La chiave del successo sui social è l’empatia. Parola di Salvatore Cappai, avvocato sardo 35enne, che su Facebook vanta oltre 260 mila follower
Con i suoi 260 mila – e più – seguaci, Salvatore Cappai è il secondo avvocato più “social” d’Italia: davanti a lui c’è solo Angelo Greco, fondatore del magazine online “La legge per tutti”, portale che su Facebook conta oltre 630 mila follower. A stilare l’originale classifica è stato l’Osservatorio Alkemy, che ha passato in rassegna i professionisti italiani più influenti del web. Svelando, così, come tra le prime posizioni ci siano solo avvocati e commercialisti. Cappai, classe 1985, è il più giovane a salire sul podio: si occupa principalmente di responsabilità civile e tutela degli animali e nel giro di tre anni ha creato una vera e propria community, mettendo al centro il rapporto di fiducia con i suoi lettori.
«Ho sempre usato molto i social network, fin dagli anni dell’università – racconta Cappai – e dopo l’abilitazione ho iniziato ad usarli con due obiettivi principali: farmi conoscere come avvocato e divulgare. Pubblicavo informazioni spaziando molto da un tema all’altro, nelle materie più diverse. Poi mi sono reso conto che questo modo di lavorare non era funzionale. Così ho iniziato a concentrarmi sulle tematiche che tratto in concreto nella professione. Per la gestione della mia pagina non ho mai seguito regole né schemi: non mi sono mai affidato ad un social media manager, non ho mai seguito quelle che sono le più comuni indicazioni per la promozione di uno studio legale. Ho sempre preferito una gestione, diciamo, spontanea. Ho scelto di non limitarmi a trattare temi legati al diritto, ma di coinvolgere i miei follower anche in alcuni aspetti della mia quotidianità: per esempio, se faccio una passeggiata in un bel posto della mia Sardegna, mi capita di portarli a fare un giro assieme a me, condividendo quella bellezza».
Alla base del suo successo, Cappai indica proprio questo approccio «empatico» ai mezzi social, che gli ha permesso di creare non solo un giro di seguaci, ma una community. «Non mi interessa solo l’aspetto promozionale – precisa – e per me il rapporto con chi mi segue, con le persone, è fondamentale. Naturalmente, però, se parliamo al grande pubblico ci sono anche temi che appassionano più di altri. Come avvocato, mi occupo soprattutto di responsabilità civile, assistenza alle imprese e tutela degli animali. La responsabilità civile comprende tutto ciò che riguarda il risarcimento, dall’infortunistica stradale alla colpa medica».
«La tutela degli animali invece – continua l’avvocato – si declina soprattutto nella difesa di animali maltrattati o uccisi, ma ci sono anche altri importanti aspetti. Penso a quelli risarcitori: situazioni in cui gli animali subiscono lesioni o vengono uccisi, oppure arrecano una lesione a persone o ad altri animali. Penso, ancora, alla necessità di dirimere le liti in condominio o tra vicini di casa. E poi c’è tutto l’aspetto divulgativo legato ai loro diritti, a cui ho dedicato anche un libro: s’intitola “Noi possiamo entrare!”. Il mio obiettivo è sempre quello di tutelare gli animali e responsabilizzare le persone. La necessità della divulgazione, e quindi di una corretta informazione, è fondamentale: in questo periodo, ad esempio, sto lavorando con delle associazioni per la predisposizione di procedure finalizzate alla corretta gestione delle adozioni di animali da compagnia. Spesso in questi campi si opera con tanta buona volontà ma in maniera improvvisata. Bisogna introdurre e diffondere delle buone pratiche».
Il prossimo passo, nei progetti di Cappai, è quello di allargare lo studio, o quanto meno la rete di collaborazioni, ad un team di “specialisti” in grado di coprire ogni settore del diritto. «Le persone – spiega – tendono a contattarmi perché sanno di cosa mi occupo e cercano una persona esperta in quella materia. Il mio primo obiettivo, del resto, era proprio quello di farmi conoscere in quei campi. Ma non avevo idea che la mia pagina, nel giro di tre anni, potesse raggiungere certi numeri. Così ora penso ad allargare la rete: vorrei diventare un punto di riferimento affidabile in senso più ampio. Immagino, quindi, una rete di collaborazioni che mi permetta di poter rispondere ad ogni tipo di richiesta: se una persona cerca un avvocato divorzista, deve avere l’assistenza da parte di un esperto in quel settore. Questo è il primo obiettivo, poi il resto si vedrà. Al momento non escludo nessuna possibilità – conclude Cappai – e ammetto che anche l’idea di un’avventura editoriale mi affascina molto».
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