Dopo un anno di sperimentazione l’azienda constata i pregi dell’organizzazione agile. Ne parla Fabiana Marchese, HR Business Partner & Talent Acquisition
Esattamente un anno fa, dal palco di Agenda 2030, Paola Colais, Product Owner e Fabiana Marchese, HR Business Partner, presentavano il nuovo modello organizzativo adottato da ConTe.it, brand assicurativo italiano del Gruppo Admiral (specializzato nella vendita on line di polizze auto e moto). Un modello fondato non su reparti, ma su “treni”, ciascuno con competenze trasversali. A un anno di distanza da quell’incontro siamo tornati a parlare con Fabiana Marchese, per raccogliere con lei le prime riflessioni su questa nuova esperienza.
Un breve passo indietro: in ConTe.it l’agile ha radicalmente stravolto il modello organizzativo precedente. I dipartimenti, divisi per settori, sono stati riorganizzati in “treni”, dove la composizione delle competenze è trasversale e la leadership è diffusa e orizzontale. Un nuovo modo di pensare ancor prima che una strategia organizzativa, che all’interno del gruppo ha portato alla totale rottura degli schemi e dell’organizzazione classica. A partire anche dai nomi: l’ufficio che ovunque si chiama “risorse umane” in ConTe.it si chiama “people service”, che suggerisce l’idea di un servizio alle persone. «L’organizzazione» spiega Marchese «è quella che avevamo presentato un anno fa, ma nel tempo trascorso abbiamo lavorato, osservato, fatto improvement. Abbiamo sperimentato la vita di un team agile, con cerimonie, eventi, planning, review, tools e strumenti che danno la possibilità di condividere le attività».
Questi mesi di esperienza hanno messo alla prova il sistema, mettendone in luce molti benefici. La prima conquista, importantissima, è sul fronte della diversity. «I team agile» spiega Marchese, «spezzano il modello tradizionale. In genere nelle aziende si trovano il dipartimento di marketing, IT, finance ecc.. L’agile rompe questi schemi e crea dei team multifunzionali, che comprendono al proprio interno tutte le skills di cui c’è bisogno per raggiungere gli obiettivi preposti. Quindi, per esempio, un HR, un marketing, un finance, un tech ecc. Il risultato è che il valore aggiunto dato dalla diversità di cui abbiamo goduto è altissimo. Lo scambio continuo e la ricchezza del confronto si traducono costantemente in crescita e apprendimento, per tutti».
Un secondo passo importante che l’agile ha permesso sperimentare ha a che fare con la responsabilizzazione dei singoli. «Nei treni» spiega ancora Marchese «ognuno è a capo del proprio ambito. Non importa se nel dipartimento IT tu avevi molta o poca esperienza, se avevi un ruolo più o meno importante: nel tuo treno, il responsabile IT sei tu. Non hai alcun referente sopra di te con cui doverti interfacciare. Questo non significa che non ce ne sia la possibilità, o che comunque chi ha meno esperienza non si confronti con altri del suo settore. Il carico di responsabilità però ricade su ognuno, non solo sul capo area, e questo ha portato ad una grande responsabilizzazione delle persone. Uno stimolo molto profondo, che ha avuto come risultato una notevole crescita dell’accountability di ognuno».
Un altro cambiamento epocale riguarda la leadership. Con la nuova organizzazione, infatti, ConTe.it ha introdotto la cosiddetta “servant leadership”. «Nella realtà tradizionale» spiega Marchese, «la leadership è data dalla gerarchia. Da noi no: nessuno dà ordini, nessuno assegna compiti. La gerarchia è orizzontale e diffusa, al servizio delle persone e non al comando. Il team che decide cosa fare e il manager è al servizio, di aiuto. Un servant leader delle persone, appunto. Supporta il team perché i vari membri siano più preparati e competenti, sempre più autonomi e con un alto grado di efficacia. Un vero preparatore atletico, attento allo sviluppo e alla crescita di tutti».
Dal 2022 Fabiana Marchese diventerà People Service Manager, coordinando quindi tutte le aree di People Service. «Ci aspetta una fase importante» continua «oggi abbiamo due grandi sfide: la stabilizzazione dell’agile e la sua evoluzione, perché è un percorso che richiede “miglioramento senza sosta”. Dovremo completare alcuni processi e in più inaugurare un nuovo modello “ibrido” che ci consentirà di stabilizzare anche il ritorno in ufficio, salvo imprevisti. Sarà un grande passo».