Italian Welfare ad Agenda 2030: conoscere i bisogni delle persone

img. 1: "un momento del workshop con Stefano Castrignanò"
(in foto: Stefano Castrignanò durante il workshop di Italian Welfare ad Agenda 2030)

Un welfare efficace parte dall’analisi delle necessità dei dipendenti e diventa fruibile se ben comunicato: il workshop di Stefano Castrignanò

Tra i protagonisti della sesta edizione di Agenda 2030, l’appuntamento annuale organizzato da WI LEGAL, anche Stefano Castrignanò, CEO di Italian Welfare, che durante uno dei quattro workshop dell’evento ha fatto dialogare i numerosi partecipanti sull’efficacia dei modelli di welfare.

Italian Welfare

Italian Welfare è una società di consulenza specializzata nel settore del welfare, che offre servizi di analisi dei piani welfare delle aziende, seguendo tutte le principali forme di welfare integrativo. Negli anni, Italian Welfare ha sviluppato soluzioni altamente innovative in tema di benessere aziendale, adottando un approccio che considera sia il punto di vista delle persone che usufruiscono dei servizi proposti, sia quello dei direttori HR delle piccole e grandi aziende.

L’obiettivo della società è quello di arrivare a una costruzione strategica di questi servizi, in modo da rendere i piani welfare efficaci e in grado di rispondere alle vere necessità delle persone. 

Analisi dei fabbisogni per un welfare soddisfacente

Il workshop guidato da Stefano Castrignanò si è focalizzato su due aspetti legati alla costruzione e fruizione di un piano di welfare aziendale. Il fondatore di Italian Welfare è partito dall’importanza della conoscenza di sé stessi, per evidenziare quanto sia centrale, nelle scelte della quotidianità, la consapevolezza dei propri obiettivi e desideri e delle proprie attitudini.

Citando lo scrittore armeno Georges Ivanovič Gurdjieff, noto per la sua ricerca nell’ambito della conoscenza del sé come strumento di crescita personale, Castrignanò ha generato suggestioni interessanti alle aziende presenti al workshop, proponendo un parallelo con la conoscenza delle persone nelle organizzazioni.

“Chi conosce se stesso vive in discesa e le cose positive accadono spontaneamente – ha detto Stefano Castrignanò –. Allo stesso modo, la consapevolezza dei bisogni delle persone porta l’azienda a costruire modelli di welfare davvero efficienti e capaci di rispondere alle necessità reali dei dipendenti”.

In altre parole, prima di addentrarsi nella realizzazione di un piano di welfare, è fondamentale fare un’analisi accurata della popolazione aziendale: da chi è rappresentata, quali sono le fasce d’età maggiormente presenti, che tipo di qualifica hanno le persone e molte altre caratteristiche che contribuiscono a individuare i bisogni più presenti tra le persone. 

img. 3: "un momento del workshop di Italian Welfare"
Un momento del workshop di Italian Welfare durante l’evento Agenda 2030

Comunicare il welfare nel modo giusto

L’altro elemento che concorre al successo di un piano di welfare è la comunicazione: “Molte aziende realizzano piani di welfare davvero straordinari, offrendo un’ampia gamma di servizi, ma le persone non li conoscono – ha spiegato Stefano Castrignanò –. Nella nostra esperienza e nel confronto con le realtà aziendali, ci è capitato spesso di imbatterci in situazioni di questo tipo. Da qui si capisce chiaramente quanto sia importante adottare una comunicazione efficace del piano di welfare”.

Castrignanò ha sottolineato come l’efficacia della comunicazione del modello di welfare sia direttamente proporzionale all’utilizzo dello stesso: “Le persone hanno bisogno di conoscere i servizi proposti dalla propria azienda in modo agile e chiaro

Documenti troppo lunghi e corposi non invogliano i dipendenti alla lettura e, anzi, li tengono lontani dalla possibilità di fruire dei servizi che l’azienda mette a disposizione. 

Per questo è importante pensare a un piano di comunicazione snello e sintetico, che contenga tutte le informazioni indispensabili. In questo modo le persone potranno scegliere ciò di cui hanno davvero bisogno”.

 

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