Cosa contiene il codice disciplinare, quali sanzioni prevede e perché è importante rispettarlo
Il codice disciplinare stabilisce l’insieme delle condotte che il lavoratore deve osservare sul luogo di lavoro al fine di non essere punito con delle sanzioni che possono andare dal richiamo verbale al licenziamento. È di regola stabilito dalla contrattazione collettiva, e il datore di lavoro può integrarlo per meglio adeguarlo alla concreta realtà aziendale.
Il codice disciplinare, per essere applicato, deve essere portato a conoscenza dei lavoratori mediante affissione dello stesso in un luogo raggiungibile a tutti.
Il codice disciplinare deve riportare le sanzioni, le condotte punibili collegate alle sanzioni e la procedura con cui applicare le sanzioni.
Normalmente le condotte punibili sono quelle legate a una condotta negligente, infedele, o non prudente del lavoratore. I ripetuti ritardi, l’insubordinazione al datore di lavoro o ai colleghi da cui gerarchicamente si dipende, i furti, i danni agli oggetti ricevuti in dotazione dal datore di lavoro, e il presentarsi a lavoro in stato di ubriachezza sono tra le condotte più comunemente punite.
Sì, il datore di lavoro può comunque punire il lavoratore quando lo stesso abbia messo in essere comportamenti punibili penalmente o contrari al minimo etico, ai principi di fedeltà e di diligenza.
Questo significa che non per forza tutti i comportamenti sanzionabili devono essere specificati nel codice disciplinare. Ad esempio, se il codice disciplinare non riporta espressamente che un dipendente possa essere punito per non aver timbrato il cartellino ciò non significa che il datore non possa, in quanto il suo comportamento è evidentemente non è corretto, e quindi contrario a quelle regole che secondo il senso comune sono obbligatorie.
Il datore di lavoro normalmente può disporre sanzioni conservative o espulsive in base alla gravità e alla tipologia di condotta messa in essere.
Tra le sanzioni conservative abbiamo il rimprovero orale o scritto, la multa, o la sospensione dal servizio o dalla retribuzione, tra quelle espulsive abbiamo il licenziamento nei casi più gravi.
Il datore di lavoro parametra la misura della sanzione in base alla gravità della condotta.
Il codice disciplinare, per essere applicato, deve essere affisso in un luogo accessibile a tutti i lavoratori. Ovvero in un luogo di passaggio, visibile ai dipendenti. Possono essere luoghi di affissione: la bacheca aziendale, la mensa, l’area in cui si timbra, gli spogliatoi, o lo spazio web aziendale.
È importante che il codice disciplinare sia consultabile da tutti, in quanto, diversamente, le sanzioni disciplinari del datore di lavoro sarebbero nulle perché adottate in contrasto con gli obblighi disposti dalla legge. Non affiggere il codice disciplinare sarebbe, perciò, un vizio procedurale.
Sì. Lo smart working è un accordo tra datore di lavoro e lavoratore in cui la prestazione lavorativa non viene svolta in azienda, perciò la legge consente di individuare le condotte connesse all’esecuzione della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali che danno luogo all’applicazione di sanzioni disciplinari.
Ciò significa che le parti possono individuare specifiche condotte sanzionabili in capo al lavoratore che, per la natura della modalità di erogazione della prestazione di lavoro, possono differire rispetto a quelle previste per gli altri lavoratori che rimangono in azienda. Queste condotte, per essere sanzionabili, dovranno essere inserite nel codice disciplinare.
Leggi anche:
Come funzionano le sanzioni disciplinari?