BET SHE CAN, un futuro diverso e sostenibile a partire da bambine e ragazze

Bet she can

Nata nel 2015, BET SHE CAN è una fondazione dedicata a bambine e ragazze tra gli 8 e i 12 anni. Lo scopo? Cambiare la narrazione, e cambiare i fatti dando futuro al loro potenziale

BET SHE CAN è nata nel 2015, ma più che a una data precisa la sua nascita è legata a un episodio particolare, accaduto anni prima. Era una giornata soleggiata e Maria Madeleine Gianni sedeva sulla panchina di un parco a Milano, con un’amica. 

Le loro figlie giocavano poco lontano e loro chiacchieravano. “Daniela mi confessò che avrebbe preferito avere un maschio. Davanti al mio stupore, aggiunse: ‘La vita sarebbe stata più facile per lui’. In Italia, nel 2010”.

Fondazione BET SHE CAN: ideato per ampliare il percorso delle bambine

Sicuramente è uno choc rendersi conto che il genere può ancora determinare la facilità, o la difficoltà, nella vita di una persona. Eppure, anche nel 2024, è ancora così. L’ingiustizia è reale e continua a ferire molte persone, basta leggere i dati sulla violenza domestica, sulle discriminazioni, sul gender pay gap.

Maria Madeleine Gianni era ed è convinta che non si possa restare indifferenti. “Ecco perché è nata BET SHE CAN – come testimonia proprio la fondatrice – per cambiare la narrazione, e soprattutto i fatti. Per dare alle future donne il potere di scegliere liberamente il loro percorso. Non basta affrontare le conseguenze di queste ingiustizie; dobbiamo agire alla radice del problema. Investire nel potenziale delle bambine e delle giovani ragazze significa non solo cambiare il loro futuro, ma anche il nostro: attraverso il loro empowerment anche noi cresciamo”.

I progetti BET SHE CAN nelle scuole

Dall’inizio delle attività, nel 2015, BET SHE CAN ha realizzato oltre 70 progetti in scuole primarie e medie e in biblioteche municipali di tutta Italia, coinvolgendo oltre 12.000 bambine e bambini, toccando di conseguenza anche le vite di numerose famiglie, insegnanti e comunità. 

“Penso per esempio ai nostri percorsi STEM: è fantastico portare role model nelle scuole superiori, ma perché non iniziare prima, nelle scuole primarie?” Per questo BET SHE CAN si impegna per creare uno spazio sicuro per le bambine, dove non sentano che certi percorsi di studio non fanno per loro.

Sempre sul tema STEM è nata la formula progettuale “Con l’altra metà del cielo©”, che vede la collaborazione di bambine e ragazzine con studenti di diversi istituti tecnici. L’obiettivo è realizzare insieme progetti STEM (acronimo di Science, Technology, Engineering, Mathematics) durante tutto un anno scolastico, per poi presentarli a tutta la scuola.

L’equità come investimento a lungo termine

Marie Madeleine Gianni ha ben chiaro come migliorare e incrementare le attività della sua Fondazione: “Quando mi chiedono cosa manca per fare di più, la risposta è semplice: i soldi! Abbiamo le idee, oltre 90 partner in tutta Italia, e un bisogno reale – commenta decisa la founder e presidente della Fondazione. Abbiamo bisogno di aziende, di persone nelle aziende che credano nel cambiamento e che siano pronte a investire non solo per il prossimo trimestre, ma per un impatto a lungo termine”.

BET SHE CAN: una scommessa concreta per le aziende

“Vogliamo essere ROI oriented”, perché il programma BET SHE CAN porta vantaggi concreti alle aziende, ne è sicura Marie Madeleine Gianni che li raggruppa intorno a cinque concetti chiave

  1. Performance: le aziende in cui vi è equità di genere nei ruoli decisionali hanno il 25% in più di probabilità di avere una performance finanziaria al di sopra della media del proprio settore.
  2. Attraction: il 73% dei consumatori è più propenso a fare acquisti presso aziende che riflettono la diversità e l’inclusione nei prodotti e servizi che propongono.
  3. Produttività: implementare politiche di parità di genere in azienda può portare a un aumento della produttività fino al 19%, grazie a una migliore utilizzazione delle competenze e delle capacità di tutti.
  4. Engagement: le aziende che promuovono una cultura inclusiva hanno 8 volte più probabilità di avere dipendenti altamente coinvolti nel lavoro, con ricadute positive sulla riduzione del turnover e sul clima aziendale generale.
  5. Reputazione: il 67% dei candidati si considera più propenso a lavorare per un’azienda che dimostra impegno verso la diversità e l’inclusione.

Ecco quindi l’invito concreto di Maria Madeleine Gianni, per cambiare in meglio il percorso di tante bambine e ragazzine, aprendo loro nuove possibilità: “Vi va di scommettere insieme su un futuro diverso? Se sì, contattateci. Insieme, bet we can!”.

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