Dai giovani ai lavoratori senior, la necessità di formazione e upskilling sarà sempre più decisiva. Ne parliamo con Irene Boni, Ceo Talent Garden
Nuove conoscenze, nuove abilità, nuovi linguaggi ma anche nuovi approcci e metodologie: la trasformazione digitale è un cambiamento a tutto tondo che parte dalle nuove tecnologie ma è di fatto resa possibile dalle persone. Che, in questo percorso di innovazione, vanno accompagnate e guidate. Ne parliamo con Irene Boni, nuova Ceo di Talent Garden, intervenuta nel corso del Virtual Clubhouse organizzato da SHR Italia.
«La mission di Talent Garden» spiega Boni «è aiutare le aziende, le organizzazioni e in generale le persone a cogliere le opportunità date dal digitale. Lo facciamo in tre modi. Il primo: corsi di formazione dedicati a studenti e giovani fra i 25 e 35 anni. Sono ragazzi che hanno la necessità di inserirsi nel mondo del lavoro e vogliono farlo in ambito digitale, oppure giovani professionisti che vogliono aumentare il loro livello competenze inserendo nel cv una componente digitale che ancora non hanno. Poi, in secondo luogo, abbiamo i programmi dedicati alle aziende: sono studiati per rispondere alle loro esigenze specifiche, e vanno da programmi di innovazione a percorsi di corporate academy. Infine abbiamo una componente di apprendimento che è più informale e avviene all’interno dei nostri spazi. Le persone possono venire a interagire in modo sistematico, prendendo uno spazio per lavorare, oppure occasionale, partecipando ai nostri eventi e alle nostre attività di apprendimento e sviluppo»
«Questo» continua la Ceo di Talent Garden, «in funzione di un metodo di apprendimento che va nella direzione dell’aggiornamento continuo. Oggi c’è una commistione costante fra lavoro e apprendimento, e questo è fondamentale per poter affrontare le sfide del lavoro che cambia. Abbiamo costantemente nuovi strumenti, nuovi canali, nuove tecniche che vanno apprese e sfruttate per cogliere al meglio le attività del mercato».
Seguendo questa filosofia, Talent Garden ha introdotto dei piani di formazione per lavoratori più senior. Una novità introdotta in considerazione delle previsioni occupazionali nel futuro a breve termine: «le previsioni degli esperti» sottolinea Boni «ci dicono la metà delle persone attive nel mercato del lavoro in Europa dovranno cambiare lavoro nei prossimi 3 anni. Questo fenomeno ha diverse sfaccettature, noi lo affrontiamo da due punti di vista. Uno è l’upskilling: aumentiamo il livello di competenze in un ambito professionale attiguo a quello delle persone. L’altro è il reskilling come risposta a tutta una serie di ambiti professionali che andranno a sparire per via dell’automazione e degli shift tecnologici. Qui l’elemento fondamentale è aiutare le persone e le organizzazioni a prevenire il rischio di obsolescenza di alcune professionalità».
Qualche esempio? Un settore in fortissima evoluzione è il cosiddetto “MarTech”, Marketing Technologies. Il lavoro di chi già si occupa marketing sta subendo continue trasformazioni, quindi il nostro obiettivo è quello di andare a costruire programmi di alfabetizzazione, ma anche di approfondimento dedicati proprio a chi lavora nel marketing. Il confine tra marketing e digital marketing è sempre più sfumato, per noi la chiave è l’approccio integrato. Un altro settore ad alta trasformazione è quello del design. Parliamo in particolare di user experience e user interface, dove le metodologie del design thinking e dello human centric design diventano il cuore del nuovo modo di lavorare delle aziende. Non abbiamo più, quindi, l’azienda che crea un prodotto e poi capisce come portarlo sul mercato, ma l’azienda che ascolta i clienti finali, quindi gli utilizzatori, e partendo dalle loro necessità crea un prodotto che poi andrà ad innestare sul mercato».
Un altro cambiamento verticale è relativo ai dati, dalla parte più tecnica (business analyst) ai fondamentali per l’alfabetizzazione digitale. «I dati» assicura Boni «sono il nuovo inglese. Venti o trent’anni fa si assumevano neolaureati in lingue per affiancare i manager, oggi tutti sanno l’inglese. E ai manager affianchiamo i data scientist, ma tutti dovremo acquisire, se non una conoscenza approfondita della materia, almeno la consapevolezza di come utilizzare i dati per prendere delle decisioni in ambito aziendale. Ancora: la cyber security è sempre più necessaria per le aziende. Trovare profili in grado di rispondere alle loro esigenze è molto difficile, e ancora tra le più ricercate ci sono certamente le competenze legate allo sviluppo, quindi coding. A supporto di tutto questo noi abbiamo creato dei corsi orientati più al mondo delle risorse umane. Uno dei nostri corsi chiave è in Digital HR e andiamo a trasferire ai professionisti HR il linguaggio del digitale. Da una parte aiutiamo gli HR a dialogare con persone che hanno, o che hanno bisogno di competenze digitali. Dall’altro li aiutiamo capire come applicare le metodologie dell’agile o del design thinking al loro lavoro quotidiano, anch’esso cambiato radicalmente negli ultimi anni».
Fondato in Italia nel 2011, Talent Garden è il più importante operatore europeo di digital education nonché la più grande community in Europa di innovatori dell’ecosistema tech. Il network edu-tech, che comprende 12 paesi e si focalizza su dati, marketing, design, coding, digital HR e business, è cresciuto notevolmente grazie all’acquisizione di Hyper Island, la business school svedese specializzata in digital education con un ampio ventaglio di corsi intensivi e programmi educativi accreditati, sia part time e full time. Grazie all’unione con un player con un’esperienza di oltre 25 anni, oggi Talent Garden sta spianando la strada verso il futuro dell’education.