L’idea è di 3 giovani ingegneri di Roma, ed è destinata a rivoluzionare la sostenibilità ambientale delle città italiane per risolvere il problema del “littering”, l’atto di gettare i rifiuti impropriamente sul suolo pubblico
Riconosce e raccoglie i rifiuti che incontra, e si ferma alle apposite stazioni per ricaricarsi ad energia solare: è il nuovissimo robot Pixies, l’ultima creazione di 3 giovani ingegneri di Roma, che ha tutte le carte in regola per cambiare l’approccio alla gestione dei rifiuti nelle nostre città.
I 3 professionisti si chiamano Pierpaolo Ceccaranelli, Flavio Ceccarelli e Andrea Saliola, e sono i co-founder di Pixiesurbanlab, tra le 20 startup migliori d’Europa.
Le loro competenze tecniche e la passione per il lavoro, li hanno portati a realizzare un’invenzione ad alto contenuto tecnologico, che migliorerà l’ambiente delle città: il robot spazzino riconosce e raccoglie rifiuti urbani per 12 ore, e torna su una panchina per ricaricarsi con l’energia solare.
Un’idea geniale, che potrà risolvere il problema del “littering”, l’atto di gettare i rifiuti impropriamente sul suolo pubblico. Una pessima abitudine che in Europa ha un costo di oltre 10 miliardi di euro, e incide pesantemente sull’inquinamento dei mari.
Creatività e ingegno possono portare a risultati straordinari, e la storia dei 3 ingegneri di Roma ne è la prova tangibile. Andrea Saliola, Pier Paolo Ceccaranelli e Flavio Ceccarelli hanno 25 anni, e una grande tenacia che li ha aiutati a concretizzare la loro intuizione.
Partendo da una fiducia sconfinata nella tecnologia, come leva per sviluppare le città in un’ottica sostenibile, i 3 giovani hanno realizzato il prototipo nel settembre scorso, grazie a una stampante 3D, che utilizza i filamenti di plastica riciclata.
«Abbiamo avuto l’idea e abbiamo cercato di portarla a termine, facendo un piccolo investimento che, però, si è rivelato giusto – racconta Andrea Saliola –. Tra acquisto della stampante, costruzione del prototipo e strutturazione del business plan con una società di consulenza, abbiamo speso circa 10 mila euro». La prima fase iniziale del loro business model vede come destinatari del robot i campus universitari e i grandi uffici, per poi passare alle utility municipali.
In robot unisce intelligenza artificiale e robotica, è completamente autonomo, raccoglie e differenzia i rifiuti gettati nelle strade delle città, e si ricarica con l’energia solare. Una volta esaurita la carica di 12 ore, il robottino rettangolare torna al punto di partenza, all’interno di una panchina.
La postazione è una sorta di hub di ricarica per due Autonomous Mobile Robot (AMR), con capacità di 50 litri ciascuno, in grado di uscire nell’ambiente circostante e raccogliere i rifiuti seguendo dei percorsi prestabiliti.
La startup di Pixies è arrivata alla fase finale del Green Alley Award, il premio internazionale dedicato all’economia circolare che mette in palio 25 mila euro per le migliori startup europee. Un riconoscimento che arriva meritatamente: con l’idea del robot raccogli-rifiuti, Pixiesurbanlab potrebbe essere un apripista nella trasformazione delle città in senso ecologico, e dare avvio concretamente alla svolta green tanto attesa.
Al primo posto dei benefici che Pixies può apportare alle città c’è, chiaramente, la diminuzione consistente di rifiuti abbandonati sulle strade, con conseguente riduzione dell’inquinamento, e tutela del paesaggio. Ma un grande vantaggio arriva anche alle casse comunali che, dall’utilizzo del robot, potrebbero registrare un risparmio oscillante tra il 30% e il 40%.
I luoghi dove posizionare questi robot potranno essere piazze o parchi, e altri spazi aperti, anche se la sensoristica avanzata che possiedono consente una perfetta navigazione dei robot anche in ambienti complessi, come quelli urbani.
Pixies è, dunque, un esempio concreto di come la tecnologia possa risolvere le problematiche delle città, ed essere un sostegno alle politiche dedicate al concetto di sostenibilità ambientale. «La nostra idea non è quella di ricostruire la città – conclude Andrea Saliola – , ma di realizzare un piccolo sistema che si integri in essa. Per questo abbiamo pensato a una panchina dove il robot possa “entrare” e ricaricarsi. Pixies si muove nello spazio urbano, sa evitare gli ostacoli e, grazie all’intelligenza artificiale, riconosce i rifiuti».