Covid-19, le interviste alle aziende: Acquedotto Pugliese

(In foto Pietro Scrimieri, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Acquedotto Pugliese)

Pietro Scrimieri, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Acquedotto Pugliese: «Per continuare a offrire la fornitura di acqua durante l’emergenza abbiamo messo 1.200 persone in telelavoro in 48 ore. Le 800 figure più operative hanno adottato una turnazione diversa e le procedure di sicurezza necessarie»

Come impresa pubblica che gestisce il servizio idrico integrato, Acquedotto Pugliese porta l’acqua a 4 milioni di persone del Mezzogiorno che vivono sui territori della Puglia, di parte della Campania e della Basilicata. I suoi impianti garantiscono la raccolta, la potabilizzazione e la distribuzione dell’acqua; raccolgono inoltre e lavorano i reflui fognari, depurando l’acqua e restituendola al territorio.

Grazie all’operato dei suoi 2.000 collaboratori, l’azienda, che svolge un’attività essenziale, non si è mai fermata durante l’emergenza Covid-19, per continuare a soddisfare le richieste dell’utenza.

Abbiamo chiesto a Pietro Scrimieri, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Acquedotto Pugliese, di raccontarci come sono state affrontate le criticità durante la pandemia.

Pietro Scrimieri, come avete affrontato la fase critica dell’emergenza Covid-19?  

«Acquedotto Pugliese gestisce un servizio pubblico essenziale, per cui durante il periodo di emergenza non ci siamo potuti fermare; la nostra attività è continuata, e anzi è stata messa a dura prova, perché immagini quale sarebbe potuto essere l’impatto di un eventuale problema legato alla fornitura di acqua in aggiunta alle criticità già esistenti dei contagi.

Come abbiamo gestito questa situazione? Mettendo immediatamente, in sole 48 ore, 1.200 persone in telelavoro, che hanno continuato a lavorare da casa consentendoci di portare avanti tutti quei progetti importantissimi per la funzionalità di Acquedotto Pugliese, come la realizzazione degli investimenti e le procedure amministrative. Pensiamo per esempio all’impatto del nostro IT sulle attività di queste 1.200 persone che da un giorno all’altro si sono ritrovate a lavorare da casa. Le ulteriori 800 persone, invece, che svolgono lavoro operativo sono state sempre impegnate nel loro servizio quotidiano, non si sono mai fermate: hanno adottato una turnazione diversa, rispettando tutte le procedure di sicurezza necessarie.

Un grandissimo contributo lo abbiamo ricevuto dalle organizzazioni sindacali e dal Comitato tecnico paritetico che abbiamo istituito. Il quale ha visto, passo dopo passo, la creazione del protocollo e di tutti gli strumenti per far stare tranquillo il nostro personale. Grazie a questo abbiamo ottenuto dei risultati importanti, perché, oltre al servizio, il numero dei contagi interni è stato pari a zero».

Come state affrontando la fase 2 della ripartenza?

«Oggi abbiamo iniziato a lavorare in modo diverso con il telelavoro, ci siamo dati delle nuove regole, e dobbiamo continuare su questa strada. Si tratta di un modo di lavorare molto produttivo ed efficace, però con un grande punto di attenzione: noi non abbiamo bisogno di individui che lavorano singolarmente, ma di persone che lavorino insieme per il raggiungimento degli obiettivi. Il nostro è un lavoro di squadra, per cui questo periodo deve sì abituarci a utilizzare nuovi strumenti, ma deve anche farci capire che è solamente contemperando le esigenze e le idee di tutti che possiamo raggiungere gli obiettivi più sfidanti e superare questa fase».

Secondo lei che impatto avrà questa emergenza sull’azienda?

«Nella nostra organizzazione cambierà l’utilizzo degli strumenti, sarà più facile incontrarsi, fare attività formativa, confrontarsi, però il rapporto umano sarà sempre importante.

Al centro delle nostre attività, della nostra filosofia del lavoro, ci sono le persone; un’azienda di servizi come la nostra non ha grandissimi impianti, ma ha 2.000 persone che quotidianamente lavorano per garantire un servizio pubblico essenziale ai nostri concittadini. Quindi grandi obiettivi da questo punto di vista e la consapevolezza di aver superato brillantemente una fase molto difficile. Colgo l’occasione per ringraziare tutti del supporto, anche informativo e formativo, dato in questo periodo molto particolare».

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