“Barabubbles”, ovvero come valorizzare la fragilità

img 1: “Isabella Mandelli sul palco di Agenda 2030)
(in foto: Isabella Mandelli sul palco di Agenda 2030)

AD di Stryker Italia e artista, Mandelli ha imparato a coniugare leadership e creatività attraverso l’arte, dando vita a stravaganti personaggi che impersonano le emozioni

Nell’arte, così come nella leadership, l’errore non esiste. Isabella Mandelli, artista creatrice dei “Barabubbles” e AD di Stryker Italia, l’ha scoperto a partire da quello che definisce il suo “miglior fallimento”: ne ha parlato nel corso della sesta edizione di “Agenda 2030: I nuovi trend del lavoro che cambia”. L’evento, organizzato dallo studio legale WI LEGAL, si è svolto con il sostegno di Italian Welfare, Mudra, Umana e la collaborazione di laborability.

Mandelli inizia la sua carriera di leader d’azienda nell’ambito della cardiochirurgia, come direttore vendite e marketing Italia per Edwards Lifesciences. Nel 2022 inizia una nuova avventura come AD di Stryker Italia, multinazionale americana nel settore medicale. Qui ha l’opportunità di implementare il suo peculiare stile di leadership attraverso l’arte, anche grazie alla partecipazione a un master ad Harvard.

La creatività nella leadership

“Quando sono entrata in Stryker, nel 2013” racconta, “mi sono stati assegnati una serie di obiettivi. Erano obiettivi di crescita molto ambiziosi, così mi lancio a capofitto e nel giro di un anno e mezzo li raggiungo tutti, portando tutte le mie persone a prendere il bonus. A quel punto mi sentivo soddisfatta, avevo portato a casa tutti i miei trofei e mi sentivo brava, realizzata”. 

“Poi succede che l’azienda fa una survey, alle persone viene chiesto un giudizio sui loro capi. In particolare, si chiede loro se come persone si sentono ascoltati e valorizzati. Io mi sentivo già la vittoria in tasca, invece scopro che il mio punteggio come leader è di due su cinque. Mi avevano completamente bocciata. Per me è stato un tracollo, che tuttavia mi ha fatto riflettere: ero talmente presa dai numeri che mi ero dimenticata delle persone”. 

In quel momento, Mandelli si è affidata a psicologi e consulenti esterni per capire cosa fosse andato storto, e ha riscoperto una parte importantissima di sé stessa che aveva ingiustamente messo da parte: quella più emozionale e creativa, ma anche gentile e inclusiva

“La creatività è fondamentale” racconta oggi l’AD di Stryker, “tanto che il World Economic Forum l’ha messa al quinto posto tra le dieci competenze del 2025. Ed è una competenza, quindi qualcosa che tutti possiamo allenare. Io ho riscoperto la creatività insieme alla mia passione per la pittura, che mi ha permesso di scoprire anche nuovi modi di essere me stessa sul lavoro. Nell’arte ogni errore viene incorporato nella tela, così come nella leadership”. 

Barabà, il drago sputacuori 

Mandelli spiega le diverse personalità di ognuno attraverso le categorie di Jung e le illustra con i suoi personaggi, i “Barabubbles”. Barabà è ambizioso, energico, determinato e competitivo. Ma accanto a lui ci sono anche Boda, riflessivo e determinato; Oco, l’ottimista dinamico e stravagante, e Finolo, “l’ingegnere del gruppo”, preciso e affidabile. 

“All’inizio” dice Mandelli “io ero come Barabà, che è un drago. Mi vedevano così: molto orientata all’obiettivo, aggressiva, dominante. Come lui correvo velocissima, come un fulmine, ma poi mi sono schiantata. E così ho riscoperto anche altre qualità di me stessa, che c’erano anche prima ma non le vedevo”.

“Insieme a tutto il team abbiamo dato vita ai Barabubbles, che sono antropomorfi e asessuati, molto inclusivi. E rappresentano le qualità di ognuno di noi. Il mio obiettivo non era tanto mostrare come noi ci sentiamo, ma come gli altri ci vedono”.

Oggi i pilastri della leadership di Isabella Mandelli sono tre:

  • creare fiducia
  • l’errore non esiste
  • psychological safety

 L’imprevisto è come un gatto dell’acquerello

«Creare fiducia è il primo passo» spiega «e poi l’errore non esiste è diventato per noi un mantra. Psychological safety, per me, significa creare un ambiente lavorativo dove si va alla ricerca anche del dissenso, senza averne timore».

Un esempio concreto: “stavo dipingendo un cuore rosso. Poi il gatto mi è saltato sul tavolo e mi ha fatto fare uno schizzo, dritto. L’acquerello non si cancella, il disegno era modificato in modo irrimediabile. Cosa potevo fare? Soluzione uno: rifaccio tutto e la prossima volta chiudo fuori il gatto, imparando dai miei errori. Soluzione due: l’errore non esiste. Allora tengo il gatto e trasformo quello schizzo, quell’errore, in un fiore. Perché l’errore va accolto”.

“Una volta creato un clima di fiducia e una volta imparato ad accogliere gli errori, è il momento di occuparsi della psychological safety, che è la libertà dal giudizio. Ognuno di noi ha in sé una scintilla creativa e non deve temere di mostrarla. Io l’ho trovata nell’arte, ma all’inizio mi vergognavo: quando mostravo a tutti i miei Barabubbles, molto stravaganti, le persone erano stupite, passavano molti secondi di silenzio prima che dicessero qualcosa. Ora non mi vergogno più di mostrare la mia creatività, e anche la mia fragilità, ho imparato ad accoglierle, sono queste componenti a renderci umani”.

 

Leggi anche:

Grande successo per la sesta edizione di Agenda 2030

Italian Welfare ad Agenda 2030: conoscere i bisogni delle persone

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.