Benefit aziendali, i benefici delle lingue straniere

Team aziendale multiculturale
(foto Shutterstock)

Espandere il business sui mercati internazionali, ma anche creare inclusione e promuovere la multiculturalità: ecco perché imparare le lingue in azienda

Il dato è tristemente noto e statistiche recenti non fanno che confermarlo: gli italiani e le lingue straniere non vanno molto d’accordo. Nonostante la passione per i viaggi e il diffuso amore per culture, piatti e mode straniere, in Italia sono ancora in pochi ad avere una buona conoscenza dell’inglese e ancora meno coloro che dominano con scioltezza una terza lingua. Secondo il report annuale dell’EF EPI (English Proficiency Index), l’ente che rileva il livello di conoscenza dell’inglese, in fatto di padronanza della lingua siamo 36esimi nel mondo e 26esimi nel continente. Fra le maggiori economie dell’Eurozona siamo quelli che parlano peggio la lingua del commercio. 

Il plurilinguismo fa bene al business

Numerosi studi sull’argomento hanno già dimostrato che il fatto stesso di conoscere più lingue è un’importante leva per lo sviluppo economicoLa Svizzera, ad esempio, ha quattro lingue nazionali (tedesco, francese, italiano e romancio) e attribuisce il 10% del PIL proprio al suo patrimonio linguisticoLa Gran Bretagna, viceversa, perde ogni anno il 3,5% del PIL a causa dell’impoverimento linguistico della popolazione. 

Una spiegazione possibile per questo fenomeno risiede nel fatto che le lingue aiutano a consolidare le relazioni commerciali: un’indagine condotta in Svezia, Germania, Francia e Danimarca dimostra infatti che chi investe nelle lingue straniere aumenta anche l’export. Questo è evidente sull’economia nazionale, ma anche in piccola scala: le aziende tedesche che hanno investito su personale plurilingue sono riuscite ad espandere il loro mercato in molti nuovi paesi.  

Uno strumento di inclusione

Dominare una o più lingue straniere si sta rivelando sempre più una risorsa di importanza fondamentale, e non solo sul versante del profitto economico. In un modo sempre più globalizzato, dove le persone si muovono di continuo e nei team aziendali s’incontrano cittadini da tutto il mondo, le lingue diventano anche strumento di conoscenza e inclusione, visto che permette a colleghi con background culturali diversi di comunicare fra loro e di conoscersi. 

Non solo: numerosi studi hanno già dimostrato da un lato che il fatto stesso di parlare più lingue aumenta le possibilità di guadagno, dall’altro che ha effetti benefici anche per il benessere mentale. Studiare una lingua, infatti, aiuta a mantenere attivo il cervello e a scongiurare, o almeno a posticipare, il rischio di degenerazione del sistema nervoso tipico della vecchiaia. 

Per questo, sempre più aziende stanno includendo fra gli strumenti di welfare aziendale proprio dei corsi di lingua

Il “metodo Babbel”

Il mercato offre molte soluzioni in questo senso. Una delle più efficaci è Babbel for business, una piattaforma e-learning dove studio in autonomia si combina a video lezioni di gruppo o individuali. Si tratta di uno strumento che non aiuta solo i dipendenti, ma l’intera azienda a internazionalizzarsi. Infatti, l’apprendimento digitale delle lingue come benefit per i dipendenti rafforza le collaborazioni con partner internazionali, aumenta le competenze interculturali e promuove la diversità

Babbel offre corsi online, fruibili da tutti in qualunque momento e su tutte le piattaforme, fondati sul così detto “Metodo Babbel”: una sintesi tra studio in autonomia attraverso lezioni semplici e di breve durata, dai contenuti specifici e adattabili alle caratteristiche di chi impara, e video lezioni con insegnanti certificati, per un apprendimento altamente efficace e personalizzato. Da Sodastream a Medici senza Frontiere, sono moltissime le aziende che hanno già scelto Babbel for Business, ottenendo risultati rilevanti. 


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