Violano divieto di fumo in azienda: licenziati e reintegrati

Fumano in azienda: licenziati e poi reintegrati
(foto Shutterstock)

Due recenti pronunce del Tribunale del Lavoro hanno dato ragione ai lavoratori

Due recenti sentenze del Tribunale di Vicenza hanno ritenuto illegittimi due licenziamenti comminati da due diverse aziende che avevano allontanato i lavoratori sorpresi a fumare, nei locali aziendali, durante l’orario lavorativo e nonostante il divieto di fumo. Il Tribunale: le aziende devono dimostrare l’effettiva sussistenza del pericolo per le persone e per gli impianti.

I fatti contestati ai due lavoratori

In un primo caso, la preposta di un’azienda chimica è stata scoperta mentre fumava all’interno dei bagni dell’azienda, a poca distanza da un’area ritenuta dalla società «a rischio incidente rilevante».

In un secondo episodio, un operaio di un’azienda metalmeccanica è stato rimproverato dal proprio responsabile per aver fumato durante il turno. 

Le due aziende hanno adottato lo stesso provvedimento disciplinare: licenziamento dei lavoratori perché, trasgredendo il divieto di fumare, hanno creato pericolo per l’incolumità delle persone e degli impianti.

Le due sentenze: licenziamenti illegittimi

I lavoratori hanno impugnato i licenziamenti chiedendo di essere reintegrati. Entrambi hanno ammesso di aver fumato durante l’orario lavorativo, ma hanno contestato la valutazione della condotta, non così grave da poter giustificare il provvedimento espulsivo.

Il Tribunale di Vicenza ha annullato entrambi i licenziamenti e ha ordinato di reintegrare i lavoratori in azienda.

Secondo la Giudice, in entrambi i casi le società hanno contestato ai propri dipendenti di aver tenuto una condotta che avrebbe potuto creare pericolo per le persone e per gli impianti. Tuttavia, in nessuna delle due ipotesi le società hanno dimostrato concretamente che fumare una sigaretta, anche se vicino ai luoghi produttivi, avrebbe potuto creare una situazione di pericolo.  

Le conseguenze: reintegra in azienda e indennità risarcitoria

Fumare in azienda, dunque, non è motivo sufficiente per giustificare il licenziamento.

Non essendoci stato alcun pericolo, secondo il Tribunale di Vicenza «il fatto non sussiste» nella dimensione descritta dalle società nelle lettere di licenziamento. 

La tutela dei lavoratori, entrambi dipendenti di società che rientrano nella cosiddetta Legge Fornero, è prevista dall’art. 18, comma quarto, dello Statuto dei Lavoratori: licenziamento annullato, reintegra in azienda e pagamento di un’indennità pari a tutte le retribuzioni e i contributi dalla data del licenziamento fino al giorno di effettiva reintegra, nel limite massimo di dodici mensilità.

 

 

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