Beaconforce, la piattaforma che misura la motivazione dei dipendenti

Beaconforce, la piattaforma che misura la motivazione dei dipendenti
(foto Beaconforce)

Come stanno i miei collaboratori e dipendenti? Come incidono le loro percezioni sulla produttività in azienda? La piattaforma Beaconforce risponde alle domande fondamentali degli HR

Uno studio di Deloitte mostra che il 78% dei dipendenti che lascia un’azienda ci abbia pensato, in media, per 8,2 settimane. Una decisione evitabile, in molti casi, con una comunicazione più efficace tra lavoratori e HR manager. Questo è solo uno dei tanti contesti in cui la piattaforma Beaconforce può diventare uno strumento indispensabile per gli HR e, altrettanto, per le stesse risorse umane delle aziende. Beaconforce, infatti, fornisce le informazioni e la capacità di agire in modo predittivo, così da trattenere i dipendenti chiave, identificando i problemi prima che sia troppo tardi.

Cos’è Beaconforce

Fondata a San Francisco nel 2017, la start up ha avviato la sua attività concentrandosi sulla parte mobile, con l’obiettivo di gestire l’ambito delle risorse umane, inizialmente con una semplice app scaricabile dallo smartphone. Successivamente, Beaconforce è diventata un software a tutti gli effetti, e rappresenta un esempio straordinario dei vantaggi derivanti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. La piattaforma viene messa a disposizione dei lavoratori e degli HR di un’azienda, consentendo un’interazione tra questi due mondi, nel pieno rispetto delle norme vigenti sulla privacy. Attraverso un logaritmo, la piattaforma è in grado di interpretare lo stato emotivo di dipendenti e collaboratori, traducendolo in informazioni importanti per gli HR che, a loro volta, possono valutare che tipo di interventi mettere in atto per risolvere le possibili problematiche che emergono. 

«Il nostro obiettivo spiega Luca Rosetti, co-founder e Ceo di Beaconforce è quello di migliorare il lavoro delle persone in azienda, e aiutare i manager a comprendere se i dipendenti siano motivati. Per farlo utilizziamo algoritmi di intelligenza artificiale che si basano su studi di psicologia cognitiva».

(Nel video la presentazione di Luca Rosetti. Fonte Beaconforce)

Beaconforce nasce per rispondere a due domande ritenute oggi fra le più importanti nei tavoli di Ceo e HR director: «Come stanno le mie persone?», e «Si sentono sottoutilizzate, sono motivate nel lavoro?». Ecco che Beaconforce diventa uno strumento di ascolto delle persone, che interagiscono con la piattaforma esprimendo le loro difficoltà o disagi e anche, perchè no, possibili entusiasmi. 

I vantaggi di Beaconforce

Sono numerosi i vantaggi che Beaconforce può portare nella gestione delle HR:

  • Aumenta il benessere del lavoratore in azienda, che può esprimere la propria percezione rispetto al carico di lavoro da svolgere e rispetto alla qualità delle relazioni in azienda.
  • Permette all’HR manager di attingere alle informazioni, per poi individuare le strategie più adeguate a risolvere le situazioni.
  • Aiuta a capire se il lavoratore abbia chiarezza rispetto agli obiettivi da raggiungere, e quale sia il livello di autonomia. 
  • Capisce se lo stato mentale di HR manager o dei dipendenti sia vicino al burnout, e misura il livello di stress, segnalando la necessità di fermarsi.

«Tutto ciò è strettamente legato alla produttività  – conclude Rosetti – Si sta finalmente abbandonando l’idea che il benessere aziendale e la produttività non possano stare sullo stesso piano. Sono due aspetti fondamentali della vita lavorativa, e quando si integrano si raggiungono risultati sorprendenti in termini di crescita aziendale e soddisfazione del lavoratore». 

La piattaforma è altamente modulabile, e ne si utilizzano le funzioni in base alle necessità. Si adatta ad ogni tipo di realtà, dalle grandi multinazionali alle aziende di medie dimensioni con 50 dipendenti. 

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