Voucher 2023, quanto si può guadagnare?

Voucher 2023, quanto si può guadagnare?
(foto Shutterstock)

Le novità per l'anno 2023 sui limiti massimi annuali dei voucher, per i lavoratori e per gli utilizzatori

La legge di bilancio 2023 ha esteso i confini del lavoro occasionale e dei voucher (i vecchi buoni lavoro). Dal 1° gennaio 2023 possono ricorrere a tale figura un numero più ampio di aziende, ossia tutte le realtà imprenditoriali che occupano fino a dieci lavoratori

Cambia anche il limite massimo di somme che, in un anno, possono essere erogate dalle società e che possono essere ricevute da parte del lavoratore.

Chi può riceverli?

La normativa dei voucher è contenuta nell’articolo 54 bis decreto legge 50 del 2017. Sono la modalità con cui un’azienda può remunerare un proprio dipendente che presta attività di lavoro occasionale.

La legge li definisce come il contratto mediante il quale “un utilizzatore acquisisce, con  modalità semplificate, prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro determinati limiti di importo”.

Per quanto riguarda il lavoratore, chiunque può essere assunto con contratto di prestazione occasionale ed essere poi retribuito con questa forma. 

Invece, dal lato delle aziende utilizzatrici ci sono dei particolari limiti:

  • l’utilizzatore non deve avere più di dieci lavoratori a tempo indeterminato;
  • i voucher sono vietati nell’edilizia e nell’esecuzione di appalti di opere o servizi;
  • non si possono assumere con questa forma lavoratori che abbiano cessato da meno di sei mesi un rapporto di lavoro  subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.

Quanto si può guadagnare?

L’importo orario minimo netto è di 9 euro all’ora e l’importo minimo giornaliero è di 36 euro.

La legge tuttavia prevede dei precisi limiti massimi alle somme che possono essere guadagnate lavorando a voucher. 

Ci sono tre tipologie di limiti

  • le somme che un dipendente può incassare dallo stesso datore di lavoro
  • gli importi massimi che un soggetto può incassare durante l’anno
  • le somme che l’azienda può pagare in un anno complessivamente a tutti i lavoratori retribuiti in questo modo.

Vediamo l’ammontare dei singoli limiti annuali massimi previsti dalla legge:

  1. un lavoratore non può incassare più di 5.000 euro nell’anno civile (gennaio-dicembre), con riferimento alla totalità delle società per cui ha lavorato;
  2. in ogni caso, un lavoratore non può percepire più di 2.500 euro/anno da uno stesso datore di lavoro;
  3. ciascuna azienda, con riferimento alla totalità dei lavoratori a voucher, può erogare compensi di importo complessivamente non superiore a 10.000 euro;
  4. i compensi percepiti dal prestatore sono esenti da  imposizione fiscale e non incidono sul suo stato di disoccupazione.

Come si calcola l’importo massimo?

L’importo massimo viene calcolato in modo diverso a seconda che si tratti delle somme ricevute dal lavoratore o di quelle erogate dalla società.

Infatti, i limiti massimi delle somme che il lavoratore può ricevere sono conteggiati secondo il loro valore nominale.

Invece, per quanto riguarda il limite massimo di 10.000 euro che l’azienda può pagare a tutti i dipendenti a voucher ha un particolare sistema di calcolo.

Per agevolare alcune categorie particolari, infatti, la legge prevede che il valore di ciascuna prestazione venga considerato solo per il 75% ai fini del calcolo del limite massimo. 

I compensi da computare al 75% sono quelli versati ai seguenti lavoratori:

  • titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità; 
  • giovani con meno di venticinque anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado ovvero a un ciclo di studi presso l’università; 
  • persone disoccupate;
  • percettori di prestazioni integrative del salario, ossia di altre prestazioni di sostegno del reddito.

Le conseguenze in caso di superamento dei limiti

Le aziende utilizzatrici devono prestare attenzione a non superare il limite massimo di ore e compensi con ciascun singolo lavoratore. 

Infatti, la legge prevede che un contrattoa voucher si trasformi a tempo indeterminato se si supera la soglia di 2.500 euro annui o le 200 ore.

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