Apprendimento continuo, e-learning, collaborazione da remoto e social per affrontare una nuova normalità. Intervista ad Alessandro Megaro, MMEA Head of Learning and Employee Relations
I processi di flessibilizzazione delle organizzazioni aprono scenari ampi, in cui le risorse umane trovano sempre maggiore libertà di espressione e gestione del lavoro. L’emergenza Covid-19 si manifesta con conseguenze impattanti su ogni ambito della quotidianità, a partire dalla sfera lavorativa, e mai come ora diventa irrinunciabile affrontare la flessibilizzazione.
Ad anticipare il panorama possibile di fronte al quale si troveranno le aziende nel prossimo futuro è Alessandro Megaro, MMEA Head of Learning and Employee Relations di Euler Hermes: «Ci troveremo a confrontarci con una realtà che non sarà uguale né al momento precedente all’inizio della pandemia, né a quello attuale. Dovremo trovare una nuova normalità, lavorando molto sulla collaborazione da remoto, su nuovi stili di leadership da remoto, su come l’organizzazione, da un punto di vista di business, risponderà ai clienti anche attraverso un nuovo approccio in termini di customer experience».
In questo contesto, l’aggiornamento delle risorse umane diventa ancor più necessario, ribaltando il rapporto tra azienda e collaboratori: «Bisogna rivedere il paradigma della formazione, un processo in realtà avviato già da tempo, ma sul quale dovremo fare un investimento importante per promuovere un nuovo meccanismo di formazione, che consideri le piattaforme di e-learning – prosegue Megaro – come punto di partenza per uno sviluppo personale e professionale dove sia la persona a scegliere cosa vuole fare. Abbiamo il compito di rendere le persone consapevoli dell’importanza dell’apprendimento continuo, in modo che non sia più l’azienda a sollecitare il dipendente e collaboratore alla formazione, ma sia lo stesso lavoratore a sentirne l’esigenza».
«Credo inevitabilmente nell’efficacia dei social – dice Alessandro Megaro –. La condivisione dei contenuti sui social network è fondamentale. Al di là dell’aspetto relativo al divertimento, essa permette prima di tutto di raccontare le proprie esperienze e condividere le competenze lavorative. Anche sul versante dell’apprendimento, ad esempio, LinkedIn Learning è una piattaforma user friendly, decisamente molto utile, e rende l’idea di cosa significhi il social applicato al mondo del lavoro della formazione. Personalmente mi occupo anche di employer branding, ovvero di come raccontare l’azienda che sei, in modo vero e autentico. Attraverso i social raccontiamo del cuore pulsante dell’azienda, partendo dalle storie delle nostre persone: dall’esperienza dello smart workingÈ una nuova modalità di svolgimento dell’attività lavorativa, introdotta dalla l. 81/2017 e caratterizzata dall’assenza di precisi vincoli di orario e di luogo di lavoro per il dipendente. More che caratterizza questo momento storico, al tema della reazione delle nostre risorse umane in termini di resilienza, in particolare in questo periodo. I social entrano tantissimo nella vita delle aziende, specie nella figura e nel percorso degli HR: le persone utilizzano i social per comunicare, e chi lavora, come noi, con le persone, non può più ignorare questa realtà».
Leggi anche:
3M, IL VIAGGIO DELL’EROE COME METAFORA E METODO NELL’ESPERIENZA COVID