Tutto quello che c’è da sapere sul bonus ristrutturazione nel 2024

Bonus ristrutturazione

Detrazione fino alla metà dei costi sostenuti per i principali interventi edilizi

Cos’è il bonus ristrutturazione

Il bonus ristrutturazione è uno dei bonus per le famiglie più rilevanti degli ultimi anni. Se recentemente hai ristrutturato casa o hai svolto lavori di manutenzione straordinaria, devi sapere che hai la possibilità di ottenere un consistente rimborso dei costi sostenuti tramite il sistema delle detrazioni per il bonus ristrutturazione.

Il bonus ristrutturazione è un insieme di detrazioni che ti spettano se hai sostenuto delle spese per alcuni interventi edilizi in appartamenti di proprietà o in comproprietà. 

Per tutto l’anno 2024, il bonus consiste in una detrazione del 50% dei costi sostenuti per alcuni interventi edilizi, con un massimale di 96.000 € annui, che puoi utilizzare in un arco temporale di dieci anni di imposta. Dal 1° gennaio 2025 la percentuale diminuisce al 36%.

Prima di affidare i lavori di ristrutturazione o di manutenzione di un tuo edificio devi verificare se questi interventi ti consentono di usufruire del bonus per ristrutturare casa.

In questo articolo facciamo un’analisi dei principali bonus ristrutturazione e vediamo come funzionano. In ogni caso, se hai intenzioni di effettuare dei lavori, ti consigliamo di rivolgerti a un consulente di fiducia per ottenere e usufruire di tutti i bonus ristrutturazione.

Come funziona il bonus ristrutturazione 

Il bonus ristrutturazione è una detrazione di imposta e funziona con il meccanismo utilizzato per tutte le detrazioni. La detrazione fiscale è uno sconto sulle imposte da pagare.

L’ammontare del bonus (e dunque della detrazione) è pari al 50% dei costi sostenuti per gli interventi edilizi. Puoi beneficiare dell’importo della detrazione in dieci anni di imposta con rate di uguale importo.

Facciamo un esempio concreto: se hai sostenuto costi di manutenzione straordinaria complessivamente per 30.000 €, la detrazione è pari al 50%, ossia 15.000 €: puoi utilizzare questi 15.000 € come detrazione sulle imposte in dieci anni e dunque scalare 1.500 € dalle imposte da pagare in dieci anni. Alla fine dei dieci anni, è come se avessi ottenuto un rimborso della metà dei costi sostenuti per la manutenzione straordinaria.

Il bonus ristrutturazione vale non necessariamente se è la tua abitazione principale, ma in qualsiasi casa o locale commerciale, per esempio vale in queste situazioni:

  • prima casa;
  • dalla seconda casa in poi;
  • locali commerciali.

In tutti i casi il massimale è lo stesso, così come l’importo della detrazione fiscale.

Bonus ristrutturazione 2024: quali sono le novità

La principale novità in tema di bonus ristrutturazione per il 2024 riguarda l’allungamento del periodo per la fruizione delle detrazioni. Puoi usare la detrazione in dieci anni e non in cinque anni, come previsto in precedenza. Significa che, per poter ottenere il completo rimborso del bonus, devi ora attendere il doppio del tempo. 

L’altra novità riguarda la percentuale del bonus ristrutturazione e della relativa detrazione: dal 1° gennaio 2025 la percentuale della detrazione cala dal 50% al 36% dei costi sostenuti per gli interventi edilizi. Infine, viene ridotto anche il limite di spesa annua: da 96.000 € a 48.000 €.

Bonus ristrutturazione 2024: cosa comprende 

Il bonus ristrutturazione 2024 comprende molteplici interventi. I più diffusi sono quelli previsti dall’articolo 16 del TUIR, il testo unico sulle imposte sui redditi.

Gli interventi che ti consentono di fruire della detrazione sono i seguenti:

  • manutenzione straordinaria;
  • ristrutturazione edilizia;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • interventi anti-sismici;
  • eliminazione barriere architettoniche;
  • installazione pannelli fotovoltaici;
  • installazione allarmi e sistemi anti-intrusione.

Bonus ristrutturazione 2024: come richiederlo 

Non devi richiedere il bonus ristrutturazione, cioè non devi seguire una procedura specifica per chiedere il riconoscimento della detrazione. Puoi ottenere il bonus automaticamente nel momento in cui fai la dichiarazione dei redditi

Tuttavia, devi aver osservato attentamente le regole in tema di fatturazione e pagamento. Per questo motivo è importante rivolgersi al tuo commercialista o a un tuo consulente prima di affidare i lavori edilizi, proprio per evitare di non poter in seguito ottenere la detrazione.

Devi tenere a mente due regole fondamentali per poter sfruttare il bonus ristrutturazione:

  • devi pagare i lavori con un bonifico specifico: quasi tutti gli istituti bancari dispongono di appositi strumenti dedicati proprio al “bonifico per bonus edilizi”;
  • quando fai il pagamento, considera che il bonifico deve riportare il codice fiscale del beneficiario, la causale del versamento e il codice fiscale e Partita IVA del destinatario del bonifico.

Attenzione a un altro aspetto: il bonus spetta per tutti i lavori che hai pagato nel corso dell’anno. Significa che non basta aver affidato i lavori per poter ottenere il bonus, ma devi aver pagato gli interventi. In termini tecnici, il bonus infatti opera secondo il principio di cassa e non di competenza.

Bonus ristrutturazione: cosa succede se il bonifico è sbagliato?

Può capitare che sbagli a effettuare il bonifico, magari utilizzando un bonifico ordinario al posto del bonifico specifico per queste detrazioni

Che cosa succede? Perde il diritto a utilizzare la detrazione? No, secondo l’Agenzia delle Entrate puoi correggere l’errore. 

Con la circolare n. 43/E del 18 novembre 2016 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non perdi il diritto all’agevolazione se, per errore, hai utilizzato un bonifico diverso da quello “dedicato” o se lo hai compilato in modo errato, cioè in maniera tale da non consentire a banche, Poste italiane o altri istituti di pagamento di effettuare la ritenuta d’acconto dell’8%. 

Per usufruire dell’agevolazione, tuttavia, in queste ipotesi devi farti rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui il beneficiario dell’accredito attesti di aver ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità d’impresa.

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