Piano di welfare aziendale: cos’è e come attivarlo

Visita medica
(foto Shutterstock)

Il piano di welfare aziendale è uno strumento strategico utile all’azienda e ai dipendenti: ecco i primi passi per avviarlo

Le iniziative di welfare aziendale comportano benefici tanto per le aziende quanto per i lavoratori. Alle prime infatti portano una serie di vantaggi fiscali, mentre i secondi possono usufruire di un budget “pieno”, diversamente dalla retribuzione e dai premi di risultato, che invece si riducono a causa di contributi e imposte. 

Anche per questo, negli ultimi anni sono sempre più numerose le aziende che hanno iniziato a studiare piani di welfare con lo stanziamento di budget dedicati e la messa a disposizione dei lavoratori di beni e servizi. 

Come realizzarne che sia ben fatto? E quali possono essere le difficoltà? Ne parliamo in questo articolo.

Cos’è un piano di welfare aziendale 

Iniziamo con il precisare che non si tratta di un semplice pacchetto di beni o servizi, ma di un insieme strutturato di iniziative e programmi messi in atto dall’azienda al fine di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti, al di là della retribuzione base prevista dal contratto di lavoro.

L’obiettivo è quello di creare un ambiente lavorativo più positivo e sostenibile, migliorare la soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, ridurre il turnover e aumentare la produttività.

In molti casi, le aziende che offrono un solido piano di welfare sono in grado di attirare e trattenere talenti altamente qualificati, e di costruire una cultura aziendale più forte e coesa.

Le iniziative di welfare aziendale possono includere:

  • assicurazione sanitaria
  • copertura per malattia
  • ferie extra
  • banca ore solidale
  • servizi di assistenza all’infanzia
  • programmi di formazione e sviluppo professionale
  • servizi di consulenza finanziaria
  • programmi di benessere

Come costruire un piano di welfare aziendale

Se ne stai costruendo uno per la prima volta, ecco da dove iniziare.

Il primo passo è quello di comprendere le esigenze dei propri dipendenti. Per farlo si può fare una survey o diffondere questionario, così da capire quali sono le loro esigenze, le loro preoccupazioni e le loro aspettative.

Una volta comprese le esigenze dei dipendenti, è importante definire gli obiettivi. Ad esempio: migliorare la soddisfazione dei dipendenti, ridurre il turnover o attrarre e trattenere talenti altamente qualificati. 

Poi, in base alle esigenze dei dipendenti e agli obiettivi del piano, sarà possibile identificare le iniziative da mettere in atto.

Il passo successivo è la definizione del budget: una volta identificate le iniziative di welfare aziendale, è importante definire la spesa per il loro finanziamento. Il budget deve essere realistico e sostenibile nel lungo termine.

Una volta definite le iniziative e il budget è possibile implementare il piano, accompagnandolo anche con un’efficace strategia di comunicazione interna

Infine, gli effetti del piano vanno monitorati, valutando i risultati nel tempo

Possibili difficoltà

Nella creazione di un piano di welfare aziendale si possono incontrare, naturalmente, alcune difficoltà. Ecco le principali e come superarle.

Difficoltà nell’identificazione delle esigenze

Capire quali sono i bisogni dei nostri collaboratori può essere difficile, soprattutto in aziende di grandi dimensioni

Non possiamo affidarci alle voci di corridoio o ascoltare solo le tendenze di cui sentiamo parlare dall’esterno. Spesso è necessaria un’analisi più approfondita da portare avanti attraverso survey, focus group o interviste individuali.

Mancanza di adesione

Abbiamo passato mesi a preparare il nostro piano di welfare, l’abbiamo fatto approvare e abbiamo chiuso tutti gli accordi, ma dopo il lancio notiamo che c’è poco interesse tra i dipendenti e che di conseguenza le iniziative proposte riscuotono poco successo

La prima domanda da farsi è se quanto proposto è comunicato a sufficienza. In questi casi può essere utile lavorare sulla promozione delle iniziative, un lavoro tanto importante quando la scelta di cosa proporre. 

Non abbiate paura di usare la creatività e di concentrarvi anche sulla creazione di un ambiente di lavoro che incoraggi l’uso di queste iniziative. Non dimentichiamoci dell’importanza di dare il buon esempio, anche attraverso l’individuazione di alcuni dipendenti che facciano da ambassador.

Resistenza al cambiamento

Può sembrare impossibile, ma non è scontato che le persone riescano a adattarsi naturalmente a un ambiente di lavoro che favorisce l’equilibrio vita-lavoro attraverso un piano di welfare. 

A seconda di come è composta la popolazione aziendale, alcune iniziative potrebbero richiedere un cambiamento culturale o organizzativo all’interno dell’azienda, e questo potrebbe incontrare resistenza da parte dei dipendenti o dei dirigenti.

Come per la problematica precedente, la prima cosa da fare è dare il buon esempio, ma anche condividere i dati positivi che l’adozione di iniziative di questo tipo ha portato ad altre realtà.

Difficoltà di comunicazione

Infine, non sottovalutare mai quando complesso può essere comunicare le iniziative di welfare aziendale ai dipendenti. 

Per garantire che le iniziative siano correttamente comprese e apprezzate dai dipendenti è bene lavorare a un buon piano di comunicazione interna che tenga conto delle abitudini dei collaboratori e che faccia leva sui vantaggi portati dall’adozione delle nuove iniziative.

 

Leggi anche:

Come il welfare aiuta a ottenere la certificazione di genere

Welfare aziendale, le novità del 2023

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.