Quello dell’azienda vicentina è uno dei primi impianti di riciclaggio in Italia a realizzare questo processo di recupero. Nello stabilimento di Chiampo si riciclano già 10 tonnellate di batterie al mese
Sull’innovativo processo di riciclo è stato depositato un brevetto che porta la firma di Spirit, azienda veneta con sede a Chiampo (Vicenza) specializzata nel riciclo dei rifiuti industriali.
La procedura riguarda le batterie agli ioni di litio e NiMh (nichel-metallo idruro), ovvero quelle utilizzate per smartphone e tablet, ma anche nelle bici ed auto elettriche. Queste batterie, una volta esaurite, vengono acquisite dalla Spirit srl per poi essere scaricate, selezionate, aperte e suddivise nei vari componenti. In particolare dalle polveri, attraverso un processo innovativo brevettato con l’aiuto di Fòrema (ente di formazione di Assindustria), si ottengono degli smalti, utilizzati nel settore manifatturiero per la colorazione delle piastrelle.
L’impianto è uno dei primi in Italia ed è già in grado di trattare, in un mese, 10 tonnellate di batterie agli ioni di litio. «Entro fine anno» spiega il titolare di Spirit, l’ingegner Angelo Forestan «puntiamo ad arrivare a 40 tonnellate al mese. Questo processo di riciclo permette di recuperare l’80% della massa di ciascuna batteria, ricavandone polveri di metalli come rame ed alluminio. I benefici per l’ambiente sono essenzialmente due. Da un lato si riutilizzano le batterie che altrimenti andrebbero a finire in discarica. Dall’altro lato si producono polveri di metalli, riducendo la loro estrazione da miniere presenti, in particolare, nei paesi africani come la Repubblica Democratica del Congo».