 o il modello Redditi e allegando le ricevute delle spese. In questo modo la richiesta risulta conforme alle norme in vigore.
Il bonus ti permette di avere una detrazione fiscale che cambia in base al tipo di lavoro e al modo in cui richiedi l’agevolazione. La percentuale più usata è la detrazione del 75% della spesa, da usare in 5 anni con rate di pari importo.
Le spese che puoi indicare comprendono opere murarie, installazione di ascensori, piattaforme elevatrici e adeguamenti degli impianti. La detrazione viene divisa in quote annuali uguali da usare nelle dichiarazioni dei redditi degli anni successivi. I limiti di spesa cambiano in base al tipo di immobile e all’intervento.
È importante rispettare requisiti tecnici e scadenze per non perdere il bonus. La normativa 2025 resta simile agli anni precedenti, con qualche modifica su controlli e documentazione.
Oltre al bonus per le barriere architettoniche puoi usare anche la detrazione del 50% per i lavori di ristrutturazione edilizia fino a 96.000 € per ogni unità immobiliare. Le spese devono essere documentate in modo corretto e i pagamenti vanno fatti con bonifico bancario.
La detrazione del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche si applica ai lavori che servono davvero a migliorare l’accesso, come installazione di ascensori, rampe e servoscala. I lavori devono essere fatti su edifici esistenti e devono eliminare ostacoli fisici. La detrazione si usa in cinque quote annuali uguali, così puoi programmare meglio le spese.
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