Ferrari, un piano per tornare al lavoro in sicurezza

(foto Shutterstock)

Dal rispetto del protocollo agli screening sanitari, fino all’uso di un’App per monitorare lo stato di salute dei lavoratori. Ecco le iniziative contro il Covid-19

Ferrari si sta preparando a ripartire dopo l’emergenza nel rispetto della sicurezza dei dipendenti, e lo sta facendo attraverso l’implementazione del programma “Back on Track”.
Si tratta di un’iniziativa sviluppata in partnership con un pool di virologi ed esperti, e patrocinata dalla regione Emilia Romagna, per definire tutte le misure necessarie per riaprire le attività produttive, una volta terminato il lockdown imposto dal governo per fronteggiare la pandemia da coronavirus.

Oltre al rispetto del protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione di Covid-19 negli ambienti di lavoro, il programma prevede esami del sangue – volontari – per lavoratori, fornitori e loro familiari, e un’App per monitorare i rischi da contagio. Ma anche assistenza sanitaria, psicologica e domiciliare, nel caso di positività.
L’obiettivo è il riavvio delle attività lavorative nelle sedi di Maranello e Modena in modo il più possibile sicuro e sereno per tutto il personale.

FASE UNO: RISPETTO DEL PROTOCOLLO

Il progetto prevede azioni diverse da mettere in atto in più fasi. La prima di queste, con la riapertura delle sedi di Maranello e Modena, vede l’attuazione di tutte le misure previste dal protocollo per la sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro del 14 marzo, a cui si affiancheranno iniziative specifiche studiate per il mondo Ferrari. Tali misure si concretizzano in linee guida che identificano i comportamenti da tenere in azienda.

Si va dalla sanificazione delle aree comuni più volte al giorno, al mantenimento del metro di distanza tra le persone, all’utilizzo di mascherina (prevista la consegna di due dispositivi a persona), alla rilevazione della temperatura per chi arriva dall’esterno, e al divieto di accesso per chi ha una temperatura superiore a 37,5 gradi. Vietato inoltre l’accesso anche a persone provenienti da aree ritenute a rischio dall’OMS o venute a contatto con persone positive al virus, nei 14 giorni precedenti. I lavoratori in condizioni di salute più deboli (come donne in gravidanza, diabetici insulinodipendenti, immunodepressi per cure/malattie) dovranno usare precauzioni ulteriori.

E ancora, turni scaglionati di entrata e uscita, accesso a rotazione nelle aree comuni, come la zona caffè, con un massimo di due persone contemporaneamente presenti.
Vengono posizionati dei tappeti sanificanti in ogni ingresso aziendale; dalle aree ristoro vengono tolte sedute e tavoli per ridurre le possibili fonti di contatto diretto ed evitare soste prolungate. Viene fornito inoltre un guanto monouso per la digitazione e il prelievo delle bevande. Eliminati i “boccioni” di acqua per evitare i contatti indiretti. Soppresse anche le pause collettive.

Trasferte vietate e permesso d’ingresso al personale di società terze solo se indispensabile e per attività non effettuabili a distanza.

FASE DUE: SCREENING ALLA POPOLAZIONE AZIENDALE

A seguire, durante la fase successiva, andranno ad aggiungersi degli screening indirizzati ai lavoratori, attraverso esami del sangue su base volontaria, con lo scopo di avere un quadro sanitario della popolazione aziendale. Come secondo step, tali analisi verranno estese anche alla “Comunità Ferrari”, con possibilità di rientrare nel programma anche per familiari conviventi dei collaboratori e per il personale dei fornitori in azienda.

FASE TRE: UN’APP

La terza fase di “Back on Track” passa per l’implementazione di un’App, che ogni collaboratore Ferrari potrà utilizzare «per avere un supporto medico sanitario nel monitoraggio della sintomatologia del virus», si legge in un comunicato dell’azienda.

La salute della popolazione aziendale che prenderà parte al programma sarà monitorata grazie al «tracciamento dei contatti delle singole utenze». Il tutto nel rispetto della privacy delle persone, specifica Ferrari, e tramite una gestione esterna all’azienda.
Nel caso di positività al coronavirus di un collaboratore, i suoi contatti potranno essere ricostruiti dall’App.

Sembra chiaro che due dei temi chiave per la ripresa delle attività al termine del lockdown saranno sicurezza e privacy.

ASSISTENZA SANITARIA, PSICOLOGICA, DOMICILIARE

A supporto del personale sarà fornito anche un servizio di assistenza sanitaria e psicologica, telefonica e domiciliare.

I dipendenti che risulteranno positivi al Covid-19 avranno a disposizione una copertura assicurativa e un alloggio per la quarantena, con assistenza medica e infermieristica a domicilio, e dotazione di materiale sanitario come medicinali, ossimetro e ossigeno, se necessario.

I risultati del programma verranno infine condivisi con la Regione Emilia Romagna perché vi sia un passaggio delle pratiche più avanzate in materia di tutela della salute dei lavoratori anche al resto della comunità.

Tra gli esperti e le realtà che collaborano al progetto ci sono la Ausl di Modena, il Dott. Nicola Bedin, Presidente di Lifenet Healthcare, il Prof. Roberto Burioni dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e il pool sanitario di Medici Competenti di Ferrari coordinati dal Dott. Maurilio Missere.

 

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