Il ruolo del fondo di previdenza complementare non è solo quello di conservare il TFR ricevuto dai lavoratori, ma anche quello di investire queste somme.
Per quale ragione? L’investimento è necessario per poter restituire al lavoratore, quando ne avrà diritto, la somma che ha versato maggiorata degli interessi, in modo che i versamenti non perdano valore d’acquisto nel tempo.
Il fondo, tuttavia, non è libero di investire le somme come crede.
La scelta sul tipo di investimento spetta a tee: la modalità di investimento è definita “comparto”.
Esistono quattro diversi comparti di investimento:
In ogni caso, il Fondo deve affidare la gestione degli investimenti a società che operano professionalmente nel mondo della finanza e del mercato azionario.
Qual è la differenza tra un comparto e l’altro?
La differenza sta nell’oscillazione del rendimento e nel relativo rischio.
Se scegli un comparto garantito, hai, appunto, la garanzia che ti verrà restituita la somma versata nel corso degli anni.
Invece, per quanto riguarda i comparti obbligazionari, azionari o misti, il tasso di rendimento può oscillare, in positivo o in negativo, a seconda del mercato obbligazionario o di quello azionario.
Chi decide il comparto in cui investire il TFR?
Lo decidi tu.
Nel caso in cui tu non abbia dato nessuna indicazione, il TFR deve essere investito in un comparto garantito.
La scelta del comparto può essere modificata secondo i regolamenti dei vari fondi di previdenza complementare.
Nella scelta del comparto più adeguato è importante considerare quanto manca per arrivare alla pensione e bilanciare i comparti in funzione degli anni che mancano all’età pensionabile: più si è vicini all’età pensionabile, più è preferibile che il proprio fondo sia protetto e garantito.