L’Unione Europea sta studiando la realizzazione di un “Covid Pass” per permettere ai cittadini di muoversi liberamente all’interno del territorio europeo. L’obiettivo è metterlo a pieno regime dal 1 giugno 2021, in vista dell’approssimarsi delle ferie estive.
In attesa di una disciplina comune a livello europeo, il Governo italiano, con il decreto Riaperture ha introdotto la “Certificazione verde Covid-19”, che consente al titolare di potersi muovere liberamente e di accedere a servizi e divertimenti che ad altri sarebbero ancora vietati.
Con il decreto legge n. 65 è stata introdotta la possibilità di ottenerlo già con la prima dose del vaccino e l’efficacia è stata estesa a 9 mesi.
La Certificazione verde Covid-19 si può ottenere:
In tutti i casi il Green pass può essere consegnato in modo cartaceo o in formato elettronico (QR code). Le informazioni che deve contenere sono indicate in questo documento.
L’obiettivo del Governo è di creare una unica piattaforma nazionale del “Digital green certificate” (DGC) che gestisca, in modo accentrato, tutti i dati delle certificazioni: il rilascio, la verifica e la conservazione.
Il Green pass permette una maggiore libertà di spostamento. Ai possessori della certificazione sarà infatti permesso spostarsi tra regioni di colore diverso, uscire ed entrare dall’Italia senza dover osservare le misure restrittive.
Per gli eventi sportivi e gli spettacoli musicali e teatrali, all’aperto o al chiuso, le linee guida possono prevedere che l’accesso sia consentito esclusivamente a chi è in possesso della certificazione. Lo stesso dicasi per la partecipazione a fiere, convegni e congressi e per poter incontrare i propri amici e parenti ospiti di case di ricovero e riposo.
Il Parlamento Europeo è al lavoro per realizzare un una normativa uniforme per tutti i Paesi dell’Unione Europea in modo da permettere ai propri cittadini la libera circolazione all’interno dei territori comunitari. L’Italia è tra i paesi che, dal 15 maggio, sperimenta questo nuovo pass europeo. Nel frattempo, in Italia valgono le previsioni della “certificazione verde”. Inoltre, per chi proviene da Stati membri dell’Unione Europea, il Ministero della Salute può riconoscere ai certificati stranieri la stessa validità della nostra “certificazione verde”, se rispettano i medesimi requisiti.