AGEVOLAZIONI PER I LAVORATORI CHE SI TRASFERISCONO IN ITALIA DALL’ESTERO: LE NOVITÀ 2020

(foto Shutterstock)

Ecco le misure previste per attrarre i lavoratori stranieri e favorire il rientro dei "cervelli in fuga"

LE AGEVOLAZIONI PER CHI SI TRASFERISCE IN ITALIA PER LAVORO

Con la conversione in legge dell’ultimo Decreto Crescita (d.l. 34/2019) sono state confermate le novità previste per l’attrazione dei lavoratori stranieri e il rientro dei cervelli in Italia a partire dal 2020.

Innanzitutto, le nuove disposizioni prevedono che solo una piccola parte del reddito di chi trasferisce la propria residenza in Italia a partire dal 1° gennaio 2020 venga tassato.
In particolare, l’imponibile fiscale, cioè il reddito prodotto in Italia su cui vengono calcolate le tasse da pagare, viene abbattuto del 70% e in alcune regioni (Abruzzo, Molise Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia) l’esenzione arriva addirittura al 90%.

La durata del bonus è di 5 anni dal trasferimento in Italia.
È stata inoltre introdotta la possibilità di estendere il beneficio (con riduzione dell’imponibile a partire dal 50%) per ulteriori 5 anni, nel caso di presenza di almeno un figlio minorenne o a carico o in caso di acquisto di un immobile in Italia.

CHI PUÒ BENEFICIARNE

L’agevolazione è applicabile ai lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia e che:

  • non sono stati residenti in Italia nei due periodi d’imposta precedenti al trasferimento;
  • si impegnano a risiedere in Italia per almeno due anni;
  • svolgono attività lavorativa prevalentemente nel territorio italiano.

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