Covid-19, le interviste alle aziende: San Marco Group

(In foto Mariluce Geremia, Vicepresidente e Responsabile HR di San Marco Group)

Mariluce Geremia, Vicepresidente e Responsabile HR di San Marco Group, spiega le 10 iniziative di welfare aziendale per i dipendenti, come rimborso spese di baby sitter, badanti, bollette e buoni spesa

È un’azienda da sempre all’avanguardia in tema di politiche di welfare aziendale quella che ci ha raccontato come sta affrontando il momento di emergenza dovuto alla pandemia di coronavirus. Si tratta di San Marco Group, leader in Italia nella produzione di pitture e vernici per l’edilizia professionale.

Fondata nel 1937, oggi San Marco gestisce 7 brand e coordina le attività di 8 siti produttivi e 3 società commerciali in diversi paesi del mondo. Ad oggi ha 250 dipendenti, la maggior parte dei quali in carico alla sede di Marcon, in provincia di Venezia. 

Mariluce Geremia, Vicepresidente e Responsabile HR di San Marco Group ci ha spiegato quali interessanti soluzioni in ambito welfare aziendale sono state disposte a supporto dei dipendenti durante l’emergenza, offrendo aiuti concreti alla singola persona e alla sua famiglia. 

Mariluce Geremia, quali iniziative avete attivato in azienda per far fronte all’emergenza coronavirus e a tutela dei dipendenti?

«In San Marco Group il sostegno e l’attenzione ai lavoratori sono sempre stati un punto di attenzione fondamentale. Già nel 2013, ad esempio, siamo stati i primi in Italia a sviluppare una piattaforma software di welfare aziendale ad hoc, che permette di rilevare i gusti e le preferenze dei dipendenti, trasformandole in beni e servizi reali. Accedendo alla piattaforma welfare i dipendenti possono scegliere tra una vasta gamma di servizi e beni messi a disposizione dall’azienda a condizioni particolarmente vantaggiose.
In queste settimane di emergenza Covid, l’azienda ha intensificato ulteriormente gli sforzi per tutelare la salute dei lavoratori e per sostenerli con iniziative a loro dedicate.
A inizio marzo abbiamo attivato 115 persone in smart working, mentre in sede tutti gli spazi e i turni sono stati completamente riorganizzati e rivisti per aumentare le distanze, e ad ogni dipendente sono stati consegnati mascherine, gel igienizzanti e guanti

Per coloro che devono rispettare la quarantena o eventuali distacchi familiari, l’azienda si occupa completamente delle spese dell’albergo.

Per supportare le famiglie abbiamo previsto un rimborso totale da aprile a giugno dei costi di baby sitter e badanti, e un rimborso delle bollette di luce e gas. Abbiamo inoltre messo a disposizione pc e tablet per aiutare i figli dei dipendenti a seguire la didattica a distanza, e ad ogni lavoratore è stato consegnato un buono di 50 euro per poter acquistare generi alimentari nei supermercati o nei negozi di prossimità. 

Inoltre, dal momento che sono chiusi palestre, campus estivi, servizi legati a svago e vacanza – i servizi più tradizionali del nostro welfare, che attualmente rimarranno inutilizzati –, San Marco Group ha incrementato l’offerta del welfare aziendale rispondendo all’esigenza dell’isolamento con proposte legate al mondo della cucina, della tecnologia, del gioco per i bambini che sono costretti a casa. 

Per affiancare i dipendenti nella fase 2 è stato attivato uno “sportello benessere”, cioè un servizio di assistenza psicologica, a cui si aggiunge una banca ore solidale, dove tutti i dipendenti possono donare le loro ferie ai colleghi che ne hanno più bisogno.

Le 10 iniziative di San Marco Group per sostenere i dipendenti e le loro famiglie.

Secondo lei questo momento di emergenza inaspettato cosa sta insegnando al mondo del lavoro?

«Questo difficile periodo di quarantena che ha obbligato tutte le aziende a riorganizzare tutti i processi lavorativi in pochissimo tempo sta però indicando la direzione che il sistema produttivo prenderà nei prossimi mesi. Credo infatti che vada valorizzato il potenziale di autonomia e di sviluppo delle persone. Noi in San Marco lo stiamo facendo da tanto tempo e stiamo lavorando su un importante progetto di rivisitazione degli spazi produttivi e lavorativi con un team di architetti specializzati.
Sono certa che se guidiamo questo cambiamento rimanendo vicini ai dipendenti e ai nostri clienti, e abbracciando una cultura dinamica basata su collaborazione, su fiducia, su scopi condivisi, usciremo da questo duro periodo più forti di prima».

 

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.