Philip Morris converte la produzione in dispositivi per cura asma

“dispositivo IQOS 3 DUO”
(foto Shutterstock)

La rivoluzione green dell’industria è avviata. Anche il colosso Philip Morris, leader mondiale nella produzione di sigarette, sceglie la strada della sostenibilità e della salute

Fino a pochi anni fa poteva sembrare fantascienza, ma la decisione del colosso Philip Morris di convertire la produzione per un futuro senza fumo, è pura realtà. Una scelta che segue l’esempio di altre multinazionali che hanno optato per una direzione eco-friendly, ma che, in questo caso, appare decisamente radicale e, per certi versi, coraggiosa.

L’inizio della conversione grazie alla tecnologia

Un percorso iniziato nel 2018, quando la Philip Morris ha investito 4,7 miliardi di dollari nello sviluppo e nella produzione di prodotti alternativi, ovvero negli apparecchi Iqos, che consentono di scaldare il tabacco senza che avvenga la combustione.

Da allora di strada ne è stata fatta molta, e ora la multinazionale punta ad un obiettivo ancora più ambizioso che, senza dubbio, avrà effetti importanti anche in termini di immagine: la compagnia sta investendo nella realizzazione di un futuro senza fumo. Oltre al vaping e alle bionde elettroniche, PMI ha deciso di fare il suo ingresso anche nel settore medico, e delle biotecnologie.

Philip Morris e il progetto per un futuro senza nicotina

La multinazionale vuole dare ai milioni di fumatori di tutto il mondo un’alternativa più sana alle sigarette, ma altrettanto soddisfacente, e intende mettere in atto questo cambiamento subito, per arrivare all’obiettivo entro il 2030.

Negli ultimi dieci anni, Philip Morris International ha investito oltre 8 miliardi di dollari nelle nuove tecnologie, e in prodotti innovativi, e intende fare altrettanto nel prossimo futuro. Come? Trasformando il proprio core business in prodotti per curare l’asma e altre malattie dell’apparato respiratorio.

Philip Morris entra nel settore dei farmaci contro l’asma

La multinazionale ha presentato recentemente un’offerta di 1,2 miliardi di euro per l’acquisizione di Vectura Group, una società di biotecnologie che si occupa della produzione e distribuzione di dispositivi per l’inalazione di farmaci, necessari alla cura dell’asma e di altre patologie respiratorie.

Il piano della società è costituito da due fasi principali: allontanare più fumatori possibili dai prodotti a combustione, più inquinanti e più pericolosi per la salute, e farli passare a prodotti alternativi, per poi convertire la produzione aziendale, diventando un punto di riferimento per le tecnologie di inalazione.

Dal 2015 a oggi il fatturato di Philip Morris International per i prodotti senza fumo è passato dallo 0 al 30%, e questo mutamento è in continua crescita. Il progetto Beyond Nicotine prevede l’acquisizione del Vectura Group, per arrivare nel 2025 a generare almeno il 50% del giro d’affari senza tabacco.

Una decisione accolta con proteste e perplessità da parte dei competitors e di alcune istituzioni, giudicata un’operazione ‘di facciata’, ma che sembra destinata a cambiare il modo di approcciare al profitto, da parte del mondo dell’industria. Le multinazionali cambiano passo, investendo nel green, nella sostenibilità sociale e nella sostenibilità ambientale.

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