L’azienda trevigiana di web marketing mette a budget fino a 2 mila euro l’anno per dipendente, da spendere in corsi di aggiornamento, viaggi o tecnologia
Un gruzzolo tra i 1500 e i 2000 euro all’anno messo a disposizione di ciascun dipendente, per un totale di quasi 160 mila euro investiti negli ultimi cinque anni. È la scelta di Moca Interactive, giovane azienda trevigiana impegnata nel settore web marketing, che ha voluto mettere i suoi dipendenti nella condizione di poter investire sul proprio bagaglio di conoscenze, utili per la professione ma non solo.
In azienda lo chiamano “metodo Moca”: «porre le persone al centro, trasformare le ore di lavoro in tempo speso a condividere valori e a scambiarsi passioni». La serenità sul fronte della vita privata viene prima di tutto, e non è solo bontà d’animo ma una precisa scelta imprenditoriale. Per i due soci Marco Bianchi e Marco Ziero, infatti, parole come flessibilità, attenzione e disponibilità sono legate a doppio filo con produttività e risultati messi a segno dalla squadra.
Via libera, quindi, ad un variegato ventaglio di investimenti sul welfare aziendale, ritagliato sulle necessità di ciascun dipendente. Elia Zanon, 28 anni, è head of seo: nel 2019 ha avuto la possibilità di volare negli Stati Uniti, partecipando a una convention insieme ad oltre ventimila persone provenienti da tutto il mondo. Gianandrea Cavallin, 23 anni, seo specialist, quest’anno doveva trascorrere le ferie di agosto a Barcellona. Invece è rimasto per tutto il mese, cogliendo l’opportunità per perfezionare lo spagnolo, lingua che usa anche con alcuni clienti. E ancora: Nicola Bonavigo, 27 anni, adv specialist, vive a Rovigo e per lavorare in Moca (che ha sede a Treviso) affrontava quotidianamente lunghi viaggi in auto. Grazie al lockdown ha scoperto lo smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More, possibilità che l’azienda gli ha concesso senza scadenza, acquistando per lui anche il secondo schermo di cui aveva bisogno per lavorare.
Moca, 43 dipendenti per un’età media di 32 anni, ha all’attivo un centinaio di aziende clienti in tutta Italia. E nonostante la pandemia, anche quest’anno ha visto crescere il fatturato di circa il 20%.
«Con i negozi chiusi e le strade deserte – spiega Andrea Sportillo, responsabile commerciale di Moca – a molti imprenditori tutto questo traffico nel mondo virtuale è parso subito un’opportunità per recuperare liquidità e clienti. Ci sono arrivate decine di richieste per attivare canali di vendita online (per lo più ex novo) ma, a dispetto delle aspettative e ad esclusione dei beni di uso quotidiano o di stretta necessità (dai vini ai disinfettanti), il raccolto è stato in linea, se non peggiore del solito. Con l’e-commerce la concorrenza non conosce confini e per vincerla servono metodo, competenze e personale. Non ci si improvvisa. Vincente è stato invece l’atteggiamento di chi su nostro consiglio ha investito il tempo della quarantena per perfezionare l’esperienza di navigazione degli utenti nel proprio sito e per curare contatti già attivi».
Un esempio? La società diretta da Marco Goldin “Linea d’ombra”, in attesa di poter inaugurare una mostra, ha diffuso una ventina di video, totalizzando 7 milioni e mezzo di visualizzazioni.