Angelo Greco, da avvocato a re del web

Angelo Greco, da avvocato a re del web
(foto facebook.com/avv.angelo.greco)

Greco dirige dal 2008 La Legge per Tutti, 13esimo sito più influente d’Italia. I suoi profili social contano numeri record, e i progetti sono in continua evoluzione

In Italia è stato il primo nel suo genere e oggi, a 13 anni dalla nascita, il portale laleggepertutti.it è il 13esimo sito più influente sul territorio nazionale. L’avvocato Angelo Greco, che l’ha fondato nell’ormai lontano 2008, è il numero uno nella classifica dell’Osservatorio Alkemy, che ha passato in rassegna i professionisti più noti sul web. Da cosa nasce un successo così eclatante? L’abbiamo chiesto direttamente a lui, Angelo Greco. 

Dalla crisi alla rinascita

Partiamo dall’inizio. Nel 2008 Angelo Greco era un avvocato che divideva il suo tempo tra lo studio e l’insegnamento universitario. Le cose andavano bene ma proprio quell’anno, per lui come per la maggior parte dei liberi professionisti, la situazione precipita: «ci siamo trovati a fare i conti con una crisi enorme  spiega –  che aveva colpito duramente anche il settore dei servizi legali. Così ho iniziato a interrogarmi su come diversificare i rischi e trovare altre entrate». 

In quel periodo, Greco stava affrontando anche dei problemi di salute, che lo avevano costretto a letto per nove mesi: «una specie di lockdown personale – dice – durante il quale ho avuto modo di studiare le metriche di Google. Ho scoperto così che il lessico legale non coincide con quello usato nel linguaggio colloquiale, e quindi nei motori di ricerca. Ad esempio, noi avvocati parliamo di “prescrizione” della cartella esattoriale, ma le persone cercano “scadenza”». Angelo Greco è stato il primo a pensare di “tradurre” la legge in parole semplici e chiare: un’intuizione che si è dimostrata vincente, ma che ha richiesto anche molto lavoro. 

Scalata su Google

«Avendo insegnato per molti anni  – continua Greco – ho sempre condiviso il principio che le conoscenze devono poter essere alla portata di ognuno. Di qui l’idea». Il sito era già attivo come vetrina per lo studio, ma andava trasformandosi in un blog. Nel tempo è diventato una testata giornalistica registrata, con uno staff che attualmente conta 6 dipendenti e circa 3 mila collaboratori. Oggi il successo è indiscusso, ma nel tempo gli ostacoli non sono mancati: dalla sfida agli algoritmi di Google al dover affrontare un mondo, quello dell’avvocatura, ancora saldamente ancorato alla tradizione, che al divulgatore della giurisprudenza italiana non ha risparmiato critiche molto severe, oltre a diverse denunce. Ma Greco è sempre andato per la sua strada, senza mai dubitare che fosse quella giusta. 

L’esperienza televisiva

Il successo tra il grande pubblico arriva nel 2016, con il primo incarico televisivo direttamente sull’ammiraglia: Rai 1, al fianco di Elisa Isoardi, nella trasmissione “Tempo&Denaro”. Al termine di questa esperienza Greco torna nella sua Calabria e pensa che perdere quella confidenza con i mezzi televisivi appena conquistata sarebbe uno spreco. Così fa qualche acquisto, rinnova il parco dei mezzi tecnologici: si munisce di una telecamera, trova un videomaker e continua, in proprio, a fare quello che faceva in tv. Negli anni la tecnica è diventata sempre più raffinata, da ogni punto di vista, e i risultati si vedono. Attualmente, il canale YouTube di Angelo Greco conta più di 380 mila iscritti e sforna a ritmi serratissimi video professionali nella forma e accattivanti nei contenuti. 

Esperimenti e nuovi orizzonti

Nel continuo tentativo di innovare, gli esperimenti avviati sono stati molti, alcuni vincenti e altri no. Fra gli insuccessi, il direttore de La Legge per Tutti ricorda «la creazione di un network online per avvocati», tentativo che non ha sfondato. Diversamente, il lavoro sui social network viaggia su numeri altissimi: quasi 650 mila follower su Facebook, 41 mila su Instagram, e più di 100 mila su TikTok, dove è recentemente sbarcato un nuovo format con brevi video “istruttivi” dedicati ai giovanissimi. Pillole di legalità in cui Greco risponde alle domande più comuni tra i ragazzini: dalla coltivazione della cannabis in casa alla camporella. Un esperimento che certamente mira alla crescita del magazine, ma che nasce anche da una spinta di natura etica. 

«Noi italiani siamo ultimi in Europa per rispetto delle regole – conclude Greco – e penso che questa mancanza di rispetto sia dovuta ad un certo livello di ignoranza. Se vogliamo migliorare questa situazione, dobbiamo iniziare dalla divulgazione. Perché se le scienze rimangono appannaggio dei soli esperti non c’è democrazia, ma soprattutto si persevera nell’ignoranza. E non ce lo possiamo permettere».  

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