Covid-19, Rana e Mutti aumentano lo stipendio del 25% ai dipendenti

(foto giovannirana.com)

Chi lavora in azienda in marzo e aprile avrà un aumento per i giorni lavorati. Ma anche bonus baby sitter e polizze assicurative

Nell’Italia di oggi, messa a dura prova dalla pandemia di coronavirus, ci sono comparti che non possono fermarsi, pensiamo ad esempio alla sanità, alla farmaceutica, a una parte dei trasporti, e non ultimo al settore alimentare.
Il cibo è una necessità primaria, ogni giorno i supermercati vengono riforniti grazie all’operato di milioni di lavoratori che non possono fermarsi, ma anzi devono gestire un significativo aumento della produzione, distribuzione e delle vendite, mettendo a rischio la propria salute e lavorando in condizioni particolari rispettando le misure previste dal protocollo per la sicurezza. Secondo una ricerca di Confcommercio infatti il comparto alimentare nel 2020 avrebbe segnato infatti un aumento del 4,2% rispetto all’anno precedente.

Per premiare l’impegno dei loro team molte aziende hanno iniziato a dare dei riconoscimenti ai dipendenti. 

Vediamo nel dettaglio i piani straordinari di aumenti di Pastificio Rana, leader nel mercato della pasta fresca, e Mutti, il famoso brand italiano del pomodoro specializzato nella produzione di conserve alimentari.
Senza dimenticare gli altri gruppi e le imprese che stanno portando avanti iniziative simili di “welfare aziendale dell’emergenza”, come Lactalis Italia (di cui fanno parte anche Galbani, Vallelata, Cademartori etc.) che ha offerto ai dipendenti un bonus di 250 euro, Moderno Opificio del Sigaro Italiano, che paga la baby sitter ai dipendenti, e Gruppo Veronesi (Aia, Negroni, Veronesi) che ha stanziato 2 milioni di euro a sostegno delle famiglie dei dipendenti e delle strutture sanitarie pubbliche.

PASTIFICIO RANA

L’amministratore delegato di Pastificio Rana, Gian Luca Rana, ha varato un piano straordinario di aumenti salariali per un valore di 2 milioni di euro. L’obiettivo è offrire uno speciale riconoscimento all’impegno dei 700 dipendenti che nei 5 stabilimenti italiani stanno garantendo la continuità alimentare durante il periodo di emergenza coronavirus.

A favore dei dipendenti il pastificio ha infatti previsto una maggiorazione dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato, con l’aggiunta di un ticket mensile di 400 euro per spese di babysitting. A questo si aggiunge la stipula di una polizza assicurativa per tutti, anche chi lavora in smart working, in caso di contagio da Covid-19.
Le misure a sostegno dei lavoratori e delle loro famiglie sono attive, con decorrenza retroattiva, a partire dal 9 marzo, fino a tutto il mese di aprile.

Gian Luca Rana ha donato inoltre 400 mila euro per l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita destinate agli ospedali di Verona, Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e Pederzoli di Peschiera del Garda, per dare un aiuto concreto al sistema sanitario del Veneto e ai suoi professionisti impegnati nella lotta contro il coronavirus.

MUTTI

Anche Mutti premia il lavoro in azienda durante l’emergenza, sull’onda di un aumento delle vendite «atipico», dovuto all’incremento degli acquisti dei cittadini per la paura di rimanere senza cibo, e al cambio dei consumi per chi prima consumava i pasti fuori casa.

«Siamo impegnati a garantire la disponibilità del bene primario del cibo, fondamentale come la salute. Per questo – si legge in una nota di Mutti – abbiamo disposto una maggiorazione del 25% sulla retribuzione di coloro che, anche in questi giorni, stanno permettendo alla nostra azienda e, al Paese stesso, la continuità produttiva. Abbiamo inoltre ritenuto fondamentale intervenire economicamente, con una donazione di 500.000 euro all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, per supportare il territorio dove operiamo e dare il nostro sostegno a una struttura d’eccellenza. Oggi alle strutture servono fondi per sostenere il loro operato e il nostro Paese. Chi può, deve intervenire».

 

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