Benessere dipendenti: cosa vogliono le persone

benessere dipendenti
(foto Shutterstock)

Oltre mille persone hanno partecipato al nostro sondaggio su lavoro e benessere, scopriamo insieme i risultati

Sappiamo che il benessere dei dipendenti è una leva importantissima per il successo delle aziende, per questo è fondamentale intraprendere iniziative di welfare aziendale che mettano al centro le persone: da qui si parte per creare valore sia per le organizzazioni che per il personale.

In occasione del nostro speciale welfare e wellbeing, abbiamo realizzato un sondaggio sul tema del benessere dei dipendenti, coinvolgendo circa 1.200 persone, sia con un lavoro dipendente in aziende di diversa grandezza, sia con un’attività autonoma. Tramite un questionario online abbiamo raccolto informazioni su quanto il benessere sia importante per chi lavora, ma anche su quali sono le iniziative di welfare e i desideri più diffusi. 

Dati alla mano, scopriamo su cosa puntare per fare la differenza in termini di benessere dei dipendenti.

Inchiesta sul benessere dei dipendenti in azienda: il nostro campione

Sono circa 1.200 le persone che hanno risposto al nostro questionario. Possiamo innanzitutto evidenziare alcuni dati demografici: si tratta per il 78% di donne, mentre per quanto riguarda l’età le due fasce più rappresentate sono quelle 26-35 e 36-45 anni, che coprono il 68% del campione.

L’86% di chi ha risposto lavora come dipendente, in particolare in piccole e medie imprese (il 42% di chi ha risposto lavora in un’azienda con meno di 50 dipendenti, un ulteriore 24% invece viene da aziende fino a 250 dipendenti). 

Se guardiamo al ruolo ricoperto, abbiamo una maggioranza di personale operativo e impiegatizio: quasi l’89% delle risposte viene da queste due categorie, mentre il restante 11% si divide tra quadro e dirigente.

Benessere dipendenti e welfare: evidenze significative

Un dato forte che emerge è che il 61% delle persone dichiara di provare spesso ansia o stress al lavoro; quasi una persona su due, inoltre, ritiene che l’azienda non tenga in considerazione le condizioni di benessere del personale. 

Abbiamo quindi chiesto alle persone di indicarci alcune proposte di welfare che potrebbero migliorare il loro benessere: la più citata è una diminuzione dell’orario di lavoro (39%), riscuotono successo anche bonus economici come buoni spesa o rimborsi delle utenze (38%), il 37% delle persone ha poi indicato anche la flessibilità di orario o di luogo di lavoro.

Ci troviamo in una fase storica in cui negli ambienti di lavoro convivono fino a quattro generazioni di persone, che sicuramente presentano esigenze diverse rispetto al proprio benessere anche in base alla loro età e alla fase della vita in cui si trovano ma, come vedremo, un buon piano di welfare può andare incontro alle diverse necessità.

I fattori di benessere principali emersi dalla survey

Leggendo le risposte, emergono alcuni fattori di benessere principali, vediamo quali sono e come possono intervenire le aziende.

  • Work-life balance: quasi metà delle persone intervistate si dice scontenta del tempo dedicato alla vita personale rispetto al lavoro. Ecco allora che per l’azienda può essere strategico proporre opzioni di flessibilità: ben il 75% del nostro campione, infatti, dice che la flessibilità oraria e lo smart working sono fondamentali nella valutazione di un cambio di lavoro.
  • Crescita: tra le proposte di welfare più gradite dalle aziende, una persona su dieci ha indicato la formazione professionale, utile sia al personale per acquisire nuove competenze, sia all’azienda che in questo modo può rimanere competitiva e aggiornarsi.
  • Benessere fisico e mentale: le persone sono sempre più interessate al proprio benessere e alla propria salute, entrambi campi in cui l’azienda può intraprendere iniziative. Guardando alle opportunità di welfare aziendale, per esempio, il 15% delle persone dichiara di apprezzare contributi per le spese sanitarie e quasi il 9% contributi per il benessere fisico come per esempio abbonamenti in palestra. 

Anche il benessere mentale è molto considerato, basti pensare che l’83% delle persone apprezzerebbe dall’azienda un supporto psicologico o una consulenza per gestire stress e ansia. 

La condizione di maggiore o minore wellbeing che l’azienda riesce a creare ha un impatto diretto sul coinvolgimento: per il 53% del campione il benessere generale influisce molto sulla motivazione e sull’engagement. Intervenire su questo fattore va a vantaggio sia delle persone che delle organizzazioni stesse, perché c’è una correlazione diretta fra benessere, coinvolgimento e successo aziendale.

Benessere del personale: opportunità e sfide per le aziende

Pensiamo che le risposte alla nostra survey siano molto interessanti e offrano spunti davvero utili per le aziende. 

I temi caldi da non perdere di vista sono senza dubbio: 

  • Richieste di flessibilità: le persone sempre più spesso chiedono questo benefit alle aziende, per conciliare meglio lavoro e privato senza dover necessariamente ricorrere a ferie o permessi. L’88% del nostro campione ritiene che la flessibilità migliorerebbe la gestione del proprio tempo. Il rovescio della medaglia? Solo il 35% delle persone intervistate dichiara di avere accesso a smart working e orari flessibili, un dato che dimostra come questo modello organizzativo resta un privilegio per poche categorie di lavori. Per quelle mansioni dove la flessibilità non è possibile, le aziende devono trovare delle gratificazioni alternative.
  • Il benessere è una leva strategica per le aziende. Abbiamo approfondito di recente come ci sia un legame tra welfare, wellbeing e retention delle persone e i numeri della survey lo confermano: se oltre metà di chi ha risposto lamenta situazioni di stress e ansia, un’organizzazione che promuove il benessere del personale è evidentemente molto attrattiva per i talenti migliori.
  • Per tutte le aziende, grandi e piccole, è sempre più importante un buon piano di welfare. Questo presenta anche delle sfide, soprattutto se si vogliono offrire dei benefit economici per cui servono molte risorse. 

Per fare la differenza si può innanzitutto sfruttare il welfare pubblico, che spesso non viene utilizzato per mancanza di informazione. Il nostro servizio Dritto, per esempio, aiuta le aziende a identificare e ottenere tutti i benefit pubblici a cui il personale ha diritto, senza gravare sul costo del lavoro.

HR e management: gli spunti dalla survey

Cosa dice la nostra ricerca a chi si occupa di risorse umane e ai team manageriali? Senza dubbio che è necessario ascoltare la popolazione aziendale e comprendere le diverse necessità per offrire un welfare adeguato. Una proposta che includa tutte le persone, avendo cura però di valorizzare le differenti priorità di chi ci troviamo davanti.

Il processo di ascolto non si deve fermare con l’offerta di welfare: servirà valutare man mano l’utilità e il successo delle proposte, monitorando KPI come l’engagement e la partecipazione alle iniziative.

Ora che ti abbiamo raccontato i risultati della nostra survey, puoi prenderti un momento e valutare l’approccio al welfare della tua azienda. 

  • È inclusivo? 
  • Comprende i fattori di benessere che sono emersi nella nostra ricerca? 
  • Tiene conto delle differenze delle persone?

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