Flessibilità, misure per l’inclusione e indennità per gli smart worker sono alcune delle iniziative introdotte di concerto con i sindacati. La sperimentazione avrà durata di un anno, l’avvio a ottobre
Il Gruppo Generali guarda al futuro e firma l’accordo integrativo che regolerà il lavoro agile oltre lo stato di emergenza. Sulla carta, l’avvio è previsto per il primo ottobre 2021 e la sperimentazione avrà una durata di dodici mesi. Di fatto, la proroga del periodo emergenziale è una possibilità quanto mai concreta, ma il gruppo assicurativo pensa al dopo: il momento arriverà e non è il caso di farsi trovare impreparati. Il pacchetto prevede un’indennità per i lavoratori in smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More, la possibilità di lavorare da remoto in modo molto flessibile e una serie di misure per favorire l’inclusione.
Novità interessante per i lavoratori: la società ha stabilito dei ristori economici uguali per tutta la popolazione aziendale, e quindi non riparametrati su inquadramento o tipologia full-time/part-time. Per il 2021 saranno erogati, a coloro che hanno prestato attività in lavoro agile e che hanno aderito all’accordo, 500 euro lordi. Dal 2022 è previsto invece un bonus annuale di 300 euro lordi annui.
Il progetto aziendale “Next Normal” prevede inoltre grande flessibilità per quanto riguarda il lavoro da casa: tutti i dipendenti avranno accesso a questa possibilità, in misura diversa a seconda del ruolo e del settore. In generale si va da un minimo di 2 ad un massimo di 4 giorni a settimana, per un totale complessivo che non deve superare i 16 giorni al mese. L’azienda, infatti, continuerà a chiedere a tutti un minimo di presenza in ufficio, in modo da favorire la creatività, l’aggregazione e il senso di appartenenza al Gruppo Generali.
La flessibilità, si legge nell’accordo, renderà l’organizzazione del lavoro non solo più moderna, ma anche più green e inclusiva. Permetterà ad esempio di ridurre i costi di trasferimento, con l’ulteriore effetto di contribuire a contrastare l’inquinamento.
Sul fronte dell’inclusione, il progetto di welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More “Next Normal” permetterà poi di garantire un miglior bilanciamento tra vita lavorativa e sfera privata, favorendo in particolare alcune fasce di dipendenti. Si pensi alle persone che, per vincoli specifici (disabilità, residenza, impegni familiari..), faticano ad inserirsi in un mercato del lavoro incentrato sulla necessaria presenza fisica del lavoratore. In particolare, nel nuovo accordo Generali ha messo nero su bianco la disponibilità a venire maggiormente incontro, nell’organizzazione del lavoro: ai genitori di bambini molto piccoli, a chi ha figli disabili e chi è genitore unico. E poi ancora di chi ha una percentuale di invalidità superiore al 46%, delle vittime di violenza domestica, di chi è affetto da malattie oncologiche o è sottoposto a terapie salva-vita o è immunodepresso.