Essere più consapevoli della gestione del denaro aiuta a vivere più sereni e a realizzare progetti e desideri. E permette anche di sfruttare meglio i servizi di welfare
L’educazione finanziaria è la chiave per acquisire consapevolezza e padronanza della propria situazione economica. Una competenza fondamentale che tutti dovremmo possedere nella vita quotidiana, perché ci aiuta a prendere decisioni ragionate riguardo al denaro e al modo di gestire i nostri averi in modo intelligente. Questo significa, in concreto, limitare gli eventuali sprechi per riuscire a mettere da parte quanto basta per coronare un obiettivo grazie alla conoscenza e alla conseguente scelta di soluzioni di investimento adeguate.
Ma come possiamo applicare questi principi nella nostra vita di tutti i giorni? E cosa si può fare, in azienda, per guidare le persone lungo questo percorso?
In questo articolo esploreremo strategie efficaci per iniziare a risparmiare in modo intelligente e raggiungere i vostri obiettivi finanziari, ma anche possibili percorsi di formazione da proporre in azienda. L’educazione finanziaria, infatti, è uno strumento di welfare utilissimo, che arricchisce la proposta aziendale e aiuta le persone a beneficiare al meglio anche di altri servizi che erano già a loro disposizione.
L’educazione finanziaria è qualcosa di molto concreto, che tocca la nostra vita di ogni giorno: si tratta di un insieme di conoscenze e competenze pratiche che ci permettano di prendere decisioni informate riguardo alla nostra gestione del denaro. Significa comprendere come funzionano i principali strumenti finanziari, come risparmiare in modo efficiente e come investire saggiamente.
Ma l’educazione finanziaria non si limita solo a queste abilità tecniche. Entra concretamente nella nostra vita quando prendiamo consapevolezza dei nostri comportamenti finanziari e delle nostre abitudini di spesa. Ci aiuta a identificare le cattive abitudini che potrebbero ostacolare il nostro obiettivo di risparmio, come gli acquisti impulsivi o le spese superflue.
L’educazione finanziaria ci rende capaci di pianificare per il futuro. Imparando a impostare obiettivi realistici e a creare un budget accurato, possiamo sviluppare una strategia chiara per raggiungere la stabilità economica desiderata.
E se è pur vero che il denaro non fa la felicità, è altrettanto vero che nella vita serve, e averne un po’ di più può aiutarci a raggiungere obiettivi o coronare sogni: l’istruzione dei figli, lo sfizio che desideravamo da tanto tempo, il viaggio che sogniamo da sempre.
Da dove iniziare, quindi, in questo percorso alla ricerca del risparmio? Il primo passo è affidarsi a specialisti qualificati e di comprovata esperienza. Ne abbiamo parlato, quindi, con Alberto Cascione, esperto di Altroconsumo in materia di finanza e docente per corsi di formazione certificati rivolti ai consulenti finanziari.
“Iniziare a risparmiare ‒ spiega Cascione ‒ è una scelta saggia che ci permette di avere un futuro finanziario più stabile e sicuro. Ma come si fa ad iniziare? La risposta è semplice: creando un budget e stabilendo degli obiettivi chiari”.
“Il primo passo per creare un budget è quello di analizzare le proprie entrate e uscite mensili. È importante tenere traccia di tutte le spese, anche quelle apparentemente insignificanti, in modo da avere una visione completa della propria situazione finanziaria. Questa operazione, un po’ noiosa, è utilissima perché ci permette di identificare le categorie di spesa prioritarie e quelle più superflue, permettendoci di ridurre eventuali sprechi”.
“Dopo aver creato il budget ‒ continua l’esperto di Altroconsumo ‒ sarà necessario fissare degli obiettivi realistici e concreti. Questi possono riguardare sia il breve termine che il lungo termine: ad esempio, potreste voler mettere da parte una certa somma ogni mese per affrontare delle spese impreviste o investire in qualcosa che desiderate”.
“Un esempio dice più di tante parole: prendiamo le utenze domestiche, che tutti paghiamo ma che non sono uguali di mese in mese. Se individuiamo la spesa media, nei mesi in cui è inferiore possiamo mettere da parte qualcosa. Possiamo tenerla per fare cassa quando serve, oppure metterla semplicemente via. Bastano 30 euro risparmiati al mese per creare, nel giro di qualche anno, un vero tesoretto che ci permetterà di sostenere senza fatica una spesa imprevista o di realizzare un desiderio che avevamo messo da parte”.
Anche in ambito aziendale, offrire ai propri dipendenti strumenti e conoscenze per gestire al meglio i propri risparmi può avere numerosi vantaggi sia per l’azienda che per il singolo individuo. “Il welfare ‒ sottolinea ancora Alberto Cascione ‒ è un insieme di servizi non monetari ma che migliorano il benessere.
L’educazione finanziaria è un argomento su cui la maggior parte delle persone non ha una conoscenza approfondita, tuttavia è molto utile: permette di sviluppare una maggiore consapevolezza sui propri soldi e quindi prendere decisioni finanziarie più informate. Questo può comportare un aumento del benessere economico personale e ridurre lo stress legato alle questioni finanziarie. Le finalità, quindi, collimano alla perfezione”.
“Non solo ‒ prosegue l’esperto ‒ un corso di educazione finanziaria può aiutare le persone anche ad apprezzare meglio altri servizi che l’azienda metteva già a disposizione dei dipendenti. Pensiamo alla pensione: tutte le aziende hanno fondo pensione chiuso, legato al tfr. Se il corso mi insegna a sfruttare il fondo pensione, nel giro di 20/30 anni i lavoratori si garantiscono un’integrazione per la vecchiaia che è di assoluta rilevanza. Oppure, se la mia azienda ha creato un piano di previdenza o polizze sanitarie, il corso di educazione finanziaria aiuta a conoscere e quindi a sfruttare meglio anche questi strumenti”.
“Infine, il benessere finanziario porta serenità, che contribuisce a creare un ambiente di lavoro sano e produttivo. In altre parole ‒ chiosa Cascione ‒ si crea una situazione win-win”.
Ogni giorno, le decisioni che prendiamo come consumatori influenzano il nostro benessere e, di conseguenza, la nostra soddisfazione sul lavoro. E se potessimo navigare queste decisioni con più consapevolezza e sicurezza, contribuendo al nostro benessere complessivo?
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