Fitt sperimenta lo smart working

(foto idro-clima.eu)

Il progetto pilota coinvolge 23 dipendenti. Per loro nessun vincolo di sede e orario di lavoro nelle giornate di ‘lavoro agile’, che nel 2019 passano da 2 a 4 al mese

    Ventitré dipendenti di Fitt SpA – azienda di Sandrigo (Vicenza) da 50 anni produttrice di tubi in pvc e tubazionida settembre 2018 a marzo 2019 hanno sperimentato lo smart working per due giorni al mese, liberi di scegliere dove praticare l’attività lavorativa e in quali orari. Per un totale di 2.613 ore di ‘lavoro agile’, 14 aree aziendali coinvolte e 434 ore di formazione svolte. 

    Il progetto nasce attraverso la partecipazione di Fitt a un’iniziativa della Regione Veneto, legata alla “Settimana del Lavoro agile 2019”, svoltasi lo scorso maggio, con la quale la Regione vuole “sensibilizzare e coinvolgere sempre più aziende e lavoratori sul tema della conciliazione tra qualità della vita e tempi di lavoro e raccontare, attraverso casi concreti, come cambia il lavoro quando vengono introdotte in azienda soluzioni organizzative e tecnologiche in grado di migliorare l’efficienza e l’efficacia del lavoro, garantendo un risparmio per le imprese e vantaggi per tutti i dipendenti”. 

    Dopo il successo del programma di lavoro agile, nel 2019 Fitt ha aumentato il numero di giornate mensili dedicate allo smart working, portandole da 2 a 4, con l’obiettivo futuro, successivo alla fase di test, di implementarlo anche alle sedi estere del gruppo, in cui operano 850 persone in totale.

    «Lo smart working – si legge in un comunicato dell’azienda – è un fenomeno sempre più in crescita anche in Italia: piace alle aziende così come ai suoi collaboratori. Un modo nuovo di lavorare, orientato al futuro, che permette di evitare lo stress del trasferimento casa-ufficio, aumentare la qualità dei risultati prodotti e migliorare l’equilibrio tra vita privata e professionale».

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