In alcuni casi è possibile lavorare e percepire la NASpI, in altri invece no. Quali sono le regole dell’INPS in merito?
Con la NAspI si può lavorare? La risposta è sì. Lavorare durante la disoccupazione è possibile, ma sono necessari alcuni accorgimenti. Infatti, ci sono dei casi in cui se hai un lavoro perdi il diritto all’indennità di disoccupazione o viene sospesa.
Per prima cosa, per lavorare con la NAspI ed evitare questa situazione è necessario comunicare all’INPS che hai cominciato un nuovo rapporto di lavoro entro 30 giorni dalla data di inizio. Inoltre, devi restare sotto alcuni limiti di reddito. Questi limiti sono diversi a seconda della tipologia di rapporto instaurato, che sia quindi autonomo o dipendente.
Per comunicare all’INPS che hai iniziato un nuovo lavoro è necessario presentare il modello NAspI COM specificando che tipo di attività lavorativa svolgi.
Per inoltrare la richiesta è sufficiente accedere con le credenziali SPID nell’apposita sezione Inps e compilare il modello.
È importante sottolineare che anche se il nuovo impiego rientra nei limiti, la NASpI può essere ridotta dell’80% proprio perché percepisci altri redditi.
I contratti compatibili con la naspi sono vari. Si può lavorare con la NAspI sia come dipendenti che come autonomi, basta tuttavia restare sotto alcune soglie di reddito.
Nel caso di lavoro dipendente, se durante il periodo di percezione della NASpI trovi un nuovo impiego non perdi il diritto all’indennità qualora il reddito ricavato non superi la soglia di 8.500 euro lordi. In questo caso però verrà imposta una riduzione dell’importo pari all’80 per cento del reddito previsto.
NAspI e lavoro a chiamata possono coesistere sempre però negli stessi limiti di reddito, infatti se sei in NAspI puoi lavorare fino a un reddito di 8.500 euro annui. Stessa cosa vale anche nel caso degli stage. Se sei in naspi puoi lavorare a chiamata sempre al di sotto del limite di reddito previsto.
Per la compatibilità tra Naspi e lavoro autonomo il limite di reddito per il 2024 è di 5.500 euro. Anche in questo caso, c’è la riduzione dell’indennità di disoccupazione pari all’80% del compenso percepito.
Al di sopra dei 5.500 euro annui per il lavoro autonomo si perde lo stato di disoccupazione, pertanto non si ha più diritto all’indennità.
Sono cumulabili con la NAspI anche le prestazioni di lavoro agricolo occasionale (legge 197 2022) entro un massimo di 45 giornate lavorative e le prestazioni di lavoro occasionale con Libretto famiglia o contratto telematico Presto fino alla soglia di 5mila euro. C’è quindi compatibilità tra Naspi e prestazione occasionale.
Per prestazione occasionale si intendono i PrestO, gli ex voucher. Possono essere utilizzati per pagare i lavoratori saltuari da:
I redditi derivanti dalla prestazione occasionale sono interamente cumulabili con la NASpI. Questo significa che i compensi percepiti con i PrestO non incidono sullo stato di disoccupazione e, di conseguenza, non andranno a ridurre l’importo della NAspI.
In altre parole, se ricevi la NASpI, puoi svolgere prestazioni di lavoro occasionale, sempre nel limite di 5.000 euro annui, e non comunicare nulla all’Inps.
Per quanto riguarda i redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche, questi essendo redditi diversi possono essere interamente cumulati con l’indennità NASpI e il beneficiario della disoccupazione non deve fare alcuna comunicazione all’INPS.
Se sei a tempo indeterminato, puoi lavorare con la NAspI, sempre rispettando il limite di 8.500 euro annui. Si tratta quindi di redditi che si ritrovano, in genere, in rapporti di lavoro con percentuali di part time molto basse.
In altre parole, se percepisci la naspi puoi lavorare part time, sempre tenendo conto del limite massimo di reddito. C’è quindi compatibilità tra Naspi e lavoro part time.
Ma come comportarsi con la naspi e lavoro a tempo determinato? Anche per il tempo determinato valgono le stesse soglie di reddito, tuttavia NAspI e lavoro a tempo determinato possono coesistere se il contratto di lavoro non supera i 6 mesi.
In questo caso la NAspI viene solamente ridotta, mentre nel caso di inizio di un rapporto di lavoro subordinato di durata inferiore a 6 mesi ma per redditi superiori a 8.500 euro annui, l’indennità NAspI sarà sospesa d’ufficio per tutta la durata del rapporto.
Anche in questo caso bisogna fare la comunicazione di sospensione naspi entro 30 giorni dall’inizio del nuovo rapporto di lavoro. Al termine del rapporto, la NAspI riprenderà automaticamente.
La Naspi spetta nei casi di perdita involontaria del lavoro, spetta quindi nei casi in cui vieni licenziato.
Questa è la regola generale: è fondamentale, infatti, dimostrare uno stato di disoccupazione involontaria e cioè di aver perso il lavoro per un motivo che non dipende dalla tua volontà, ma solo dall’azienda o da altre situazioni. Per questo motivo il licenziamento è uno dei casi, ma non l’unico.
Disoccupazione: a chi spetta?
L’indennità di disoccupazione non è per tutti. L’INPS chiarisce che questa misura è rivolta solo a chi ha avuto un rapporto di lavoro dipendente, mentre per tutti gli altri esistono misure diverse, come ad esempio la DIS-COLL per chi versa i contributi alla Gestione Separata.
Anche tra gli ex lavoratori subordinati ci sono delle precisazioni da fare. Non possono presentare domanda di NASpI:
Puoi fare domanda anche in caso di dimissioni:
Altri casi più specifici riguardano la fine volontaria e consensuale del rapporto tra le parti che può essere di due tipi:
La perdita involontaria del lavoro non è l’unico requisito per la naspi, infatti sarà necessario anche dimostrare di avere almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti il licenziamento. In pratica, bisogna aver lavorato almeno 3 mesi e poco più.
La comunicazione di inizio di un nuovo lavoro dev’essere effettuata entro 30 giorni dall’inizio del nuovo lavoro di durata inferiore a 6 mesi. Nel caso in cui venga superata la soglia di reddito di 8.500 euro, la Naspi viene sospesa.
Se invece il reddito del nuovo lavoro è inferiore a 8.500 euro, la Naspi non viene sospesa, ma il suo importo viene ridotto.
La riduzione, viene applicata solamente se:
Stessa cosa vale anche nel caso in cui il nuovo lavoro sia un’attività autonoma, con il limite di 5.500 euro annui.
La comunicazione di sospensione è necessaria in alcuni casi. Infatti sono praticamente obbligati a comunicare all’INPS l’avvio di una nuova attività di lavoro subordinato:
La comunicazione di sospensione della Naspi può essere fatta accedendo al sito INPS. Una volta effettuato l’accesso con le proprie credenziali SPID, si dovrà accedere al servizio in “Altri Servizi” –> “NASpI” -> “Comunicazione NASpI-COM”. La stessa dichiarazione può essere trasmessa anche dagli enti di patronato.
La NASpI si riattiva automaticamente alla scadenza del periodo di sospensione, ma se il rapporto di lavoro supera i 6 mesi, l’indennità decade, sarà quindi necessario ripresentare una nuova domanda in caso di perdita involontaria del lavoro così da poter eventualmente usufruire della parte rimanente.
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