Banca Ifis riceve la certificazione Gender equality del WWI

(foto Banca Ifis)

Prima banca in Italia a conquistare il bollino rosa. Il leadership team è composto per il 40% da donne, la percentuale più alta nel settore

Un’alta percentuale di donne, tra le dipendenti ma anche nei ruoli chiave, e tante iniziative per favorire una cultura aziendale inclusiva e rispettosa della diversity.

Queste le basi che hanno permesso a Banca Ifis di ottenere la certificazione per la gender equality rilasciata dal Winning Women Institute, conferita finora a sole 22 aziende in Italia. Banca Ifis è la prima nel settore banking.

Donne in azienda: 54% delle dipendenti e 41% del Cda

In fatto di parità di genere Banca Ifis partiva senza dubbio da una solida base. «Complessivamente» spiega Rosalba Benedetto, Direttore Comunicazione, Marketing e Relazioni Esterne Banca Ifis «in Banca Ifis lavorano circa 1850 persone. Di queste, il 54% è donna, quindi oltre la metà.

Dal punto di vista dell’equilibrio di genere vantiamo un bellissimo primato, perché le donne non sono solo numerose ma hanno anche buone prospettive di crescita e molte occupano posizioni apicali.

Qualche dato: nel leadership team sono il 40%, la media più alta del settore. Il 41% del nostro Cda è donna e la percentuale di promozione al femminile su base annua è del 55%.

Solo per citare alcuni esempi, sono donne, oltre a me, la nostra Responsabile Direzione Npl e AD di Ifis Npl Investing, la Direttrice Generale di Ifis Npl Servicing, la CFO, la Responsabile della Funzione Antiriciclaggio e della Direzione Affari Legali e Societari».

Valorizzare la cultura del merito

Il percorso che porta al riconoscimento rilasciato dal Winning Women Institute è rigido e piuttosto selettivo. Sono poche, infatti, le aziende che sono già riuscite a completarlo. Banca Ifis aveva già adottato da tempo, senza costrizioni né incentivi esterni, una politica di valorizzazione del merito e di promozione di una cultura aziendale inclusiva e rispettosa della diversity.

«Partiamo dal presupposto» spiega ancora Benedetto «che il cambiamento passa dalla competenza e dal merito. Non credo nelle quote rosa, ma nella necessità di offrire pari opportunità e pari diritti. In questi ultimi anni abbiamo cercato di creare sensibilità sulla diversità e sull’inclusione.

Per questo abbiamo aderito a Valore D, e siamo stati tra i primi a sposare il progetto 4 weeks 4 inclusion. Alla prima edizione eravamo una ventina di aziende, oggi il panel ne conta circa 200. Sosteniamo la diversità all’interno ma anche all’esterno: ad esempio abbiamo siglato una partnership con l’associazione Alumni della Scuola Galileiana dell’Università di Padova per sostenere la partecipazione femminile alle discipline STEM ed erogare delle borse di studio.

Internamente abbiamo attivato forme di welfare molto più focalizzato e dedicato alle donne: tra le nostre dipendenti ci sono moltissime donne e moltissime mamme, e vogliamo dare loro la possibilità di un work life balance vero e reale».

Azioni significative e diversificate

Per il Presidente di Winning Women Institute Enrico Gambardella «Banca Ifis ha saputo mettere in atto già da molto tempo azioni significative e diversificate, utili a rafforzare la componente femminile della sua popolazione, all’interno di un contesto di competenza caratterizzato da sempre da una forza di lavoro maschile. Questo impegno contribuisce a sviluppare una cultura organizzativa orientata a valorizzare l’equità di genere, dentro e fuori l’azienda».

Quattro le leve oggetto di valutazione secondo il Dynamic Model Gender Rating che si basa sul raggiungimento di KPI quantitativi e qualitativi, quanto a: opportunità di crescita professionale in azienda, equità remunerativa e processi HR, politiche per la gestione della gender diversity e infine policy per la tutela della maternità.

 

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