Oltre mille persone hanno partecipato al nostro sondaggio su lavoro e benessere, scopriamo insieme i risultati
Sappiamo che il benessere dei dipendenti è una leva importantissima per il successo delle aziende, per questo è fondamentale intraprendere iniziative di welfare aziendale che mettano al centro le persone: da qui si parte per creare valore sia per le organizzazioni che per il personale.
In occasione del nostro speciale welfare e wellbeing, abbiamo realizzato un sondaggio sul tema del benessere dei dipendenti, coinvolgendo circa 1.200 persone, sia con un lavoro dipendente in aziende di diversa grandezza, sia con un’attività autonoma. Tramite un questionario online abbiamo raccolto informazioni su quanto il benessere sia importante per chi lavora, ma anche su quali sono le iniziative di welfare e i desideri più diffusi.
Dati alla mano, scopriamo su cosa puntare per fare la differenza in termini di benessere dei dipendenti.
Sono circa 1.200 le persone che hanno risposto al nostro questionario. Possiamo innanzitutto evidenziare alcuni dati demografici: si tratta per il 78% di donne, mentre per quanto riguarda l’età le due fasce più rappresentate sono quelle 26-35 e 36-45 anni, che coprono il 68% del campione.
L’86% di chi ha risposto lavora come dipendente, in particolare in piccole e medie imprese (il 42% di chi ha risposto lavora in un’azienda con meno di 50 dipendenti, un ulteriore 24% invece viene da aziende fino a 250 dipendenti).
Se guardiamo al ruolo ricoperto, abbiamo una maggioranza di personale operativo e impiegatizio: quasi l’89% delle risposte viene da queste due categorie, mentre il restante 11% si divide tra quadro e dirigente.
Un dato forte che emerge è che il 61% delle persone dichiara di provare spesso ansia o stress al lavoro; quasi una persona su due, inoltre, ritiene che l’azienda non tenga in considerazione le condizioni di benessere del personale.
Abbiamo quindi chiesto alle persone di indicarci alcune proposte di welfare che potrebbero migliorare il loro benessere: la più citata è una diminuzione dell’orario di lavoro (39%), riscuotono successo anche bonus economici come buoni spesa o rimborsi delle utenze (38%), il 37% delle persone ha poi indicato anche la flessibilità di orario o di luogo di lavoro.
Ci troviamo in una fase storica in cui negli ambienti di lavoro convivono fino a quattro generazioni di persone, che sicuramente presentano esigenze diverse rispetto al proprio benessere anche in base alla loro età e alla fase della vita in cui si trovano ma, come vedremo, un buon piano di welfare può andare incontro alle diverse necessità.
Leggendo le risposte, emergono alcuni fattori di benessere principali, vediamo quali sono e come possono intervenire le aziende.
Anche il benessere mentale è molto considerato, basti pensare che l’83% delle persone apprezzerebbe dall’azienda un supporto psicologico o una consulenza per gestire stress e ansia.
La condizione di maggiore o minore wellbeing che l’azienda riesce a creare ha un impatto diretto sul coinvolgimento: per il 53% del campione il benessere generale influisce molto sulla motivazione e sull’engagement. Intervenire su questo fattore va a vantaggio sia delle persone che delle organizzazioni stesse, perché c’è una correlazione diretta fra benessere, coinvolgimento e successo aziendale.
Pensiamo che le risposte alla nostra survey siano molto interessanti e offrano spunti davvero utili per le aziende.
I temi caldi da non perdere di vista sono senza dubbio:
Per fare la differenza si può innanzitutto sfruttare il welfare pubblico, che spesso non viene utilizzato per mancanza di informazione. Il nostro servizio Dritto, per esempio, aiuta le aziende a identificare e ottenere tutti i benefit pubblici a cui il personale ha diritto, senza gravare sul costo del lavoro.
Cosa dice la nostra ricerca a chi si occupa di risorse umane e ai team manageriali? Senza dubbio che è necessario ascoltare la popolazione aziendale e comprendere le diverse necessità per offrire un welfare adeguato. Una proposta che includa tutte le persone, avendo cura però di valorizzare le differenti priorità di chi ci troviamo davanti.
Il processo di ascolto non si deve fermare con l’offerta di welfare: servirà valutare man mano l’utilità e il successo delle proposte, monitorando KPI come l’engagement e la partecipazione alle iniziative.
Ora che ti abbiamo raccontato i risultati della nostra survey, puoi prenderti un momento e valutare l’approccio al welfare della tua azienda.